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Due gol all’Empoli, la Roma di Mourinho riparte

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Ritorno all’Olimpico con vittoria. Dopo il derby perso e gli strascichi polemici, la Roma di Jose’ Mourinho riprende in suo cammino in campionato con un 2-0 secco all’Empoli. Piu’ semplice di quanto non sia stata la partita contro un avversario messo in campo da Andreazzoli con tanto ordine e infinta voglia di giocare. Ma Pellegrini festeggia il suo rinnovo del contratto con il gol che apre, Mkhitaryan chiude l’incontro in apertura di ripresa. Insomma, una Roma non bella ma concreta, che ora potra’ sfruttare la pausa per dare riposo al gruppo ristretto di fedelissimi di Mou. Alla ripresa, li attende un doppio test di spessore: prima la Juve a Torino poi il Napoli capolista in casa. Contro l’Empoli. che in sei partite ne ha vinte due in trasferta perdendo tutte quelle in casa tranne l’ultima, l’Olimpico e’ pieno e Mourinho ringrazia per l’attestato di fiducia nonostante il derby. In campo invece fiducia a Darboe, elogiato giovedi” in Conference e chiamato a dare un turno di riposo al diffidato Cristante, in vista Juve dopo la ripresa. Un po’ il peso specifico del centrocampista e tanto il dinamismo dell’Empoli, vincente piu’ in trasferta che a casa, ma l’avvio vede i giallorossi in controllo ma costretto a inseguire gli esterni toscani. Karsdorp e’ bloccato dalla squadra corta a destra, Vina non spinge a sinistra dove anche Miktahryan va a sprazzi, cosi’ e’ Pinamonti al 6′ e all’11’ a rendersi pericoloso, prima di testa poi di tacco. Al quarto d’ora il centravanti ex Inter ruba palla a Darboe e la Roma ringrazia Mancini che in spaccata devia in angolo il gran destro. Dalla fascia di Vina arrivano troppi cross, Smalling e’ costretto al raddoppio lasciando spazi al centro dove infatti si infila Bandinelli, a chiudere di testa un giro palla rapido dell’Empoli: palla di poco al lato del palo. La Roma si affida soprattutto agli strappi di Zaniolo, in forma derby, nel contrasto l’esterno ha spesso la peggio e a nulla servono le sue proteste per falli non fischiati. Al 34′ il suo sinistro e’ alto. Esce Pinamonti, e mentre l’Empoli prova a riprendere le misure su Mancuso nuovo riferimento offensivo la Roma colpisce, con la prima combinazione efficace d’attacco dopo due o tre ripartenze chiuse male: Mkhitaryan in profondita’ lo pesca al limite, il destro in controbalzo sorprende Vicario, ed e’ 1-0. Al ritorno in campo, la Roma capitalizza subito la sorte col raddoppio firmato dall’armeno: ma il 2-0 e’ merito di Abraham che ruba palla sulla trequarti, dal limite col destro fa tremare la traversa offrendo a Mkhytaryan la battuta al volo in rete. E’ solo il 3′ della ripresa, ma l’Empoli a questo punto va in apnea, Pellegrini sfiora la doppietta personale di testa, ma e’ soprattutto il centravanti inglese a cercare la rete personale, murato un paio di volte da Vicario e al 27′ da Stojanovic che salva sulla linea il suo colpo di testa. Cristante entra per Darboe, cercando di evitare il giallo, l’Empoli si rammarica per il pallone ciccato da Mancuso sul dischetto giallorosso. Andreazzoli ci prova con Stulac e Cutrone per Henderson e Di Francesco, la Roma addormenta la partita e Mourinho mette El Shaarawy per uno sfinito Zaniolo. Con Smalling frenato da nuovi dolorini muscolari, Cutrone prova a sfruttare lo spazio con un colpo di testa in tuffo che Rui Patricio blocca nei minuti finali. E’ l’ultimo sprazzo Empoli, la festa la fa Mourinho che ha ribadito la sua missione: vincere, non divertire.

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Inchiesta curve, Inter Milan patteggiano: per Inzaghi e Chalanoglu solo 1 turno stop

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Una giornata di squalifica per Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, ammende rispettivamente di 15 e 30 mila euro e 70mila per l’Inter. Multa di 30mila euro per il Milan. Sono le sanzioni rese note dalla Figc comminate ai due club e ai tesserati coinvolti in seguito al patteggiamento con la Procura Federale, in merito al filone sportivo dell’inchiesta penale sulle curve e sui rapporti fra ultras e giocatori di Inter e Milan. La squalifica per Inzaghi e Calhanoglu verrà scontata nel prossimo turno con il Verona.

Grazie al patteggiamento le pene vengono dimezzate e non c’è il processo. Inzaghi e Chalanoglu hanno violato due articoli del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà e correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme federali (4, comma 1) e l’articolo 25 comma 10 “che prevede il divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società, per avere avuto, quantomeno a partire dalla stagione sportiva 2022-23, rapporti con esponenti del gruppo Ultrà denominato Curva Nord’.

Tra gli esponenti del club multati c’è anche Javier Zanetti con 14.500 euro. L’Inter viene sanzionata con 70mila euro per responsabilità diretta e oggettiva (art. 6, commi 1 e 2) per i comportamenti del tecnico e del centrocampista, dello stesso Zanetti, di Massimiliano Silva e Claudio Sala (14.500 di multa e 30 giorni di inibizione). Quanto al Milan (sanzione di 30mila euro) per responsabilità oggettiva per i comportamenti ascritti a Fabio Pansa (30 giorni di inibizione e 13mila euro di multa) e Davide Calabria, che non ha al momento scelto la strada del patteggiamento e sarà quindi ascoltato dalla Procura federale.

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Calcio: Di Lorenzo, lo scudetto? tutto è nelle nostre mani

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“Si parla di scudetto nello spogliatoio, siamo a un punto cruciale. All’inizio sembrava irraggiungibile, ora siamo lì: difficile, ma ce la giochiamo. Tutto è nelle nostre mani. Con il lavoro e con il sacrificio siamo lì e ce la giochiamo, sapendo che sarà difficile e che finora non abbiamo fatto niente”. Lo ha detto il capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo a Radio Crc. Su quando il gruppo abbia capito davvero di essere inserito nello sprint scudetto, Di Lorenzo ha detto: “Non c’è stato un momento preciso. Partita dopo partita ci siamo costruiti questo percorso. Ora serve l’ultimo passo: il gruppo è unito, crede nell’obiettivo. Quando sei primo per tanto tempo non è mai per caso”.

Di Lorenzo ha parlato della sfida di sabato a Lecce e della forza del gruppo azzurro: “Ci tengo prima di tutto – ha detto – a mandare un abbraccio alla famiglia del fisioterapista del Lecce, la notizia ci ha colpiti molto. Sarà una partita difficile: loro lottano per salvarsi, e questa tragedia ha reso l’atmosfera particolare. Ma noi vogliamo portare a casa la vittoria. La forza di questo Napoli è il gruppo. Dietro ogni grande vittoria e ogni grande squadra c’è infatti un gruppo solido. Quando ci si vuole bene davvero, si affronta tutto meglio. Le difficoltà arriveranno, come sempre, ma ciò che conta è come reagiamo. Se il gruppo è sano, superare i limiti diventa più semplice”.

Il terzino destro ha parlato anche del rapporto con Conte e con i nuovi arrivati la scorsa estate: “Da capitano – ha detto – sono il più vicino all’allenatore, passo i suoi messaggi alla squadra. Fin dal primo giorno c’è stato un legame diretto, sincero e leale. La base è la sincerità: Conte è un allenatore forte, conoscevo già le sue qualità da avversario e in questi mesi le ha confermate. Siamo felici di averlo con noi. Sulla fascia destra ci conosciamo bene, da anni. Sappiamo leggere i movimenti l’uno dell’altro, ed è una qualità che ci portiamo dietro nel tempo. Ma il merito è anche del mister, che tiene alta l’intensità e coinvolge tutti. Anche chi gioca meno dà un contributo importante: è questo spirito che porta i risultati. I nuovi arrivati a Napoli? Spesso sono io a muovermi verso di loro, per metterli a loro agio e per farli inserire, magari con un messaggio o una chiamata. Gli consiglio le stesse cose che dissero a me quando arrivai, la cosa fondamentale è vivere la città come una persona normale e non sentendosi diversi. Io esco spesso in centro, scendo e non vivo male la città”. Di Lorenzo risponde anche su chi ha lasciato la maglia azzurra a gennaio, Kvaratskhelia: “Ieri sera – ha detto – ho visto la sua partita con il Psg: è fortissimo e gli auguro il meglio, anche di vincere la Champions League”.

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Castel di Sangro si prepara al ritiro estivo del Napoli

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Castel di Sangro tifa per il Napoli campione d’Italia e si prepara per il ritiro estivo che si terrà tra fine luglio e inizio agosto. Le date devono ancora essere stabilite, ma nel capoluogo sangrino è partita la macchina organizzativa per accogliere i partenopei per il quinto anni di fila. Tra le possibili novità l’allestimento del Palasport che, spera il sindaco Angelo Caruso, che è anche presidente della Provincia dell’Aquila, “possa ospitare il trofeo perché l’Abruzzo finora ha portato bene al Napoli. Da quando gli azzurri si allenano nei nostri impianti hanno vinto uno scudetto e una Coppa Italia. Ora speriamo che arrivi il secondo scudetto”.

L’anno scorso, nei sedici giorni di ritiro, in centomila hanno raggiunto Castel di Sangro (L’Aquila) per assistere agli allenamenti e alle quattro amichevoli degli azzurri. Un numero più basso dell’anno precedente quando erano state registrate 140mila presenze proprio per l’effetto Coppa. “Lo stadio Teofilo Patini ha una portata massima di 7.500 persone – ricorda Caruso – si procederà con l’allestimento straordinario del Palasport che servirà eventualmente a esporre la Coppa e a ospitare momenti celebrativi e conferenze. L’effetto Conte sicuramente si è visto”. Parte quindi il tifo per il Napoliperché l’eventuale conquista dello scudetto riporti i grandi numeri nel centro d’Abruzzo.

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