In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein (foto Imagoeconomica in evidenza), ha espresso forti riserve sul piano proposto dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in tema di difesa comune.
“Noi siamo convinti che quello che serve oggi è un salto in avanti verso la difesa comune europea”, ha dichiarato Schlein, sottolineando però che il piano attuale rischia di favorire il riarmo dei 27 Stati membri, invece di promuovere una reale integrazione delle forze armate europee.
Un piano di investimenti da 800 miliardi di euro
Secondo la segretaria dem, l’Europa dovrebbe affrontare questa sfida con lo stesso coraggio dimostrato durante la pandemia, quando si decise di varare il Next Generation EU.
“Oggi siamo davanti a una sfida di analoga portata e non vediamo quel coraggio”, ha affermato Schlein, proponendo un piano di investimenti comuni da 800 miliardi di euro all’anno che comprenda non solo la difesa, ma anche l’industria, l’energia, il digitale e le politiche sociali e ambientali.
L’idea è quella di finanziare queste iniziative attraverso il debito comune europeo, evitando che ogni Stato sia costretto a procedere autonomamente, con il rischio di ampliare le disuguaglianze economiche tra Paesi.
Fondi di coesione e investimenti comuni
Uno dei punti di contrasto con il piano von der Leyen riguarda la possibilità di dirottare i fondi di coesione verso la spesa militare, ipotesi contro la quale Schlein si è battuta con successo.
“Abbiamo insistito affinché i fondi di coesione non venissero destinati alle spese per gli armamenti. Su questo punto abbiamo avuto riscontri molto positivi”, ha spiegato.
Sul tema, la posizione del governo italiano non la rassicura: “Fitto dice che chi non vuole usare quei fondi non lo farà, ma questo non basta. Anche se è facoltativo, rimane un errore strategico”.
La posizione del PD e le divisioni interne
Pur riconoscendo che all’interno del PD esistono opinioni differenti, Schlein ha ribadito che la linea ufficiale del partito è chiara:
“Siamo un partito plurale ed è normale discutere. Ma la direzione ha approvato la nostra posizione senza voti contrari né astenuti: serve un’Europa più unita, con un grande piano di investimenti e una difesa comune integrata, senza incentivare il riarmo nazionale”.
Trump, Putin e il ruolo dell’Europa nel conflitto in Ucraina
L’intervista al Corriere della Sera ha toccato anche il tema della guerra in Ucraina e del ruolo dell’Europa nel conflitto.
“Trump ha deciso di prendere le parti di Putin, ricattando e umiliando l’Ucraina. Il loro obiettivo comune è dividere e indebolire l’Europa”, ha dichiarato Schlein, criticando l’atteggiamento dell’ex presidente americano.
Per la segretaria del PD, è fondamentale che l’Europa non venga esclusa dai negoziati con la Russia e si doti di una propria strategia per la pace:
“Gli Stati membri devono dare un mandato chiaro a una delle istituzioni europee per sedersi al tavolo e difendere la sicurezza ucraina ed europea. Trump non lo farà, quindi dobbiamo continuare a supportare l’Ucraina e al tempo stesso sviluppare una proposta di pace europea”.
Schlein ha infine elogiato il recente incontro tra Keir Starmer e Emmanuel Macron a Londra, sottolineando come sia stato positivo che si sia tornato a parlare di una soluzione diplomatica per la guerra in Ucraina.