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Spettacoli

Fabi-Silvestri-Gazzè, a luglio festa al Circo Massimo

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Nel 2014 nasceva, dopo un viaggio insieme in Sudan di Niccolò Fabi, Max Gazzè e Daniele Silvestri, l’album a sei mani (seguito da un tour) Il Padrone della Festa. Un disco che toccava anche, prima che diventassero di moda, temi fondamentali come la difesa dell’ambiente, ricco di canzoni simbolo, da L’amore non esiste a Il dio delle piccole cose, che il trio di cantautori ripercorrerà dieci anni dopo con un concerto evento al Circo Massimo il 6 luglio 2024. Un live unico, prodotto da Francesco Barbaro per Otr Live e organizzato da The Base, in sinergia con il Comune di Roma e con l’assessorato ai grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda, per cui i biglietti saranno in vendita dal 28 novembre.

“Speriamo la città viva il concerto come una festa sia propria che aperta a tutti” dice in conferenza stampa in Campidoglio Silvestri per un album “nato in maniera molto spontanea a casa di Daniele a Fregene facendo musica insieme. Non viene da un’operazione discografica, come qualcosa di forzato” spiega Gazzè. “È stato percepito dal pubblico come un disco onesto – osserva Fabi -. anche perché avevamo iniziato a suonare insieme 20 anni prima al Locale, ai nostri inizi, quando avevamo tutti grande desiderio anche di riconoscere la propria identità. Allora abbiamo imparato a improvvisare e mescolarci. Un tipo di cultura che ci ha dato una ginnastica mentale anche per ascoltarci a vicenda non solo per esprimerci”.

Insieme “vogliamo far rivivere per una sera anche quella gioia, la voglia di giocare”. Il Circo Massimo “è una collocazione affascinante, siamo di Roma e anche se questo concerto non è solo dedicato ai romani, poter ospitare per bene tutti nel nostro salotto preferito non ci dispiace” spiega Silvestri. A lungo “ci siamo detti di lasciare quella di 10 anni fa come una cosa unica e irripetibile, ma poi ci siamo lasciati sedurre dall’idea di tornarci perché in questi anni molto spesso ai nostri concerti, anche ragazzi, ci hanno chiesto se l’avremmo rifatto”. In questi anni “c’è sempre stata la grande forza di supportarci a vicenda, tirare fuori il meglio dell’altro, sostenerci, l’uno per l’altro siamo una squadra emotivamente importante – sottolinea Gazzè -. Siamo un po’ fratelli, c’è un affetto, un bene, alla base di quel progetto che ha aggiunto qualcosa ai percorsi di ognuno di noi”.

Si vogliono festeggiare quelle canzoni, per questo “non ci saranno nuovi singoli” dicono i cantautori, anche se aggiunge Silvestri sorridendo “ho ritrovato qualche cosa che non avevamo inciso…” . Rispetto alla possibilità di un disco live “la risposta per ora è boh -. dice sorridendo Gazzè – stiamo ancora parlando di tutto”. Escluso invece un passaggio a Sanremo: “non avrebbe senso” risponde Silvestri. “Ci possiamo andare, ma d’estate” chiosa Fabi. “Siamo felicissimi che Fabi, Gazzè e Silvestri abbiamo deciso di festeggiare i 10 anni del disco molto bello fatto insieme in una location unica – dice il sindaco di Roma Roberto Gualtieri – In una scena romana che stiamo cercando di rendere il più possibile viva e di qualità e i risultati stanno arrivando”. Il concerto ha come media partner Radio 2 e Frecciarossa (Trenitalia) consentirà ai fan di raggiungere il live a Roma a prezzo scontato, grazie a promozioni dedicate.

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Spettacoli

Gwyneth Paltrow è stanca della dieta, ‘ora mangio pane e pasta’

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Gwyneth Paltrow ha affermato di essere tornata a mangiare cibi che in precedenza aveva eliminato dalla sua rigidissima dieta, tra cui pane, pasta e formaggio. Lo riporta la Bbc. L’attrice premio Oscar, diventata negli anni una guru del salutismo ha seguito e promosso diversi regimi alimentari negli anni. “Ho seguito per un certo periodo una dieta macrobiotica ferrea e così sono diventata ossessionata da un’alimentazione molto, molto sana”, ha detto nell’ultima puntata del suo podcast spiegando di essersi dedicata al “benessere e al cibo” a causa del cancro alla gola che ha ucciso il padre. Poi lei e il secondo marito, Brad Falchuk, hanno iniziato a seguire la dieta paleo, basata sul principio che ci si debba nutrire “come i nostri antenati”. Di recente però, Paltrow ha ricominciato a mangiare “pane a lievitazione naturale e un po’ di formaggio e un po’ di pasta”.

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Musica

Rocco Hunt, il ragazzo di giù diventa grande: “Ho 30 anni e ancora la rabbia del Sud”

Esce l’album Ragazzo di giù: tra neomelodico, rap e introspezione, la maturità artistica di un figlio del Sud.

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A 30 anni, Rocco Hunt ha già alle spalle 15 anni di carriera, una vittoria a Sanremo, hit estive, strofe militanti e un’identità artistica sempre più nitida. Ma oggi, con il nuovo album Ragazzo di giù, in uscita venerdì, Rocco — per molti ancora affettuosamente “Rocchino” — completa un percorso che lo conferma maturo, consapevole e profondamente legato alle sue radici.

“Sono fortunato, canto chi non lo è stato”

Il brano che dà il titolo al disco è un manifesto identitario.
“Io sono il ragazzo di giù fortunato”, spiega Rocco, “quelli che canto sono stati meno fortunati, magari non hanno dovuto lasciare casa, ma hanno pagato altri prezzi”. La nostalgia per la sua terra non è solo geografica, è memoria viva di un mondo che spesso si perde tra le distanze culturali.

Tra disagio e riscatto: “A Nord si perdono i valori”

“Oggi Napoli fa figo, ma vivere al Nord è diverso”, dice. Il successo, per lui, ha un prezzo. “Contano i numeri, non i valori”, afferma, parlando anche del figlio Giovanni, 8 anni, cresciuto tra Milano e Napoli: “Ha un accento diverso, ma deve sapere da dove viene, imparare l’inglese e la cazzimma partenopea”.

Il dialetto come identità: “È mamma, papà e biberòn”

Per Rocco il dialetto non è solo stile, ma lingua del cuore:
“È la strada dove sei cresciuto, la voce dei tuoi nonni, il suono dell’anima”. E anche se ha girato l’Italia e il mondo, resta anima di Scampia, del Sud e dei suoi contrasti.

Il rap, il neomelò, e il coraggio delle parole

Ragazzo di giù è un album eterogeneo, che passa da Gigi D’Alessio a Massimo Pericolo, da Irama a Baby Gang, mischiando il rap con la melodia napoletana e l’attualità più bruciante. In Demone santo, per esempio, denuncia con rabbia il crollo del ballatoio della Vela di Scampia:
“Quelle creature sono vittime dello Stato. A che serve il tricolore sulle bare bianche, se Cristo in quelle case non ci entra?”

Sanremo, De Filippo e il mare della costiera

Nel disco anche introspezione e memoria, con brani come ‘A notte, ispirato a Eduardo De Filippo, e Domani chissà, dove Rocco rievoca lo scugnizzo che si tuffava a bomba nel mare della costiera. E non manca un pensiero al futuro:
“Vorrei un secondo figlio”, dice, ma con il timore delle malattie, dei sacrifici, della fragilità.

Il tour: dal Molise a Milano, passando per la Reggia

Il tour estivo partirà il 20 giugno da Campobasso, con gran finale l’11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobre all’Unipol Forum di Milano.
“Senza le mie radici non sarei quello che sono”, conclude Rocco.
E quando gli chiedono se oggi è ancora “‘nu juorno buono”, risponde senza esitazioni:
“Sì. Ma è sempre più difficile non vedere le nuvole all’orizzonte”.

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Spettacoli

Sara Tommasi, “dalla Bocconi al porno, guadagnavo 10mila euro a sera “ho perso tutto e sono rinata”

La confessione dell’ex showgirl: “Il dolore mi ha formata. Ma oggi ho una vita sana e felice”.

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In un’intervista al Corriere della Sera, Sara Tommasi (foto Imagoeconomica) si racconta con tenerezza e consapevolezza, rievocando il passato tra luci e ombre, e descrivendo il presente con un sorriso nuovo, accanto al marito e agente Antonio Orso, sposato nel 2021 in piena pandemia.

Ora sto bene”, dice. Non prende più farmaci da quando si è sposata, vive tra Terni e Sharm el-Sheikh, ha una vita regolare, dorme bene, fa palestra, lavora con equilibrio. E soprattutto si sente amata.

Il passato doloroso e la malattia

La Tommasi racconta con sincerità gli anni più difficili, segnati da un disturbo bipolare che lei stessa con coraggio ha ammesso pubblicamente: “Il problema è quando non si accetta la malattia. Si fanno errori da cui non si può più tornare indietro”. Fa riferimento anche ai film porno, al processo per violenza sessuale poi conclusosi con l’assoluzione degli imputati, e al dolore per non aver ascoltato la madre, che le chiedeva di curarsi. “Ce l’ho con me stessa”, confessa.

Gli affetti, le radici, il nuovo inizio

Ricorda con amore la madre Cinzia, scomparsa tre anni fa per il Parkinson, e la sua infanzia a Terni tra le merende in pasticceria dai nonni e i sogni da bambina. Confessa di essersi persa con le droghe, cercando conforto fuori dai farmaci prescritti: “Mi ha fatto uscire di testa”. Ma oggi, grazie ad Antonio, è rinata: “Quando mi parla, io mi sento bene”.

Carriera e ricordi felici

Rivive con emozione i momenti d’oro della carriera: Paperissima, l’Isola dei Famosi, Chiambretti Night, il calendario per Max. Parla con affetto di Gerry Scotti, Fabrizio Frizzi, Simona Ventura, e rivela che una delle esperienze più belle è stata proprio l’Isola, nel 2006.

A sorpresa, aggiunge: “Mi piacerebbe condurre un programma solare. E c’è l’idea di un docufilm sulla mia vita, per parlare di bipolarismo”.

Il futuro tra sogni e consapevolezza

Non esclude l’adozione: “Ho avuto un’operazione all’utero, la gravidanza sarebbe a rischio. Ma ci stiamo pensando”. Intanto si gode i piccoli gesti, il gelato con il marito, gli incontri con i suoi suoceri. E ammette: “Siamo ancora nella fase adolescenziale del nostro amore”.

Infine, il senso profondo del suo percorso: “Il dolore ti forma. Ma bisogna imparare a valorizzare quello che si ha. Io l’ho capito quando ho perso tutto”.

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