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Cronache

Estradato in Italia Salvatore Crivello, latitante della ‘ndrangheta preso in Germania

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Estradato dalla Germania è giunto in Italia, proveniente da Amburgo e accompagnato da personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di polizia della Direzione Centrale della polizia Criminale, Valerio Salvatore Crivello, latitante di ‘ndrangheta tratto in arresto lo scorso 4 settembre sull’isola di Sylt (Germania). Si era dato alla macchia dal 2020, 45 anni, originario di Casale Monferrato (AL), legato alla cosca SCOFANO-MARTELLO-LA ROSA di Paola (CS), era stato inizialmente arrestato a seguito della condanna definitiva all’ergastolo emessa, nell’ambito dell’Operazione di polizia “Tela del Ragno”, dalla Corte d’Appello di Catanzaro, per l’omicidio aggravato dal metodo mafioso di Pietro SERPA, commesso il 27 maggio 2003 in quel di Paola (CS).
Il 20 novembre 2020, dopo aver appreso dal suo legale del pronunciamento in via definitiva della Suprema Corte di Cassazione, Crivello si era allontanato dall’abitazione dei propri genitori a Scorzè (VE), dove si trovava agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
In Italia le ricerche nei sui confronti non si sono mai fermate, e la sinergia investigativa tra il Nucleo Investigativo Carabinieri di Venezia e l’Unità I-CAN del Servizio per la Cooperazione Internazionale di polizia della Direzione Centrale della polizia Criminale, ha permesso alla Bundespolizei di individuare e catturare il latitante il 4 settembre 2023, dopo una fuga durata circa 3 anni.
Difatti, Crivello si era ricostruito una vita ed una reputazione da personal trainer in un noto Resort dell’isola di Sylt, utilizzando documenti contraffatti e false generalità.

L’arresto in Germania e l’odierna estradizione di Crivello in Italia si aggiunge ai novantatrè latitanti già catturati dall’avvio del Progetto I-CAN che, attualmente, coinvolge insieme al Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano e Interpol, il law enforcement di ulteriori 17 Paesi (Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Croazia, Francia, Germania, Malta, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e Uruguay).
Nato nel 2020, su iniziativa del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e del Segretariato Generale di Interpol, il Progetto I-CAN ha l’obiettivo di promuove la lotta globale alla criminalità organizzata di matrice calabrese, per aumentare anzitutto la consapevolezza della minaccia, attraverso lo scambio di informazioni e di esperienze, basate soprattutto sul modello investigativo italiano.
In poco più di tre anni il Progetto ha creato un network che ha consentito la cattura in tutto il mondo di 94 pericolosi latitanti di ‘ndrangheta, oltre ad aver favorito il riconoscimento di quegli indicatori utili alle forze di polizia per intercettare l’infiltrazione dell’organizzazione mafiosa negli asset economici e finanziari dei vari Paesi.”
Le indagini sono state dirette e coordinate dalla Procura Generale della Repubblica presso Corte di Appello Catanzaro.

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Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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Cronache

Muore a 38 anni dopo intervento estetico in una clinica privata di Caserta

Sabrina Nardella, 38 anni di Gaeta, è morta durante un intervento estetico alla clinica Iatropolis di Caserta. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

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Sarà l’autopsia a stabilire con precisione che cosa ha provocato la morte di Sabrina Nardella (nella foto), 38 anni, madre di due figli piccoli, deceduta giovedì scorso nella clinica privata Iatropolis di Caserta durante un intervento di chirurgia estetica. La donna, residente a Gaeta, si era recata in Campania per sottoporsi a quello che le era stato prospettato come un intervento di routine, in anestesia locale e in day hospital.

Il malore improvviso e le indagini in corso

Durante l’operazione, però, Sabrina ha avuto un improvviso malore che l’ha portata a perdere conoscenza. I medici hanno tentato la rianimazione, ma ogni tentativo è stato vano. I vertici della clinica hanno subito avvertito i carabinieri, che su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno sequestrato la cartella clinica e identificato l’équipe medica. I componenti saranno presto iscritti nel registro degli indagati in vista dell’autopsia, che servirà a chiarire cause e responsabilità.

Una comunità sconvolta dal dolore

La città di Gaeta è sotto shock. Il sindaco Cristian Leccese ha ricordato Sabrina con parole di grande commozione: «Era una persona dolce, un’ottima madre, conosciuta e stimata da tutti. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un profondo vuoto nella nostra comunità».

I precedenti inquietanti della clinica

La clinica Iatropolis non è nuova a casi simili. Un anno fa, la pianista Annabella Benincasa è morta dopo 14 anni di stato vegetativo, conseguenza di uno shock anafilattico subito nel 2010 proprio in questa struttura. In quell’occasione, i medici furono condannati per lesioni gravissime. Altri episodi di reazioni avverse all’anestesia si sono verificati negli anni, alimentando polemiche sulla sicurezza degli interventi praticati nella clinica.

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