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F1: Monza e Imola anche nel 2023, arriva il Gp di Las Vegas

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Confermati i due Gran premi in Italia, Imola e Monza, e anche quello di Monaco, con ben tre gare negli Stati Uniti, nel calendario del Mondiale di Formula 1 del 2023, approvato oggi dal Consiglio mondiale motor sport della Fia. Se dovessero essere confermati tutti i 24 appuntamenti, sara’ il piu’ lungo di sempre nella categoria regina dell’automobilismo, con inizio il 5 marzo dal Bahrain (a Sakhir, dove si terranno i test pre-campionato) e conclusione il 26 novembre ad Abu Dhabi. Una cavalcata di dieci mesi che mettera’ a dura prova i piloti e i team, con una forte pressione sui budget dati i costi in aumento delle trasferte. Dal Medio Oriente all’Australia, dall’Asia all’Europa, fino alle Americhe e ritorno, il circus sara’ sempre in movimento e, ad eccezione per la sosta estiva tra il 30 luglio e il 27 agosto, non concedera’ tregua. Il mese piu’ congestionato sara’ luglio con un Gp in ciascuno dei quattro weekend, ma saranno tre ad aprile, maggio (con il gp dell’Emilia Romagna a Imola il 21), settembre (il 3 c’e’ il Gp d’Italia, con una settimana di anticipo sul programma tradizionale), ottobre e novembre, mentre solo due a marzo e giugno. Ci sara’ un ritorno del Gp del Qatar (8 ottobre) mentre l’unica novita’ e’ il Gp di Las Vegas (18 novembre), in programma in notturna e come penultima prova prima del gran finale di Abu Dhabi. “La presenza di 24 gare nel calendario del campionato 2023 e’ un’ulteriore prova della crescita e del fascino di questo sport su scala globale – ha commentato il presidente della Fia, Mohammed Bin Sulayem -. L’aggiunta di nuove gare e il mantenimento degli eventi tradizionali sottolinea la solida gestione di questo sport da parte della Fia”. Bin Sulayem ha anche voluto sottolineare che l’anno prossimo sara’ evitata la concomitanza “con la prestigiosa 24 ore di Le Mans”, che aveva di recente creato diverse polemiche.

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È morto a 84 anni Jair, protagonista della ‘Grande Inter’ Helenio Herrara

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Il mondo del calcio è in lutto. È morto questa sera Jair da Costa, in arte Jair. Aveva 84 anni. Fu campione del mondo col suo Brasile nel 1962 (pur senza giocare). Amatissimo anche in Italia per il suo decennio di trionfi, gol e soddisfazioni con l’Inter tra il 1962 e il 1972. Fu uno dei protagonisti assoluti della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrara. Con i nerazzurri vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinetali.

“É scomparso Jair – scrive l’Inter sui social – Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter. Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria. Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento difficile”.

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Calcio:3-2 al Real Madrid, Barcellona conquista la Coppa del Re

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Il Barcellona ha vinto la Coppa del Re battendo 3-2 i rivali di sempre del Real Madrid al Sanchez Pizjuan di Siviglia. A regalare il Clasico di Coppa ai blaugrana il gol nel secondo tempo dei supplementari di Koundé (116′) dopo che il match, bellissimo e avvincente, era terminato 2-2 dopo i tempi regolamentari. Ad aprire le marcature la prodezza di Pedri nel primo tempo (28′), poi nella ripresa la reazione del Real con Mbappè su punizione (70′) e Tchouameni (77′) che la ribaltano, Ma non è finita con il pari blaugrana di Ferran Torres nel finale (84′). Decisivo il Var, nel prolungamento della partita, che annulla un rigore concesso al 96′ per la scivolata di Asencio su Raphinha che si lascia andare e poi viene ammonito per simulazione. Mercoledì prossimo il Barcellona incontrerà l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

Partitissima preceduta da feroci polemiche arbitrali: nell’occhio del ciclone Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro designato per la partita, che a poche ore dal fischio d’inizio si è sfogato in conferenza denunciando la pressione subita quest’anno dai direttori di gara dalla tv ufficiale del Real (“Quando un figlio va a scuola e ci sono bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo, fa male.

Quello che faccio è cercare di educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, soprattutto onesto. E che può sbagliare, come chiunque”). Dichiarazioni non andate giù ai Blancos, che con il presidente Florentino Perez avevano pensato di boicottare la finale, facendo poi un passo indietro.

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Masters 1000 di Madrid, Matteo Arnaldi elimina Novak Djokovic: il mio idolo, è incredibile

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“Novak è il mio idolo, ero già contento di poterci giocare contro, perchè non era mai successo. Invece l’ho battuto è incredibile”. Così Matteo Arnaldi dopo aver eliminato Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Madrid. “Per riuscirci ho dovuto giocare al mio meglio – ha continuato l’italiano n.44 al mondo -. Sapevo che lui non è in un gran momento di forma così ho cercato di portare avanti gli scambi e cercar di farlo sbagliare”. “Ovviamente ero molto teso all’inizio, quasi me la facevo sotto, anche perchè da quando avevo 9 o 10 anni ho cominciato a guardare le sue partite – ha ammesso Arnaldi, 24 anni – ma poi con l’andare avanti della partita mi sono calmato. Sono stato contento di prendere il break per primo, perchè sapevo che prima o poi me l’avrebbe fatto lui. E’ stato tutto perfetto”.

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