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Elisabetta Piccolotti, una leader della sinistra che non si pente dell’acquisto della Tesla ma…

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La deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, Elisabetta Piccolotti (foto Imagoeconomica in evidenza), compagna di Fratoianni, uno dei leader di AVS, si trova al centro di una bufera mediatica dopo la rivelazione della sua scelta di acquistare una Tesla. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, la parlamentare ha affrontato le critiche con fermezza: «Considero surreali le polemiche, ma anche un po’ divertenti quelle che trovo sui social. La visibilità pazzesca che ha avuto questa notizia è il segno di un decadimento dei tempi».

IL DIBATTITO PUBBLICO E LA SINISTRA “FIGHETTA”

Piccolotti ha sottolineato come la sua esperienza dimostri una sproporzione tra il clamore mediatico e i temi realmente rilevanti: «Ci capita spesso di fare conferenze stampa su questioni importanti come la gratuità dei servizi scolastici senza ottenere questa visibilità. Forse se le avessi tenute sulla Tesla avrei avuto qualche prima pagina».

La deputata ha anche respinto con decisione l’etichetta di “fighetta di sinistra”, affermando: «Questa accusa non ha nulla a che fare con la mia famiglia di provenienza. Vengo da una famiglia umile e normalissima. Mio padre è operaio, mia madre segretaria scolastica».

Elisabetta Piccolotti e il “Musk-gate”: «Non mi pento della Tesla, la polemica è surreale»

L’ACQUISTO DELLA TESLA: NESSUNA CONTRADDIZIONE

Secondo Piccolotti, il dibattito sull’acquisto di un’auto da 47mila euro è privo di fondamento rispetto alle posizioni politiche di AVS: «Noi non facciamo politica contro i beni di lusso. Chiediamo un fisco più giusto e progressivo e una tassazione equa sui patrimoni».

Ha inoltre sottolineato che la scelta di un’auto elettrica sia perfettamente in linea con la sua posizione ambientalista: «La vera contraddizione è di Elon Musk, che produce auto elettriche ma fa parte di una corrente politica internazionale contraria alla transizione ecologica».

PENTITA DELL’ACQUISTO?

Alla domanda se si sia pentita di aver acquistato la Tesla, la deputata ha risposto: «Non più di tantissimi altri possessori di Tesla che in tutto il mondo stanno coprendo le loro auto di adesivi anti-Musk. Ma non mi pento della scelta dell’elettrico».

Ha inoltre chiarito che il punto cruciale della polemica sarebbe stato strumentalizzato: «Si è detto che avrei affermato di aver pagato poco la Tesla, quando invece ho semplicemente detto che costa meno di altre auto con le stesse caratteristiche».

ANGELO BONELLI, ELISABETTA PICCOLOTTI, NICOLA FRATOIANNI (foto Imagoeconomica)

IL SOSTEGNO POLITICO E IL CONTESTO DEL DIBATTITO

Nonostante la tempesta mediatica, Piccolotti ha ricevuto diversi attestati di solidarietà, anche da esponenti politici di altri schieramenti: «Mi dicono che il parlamentare di Forza Italia Andrea Orsini e altri centristi come Luigi Marattin hanno preso le distanze dalla polemica».

Sul tempismo della vicenda, Piccolotti ha insinuato un sospetto: «Non ho evocato complotti, ma osservo che qualcuno ha deciso di montare questa polemica proprio in un momento delicato, mentre nel Paese si discute del piano di riarmo».

DOPO LA TESLA, QUALE AUTO?

La deputata ha confermato che, una volta terminato il pagamento del leasing, restituirà la Tesla. Ma non ha intenzione di rivelare in anticipo il suo prossimo acquisto: «Non ci ho pensato, ma se anche lo avessi fatto, non direi mai marca e modello: sia mai che anche questo produttore faccia il saluto nazista…».

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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