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Cronache

Delitto di Garlasco, nuove analisi su impronte: udienza il 23 luglio

Il gip di Pavia fissa una nuova udienza sull’omicidio di Chiara Poggi. Verranno analizzate impronte digitali sui reperti e continuano gli accertamenti sul profilo genetico “ignoto 3”.

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Svolta nelle nuove indagini sul delitto di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. La giudice per le indagini preliminari di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha fissato per il prossimo 23 luglio una nuova udienza nell’ambito del maxi incidente probatorio richiesto dalla Procura, che ha esteso gli accertamenti anche alla ricerca e comparazione di impronte digitali.

Nomina di un perito dattiloscopista

Durante l’udienza sarà conferito l’incarico al perito dattiloscopista Domenico Marchigiani, che dovrà esaminare una serie di reperti prelevati all’epoca, tra cui confezioni di tè, cereali e yogurt, conservate tra i rifiuti della casa della vittima. Le analisi si concentreranno in particolare su tracce papillari già repertate, come quelle presenti sui fogli di acetato.

Una probabile impronta era già stata rilevata su una confezione di tè freddo, e questa scoperta ha spinto la Procura a richiedere l’estensione delle analisi a tutto il materiale disponibile. Il giudice ha accolto l’istanza e l’incarico sarà formalizzato il 23 luglio con l’indicazione del quesito e delle tempistiche per lo svolgimento delle attività peritali.

Accertamenti genetici e il profilo “ignoto 3”

Parallelamente proseguono gli accertamenti genetici, affidati alla perita Denise Albani, che riprenderanno nei primi giorni di agosto. Finora è stata individuata una sola traccia genetica maschile su una garza usata per prelevare materiale biologico dalla bocca di Chiara Poggi.

Si lavora anche sul profilo definito “ignoto 3”, che potrebbe appartenere a uno degli operatori che entrò in contatto con il corpo della vittima. I magistrati stanno procedendo a comparazioni con decine di persone, tra cui addetti ai rilievi dell’epoca e amici di Andrea Sempio, attualmente indagato.

Due profili sulle unghie di Chiara: uno sospettato è Sempio

Il cuore dell’incidente probatorio resta però l’analisi dei due profili genetici trovati sotto le unghie di Chiara Poggi. Secondo la Procura, uno dei due apparterrebbe ad Andrea Sempio, il giovane amico della vittima su cui si stanno concentrando le nuove verifiche, dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi.

L’indagine dunque prosegue con nuovi strumenti scientifici, diciotto anni dopo i fatti, nel tentativo di chiarire una vicenda che ancora oggi presenta zone d’ombra e solleva dubbi sull’accertamento della verità.

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Cronache

Minaccia di aggredire il sindaco per le ganasce, indagini

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In un video, diventato virale su Tik Tok, insulta pesantemente il sindaco di Catania, Enrico Trantino, e poi lo minaccia: ‘la prima volta che ti vedo ti apro la testa con colpi di casco, non ho paura né dei carabinieri, né della polizia…”. Protagonista un catanese che contestava le ganasce che erano state messe alla sua auto, e a quelle di altre vetture, posteggiate irregolarmente in via Santa Sofia, strada d’accesso al Policlinico universitario, dove è accaduto che, per i parcheggi in doppia fila, siano rimaste bloccate le ambulanze dirette al pronto soccorso. Il video è stato condiviso da un migliaio di utenti.

Sula vicenda Trantino presenterà una querela alla polizia postale. Oggi il sindaco di Catania ha parlato dell’argomento in una parte di un post pubblicato su Facebook: “ieri – scrive Trantino – è circolato un video con pesanti minacce nei miei confronti, in conseguenza delle ganasce apposte innanzi Policlinico. Non spiegherò che la situazione è notevolmente migliorata da quando abbiamo iniziato quest’azione di contrasto alla sosta selvaggia che spesso impediva alle ambulanze di giungere più tempestivamente. Quel che mi ha dato da pensare – conclude sulle minacce il sindaco di Catania – è il rischio di circuiti emulativi e il fatto che spesso contenuti simili giungono ai miei familiari, con comprensibili preoccupazioni che conseguono. Se solo ci concentrassimo meno sulla tastiera e pensassimo che ci sono vite vere di gente come noi dietro ogni nome, forse saremmo meno veementi”.

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Cronache

Pianura, arrestato 40enne ai domiciliari per maltrattamenti: minacce e richieste di soldi ai familiari

A Pianura un 40enne ai domiciliari ha aggredito i genitori per ottenere soldi. Arrestato dai Carabinieri, dovrà rispondere di lesioni, maltrattamenti e tentata estorsione.

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Prima del piatto di pasta lanciato contro la parete, c’era solo silenzio. Prima della macchia di vino sul pavimento e del posacenere frantumato, l’unico suono era quello delle auto in strada. È in quel silenzio apparente che si consuma l’ennesimo atto di violenza domestica, questa volta nel cuore del quartiere Pianura, ai piedi della collina dei Camaldoli, a Napoli.

A rompere la quiete apparente, un 40enne agli arresti domiciliari, che convive con i genitori anziani e la sorella. Le richieste di soldi sono diventate una routine fatta di urla, minacce e oggetti scagliati. Soldi per il bingo, per le scommesse, per capricci quotidiani. Il denaro non basta mai, la pensione dei genitori è troppo esigua. Anche la sorella contribuisce, spesso costretta. Fino a quando, in quel giorno come tanti, arriva un “no”.

La furia cieca per un rifiuto

Il rifiuto scatena la furia del 40enne. Il piatto di pasta viene scagliato contro il muro, seguito da un bicchiere di vino e una ceneriera. Poi sbatte una sedia sull’armadio e colpisce la lavatrice, mentre un pezzo di legno finisce sulla televisione. L’uomo afferra anche un paio di forbici, le mette in tasca e si allontana. I genitori, terrorizzati, fuggono e si rivolgono ai Carabinieri della stazione di Pianura.

Mesi di vessazioni

Ai militari raccontano mesi di soprusi e maltrattamenti. Gli episodi si ripetono: dalla richiesta di 350 euro al calcio alla madre, fino alla bottiglia di vetro scagliata contro i familiari. I Carabinieri intervengono e lo arrestano. Per l’uomo si aprono ora le porte del carcere, con le accuse di lesioni personali, tentata estorsione e maltrattamenti in famiglia.

Una storia come tante

Quella di Pianura è una storia purtroppo frequente, spesso silenziosa, nascosta dietro finestre chiuse e parole soffocate. Solo l’intervento tempestivo dei familiari e delle forze dell’ordine ha interrotto un ciclo di violenza che sembrava destinato a ripetersi all’infinito.

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Cronache

Terremoto ai Campi Flegrei: scossa 4.0 alle 9:13, ma pesa attesa e incertezza prima della conferma della magnitudo

Una scossa di magnitudo 4.0 ha colpito i Campi Flegrei alle 9:13. L’INGV ha comunicato l’intensità solo dopo 40 minuti. Paura tra i cittadini.

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Dalle 9:13, quando la scossa ha fatto tremare la terra nei Campi Flegrei, sono trascorsi più di 40 minuti prima che l’INGV e l’Osservatorio Vesuviano comunicassero con certezza l’intensità del sisma. Alle 9:55 è arrivata la conferma ufficiale: magnitudo 4.0.

Un tempo che ha destato domande e preoccupazioni, specie in un territorio sensibile come quello flegreo. La prima comunicazione si è limitata a segnalare la scossa senza indicarne la magnitudo. Ma perché questo ritardo?

Bradisismo e difficoltà di calcolo

Una possibile spiegazione è legata alla particolarità del fenomeno bradisismico, che interessa da anni l’area flegrea. Le scosse, infatti, sono molto superficiali, e la presenza della camera magmatica sotterranea rende più complesse le analisi dei dati sismici. La difficoltà nel determinare con precisione l’epicentro e la profondità, unita al rapido movimento del suolo, può aver rallentato l’elaborazione automatica e la validazione da parte dei sismologi.

Paura diffusa tra i cittadini

In strada e nelle case, la sensazione è stata quella di una delle scosse più forti di sempre, sia per intensità che per durata. In tanti hanno raccontato un movimento lungo, “quasi eterno”, con oscillazioni particolarmente violente. Tuttavia, si tratta di percezioni soggettive, utili per comprendere l’impatto emotivo ma non sempre corrispondenti alla scala scientifica.

Il dato ufficiale è chiaro: magnitudo 4.0, dunque inferiore ad altri eventi recenti nella zona, come i sismi di magnitudo 4.2, 4.4 e 4.6 registrati nei mesi passati.

Tensione crescente

Questo episodio conferma il clima di tensione e preoccupazione crescente tra i residenti dell’area flegrea, che da mesi vivono un’intensa fase di bradisismo attivo. La richiesta di informazioni tempestive e trasparenti da parte degli enti scientifici è più che legittima, soprattutto per evitare il diffondersi di ansia e allarmismi ingiustificati.

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