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Cultura

Decadenza dalla responsabilità genitoriale, la tutela del minore e il ruolo della genitorialità

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La decadenza dalla responsabilità genitoriale rappresenta una misura estrema nel diritto di famiglia, riservata a situazioni in cui i comportamenti di un genitore costituiscano un grave pericolo per il benessere psicologico, fisico ed emotivo del figlio. Questo strumento, benché severo, è essenziale per garantire la priorità assoluta: il superiore interesse del minore, principio cardine dell’ordinamento giuridico.

La responsabilità genitoriale: un dovere sacro e complesso

La responsabilità genitoriale, evoluzione del concetto di “patria potestà”, racchiude una gamma di obblighi e diritti finalizzati a tutelare e promuovere il benessere del figlio. Questa non è una prerogativa assoluta del genitore, bensì un mandato vincolato al rispetto delle esigenze di crescita e sviluppo della prole. Tra i principali doveri figurano:

  • Istruzione ed educazione: fornire gli strumenti per un sano sviluppo intellettuale e morale;
  • Mantenimento economico: garantire una vita dignitosa e sicura;
  • Tutela dei beni: amministrare con prudenza il patrimonio del minore.

Quando questi obblighi vengono sistematicamente disattesi o, peggio, quando il genitore abusa del suo ruolo, si innesca il meccanismo della decadenza.

Le cause della decadenza: una casistica drammatica

La giurisprudenza italiana ha individuato situazioni che, per la loro gravità, possono portare alla decadenza dalla responsabilità genitoriale. Tra i casi più frequenti:

  • Violenza fisica e psicologica: comportamenti aggressivi, vessatori o violenti contro il minore.
  • Abusi sessuali: anche in assenza di una condanna penale, se emergono prove sufficienti.
  • Violenza assistita: quando i minori sono testimoni di maltrattamenti tra i genitori.
  • Negligenza grave: trascuratezza prolungata e significativa nel soddisfare i bisogni primari del figlio.
  • Coinvolgimento criminale: educare il minore alla criminalità o inserirlo in contesti illegali.
  • Questi comportamenti non solo danneggiano il minore, ma minano il principio stesso di genitorialità responsabile, rendendo necessario un intervento a tutela della prole.

Le conseguenze della decadenza

La decadenza dalla responsabilità genitoriale non è solo una sanzione morale, ma comporta gravi ripercussioni legali e patrimoniali per il genitore:

  • Perdita dei diritti genitoriali: il genitore decaduto non può più partecipare alle decisioni relative alla vita del figlio, salvo il dovere di mantenimento, che resta intatto.
  • Limitazioni nei rapporti personali: la frequentazione con il figlio è consentita solo se non dannosa per il minore.
  • Esclusione dalla successione: il genitore decaduto è considerato “indegno” e perde i diritti successori.
  • Perde, inoltre, la possibilità di rappresentare lo stesso in giudizio e quella di amministrare i suoi beni.
  • Decadenza dai diritti alimentari: il figlio può rifiutare di fornire sostegno economico al genitore in età avanzata.

La possibilità di reintegrazione: una speranza condizionata

La decadenza non è necessariamente definitiva. Se il genitore dimostra di aver superato le cause del provvedimento e di non rappresentare più un pericolo per il figlio, può richiedere la reintegrazione. Questo percorso, tuttavia, richiede prove concrete e spesso un monitoraggio da parte di assistenti sociali o psicologi per garantire che il reinserimento sia nel miglior interesse del minore.

Un equilibrio tra protezione e responsabilità

La decadenza dalla responsabilità genitoriale pone l’accento sulla centralità del minore e sul dovere dello Stato di proteggerlo in caso di situazioni di pericolo. Tuttavia, essa rappresenta anche un forte richiamo alla responsabilità personale del genitore, ricordando che il ruolo genitoriale non è un privilegio, ma un compito che richiede impegno, amore e rispetto.

In conclusione, questa misura sottolinea l’importanza di un approccio educativo e preventivo.

La genitorialità non può essere lasciata alla sola buona volontà o al caso, ma deve essere sostenuta da un sistema che promuova la consapevolezza dei diritti e dei doveri, prevenendo situazioni che possano portare alla necessità di misure così drastiche. Una società che protegge i suoi minori protegge il proprio futuro.

Avvocato/esperta di diritto di famiglia

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Cultura

Consulta: niente automatismo sulla sospensione dei genitori, decide il giudice

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Stop all’automatismo che impone la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori condannati per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 55 del 2025, dichiarando illegittimo l’articolo 34, secondo comma, del Codice penale nella parte in cui non consente al giudice di valutare in concreto l’interesse del minore.

Una norma rigida che non tutela sempre i figli

L’automatismo previsto dalla norma, secondo cui alla condanna per maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.) segue obbligatoriamente la sospensione della responsabilità genitoriale per il doppio della pena, è stato giudicato irragionevole e incostituzionale. Secondo la Consulta, la previsione esclude qualsiasi valutazione caso per caso e impedisce al giudice di verificare se la sospensione sia effettivamente nell’interesse del minore, come invece richiedono gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.

Il caso sollevato dal Tribunale di Siena

A sollevare la questione è stato il Tribunale di Siena, che aveva riconosciuto la responsabilità penale di due genitori per maltrattamenti nei confronti dei figli minori, ma riteneva inadeguato applicare in automatico la sospensione della responsabilità genitoriale. Il giudice toscano ha evidenziato la possibilità concreta che, in presenza di una riconciliazione familiare e di un miglioramento del contesto domestico, la sospensione potesse arrecare un danno ulteriore ai minori.

Il principio: al centro l’interesse del minore

La Corte ha ribadito che la tutela dell’interesse del minore non può essere affidata a presunzioni assolute, bensì deve derivare da una valutazione specifica del contesto familiare e della reale efficacia protettiva della misura. Il giudice penale deve dunque essere libero di stabilire, caso per caso, se la sospensione della responsabilità genitoriale sia davvero la scelta più idonea alla protezione del figlio.

La continuità con la giurisprudenza

La decisione si inserisce nel solco della sentenza n. 102 del 2020, con cui la Consulta aveva già bocciato l’automatismo previsto per i genitori condannati per sottrazione internazionale di minore. In entrambi i casi, si riafferma il principio secondo cui le misure che incidono sulla genitorialità devono essere coerenti con i valori costituzionali e orientate alla tutela concreta del minore.

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Cultura

Addio a Mario Vargas Llosa, Nobel per la Letteratura: è morto a Lima a 89 anni

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Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.

«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».

Una vita tra letteratura e impegno

Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.

Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.

I capolavori che hanno segnato la sua carriera

Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.

Un addio in forma privata

Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.

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Cultura

La Campania conquista il mondiale di fisica per studenti: cinque eccellenze campane rappresenteranno l’Italia all’IYPT 2025

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Cinque giovani talenti campani delle scuole superiori rappresenteranno l’Italia all’International Young Physicists’ Tournament (IYPT) 2025, la più prestigiosa competizione mondiale di fisica per studenti delle scuole superiori, che si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio a Lund, in Svezia.

Dopo una severa selezione nazionale, articolata in prove pratiche e orali, sono stati scelti cinque studenti, tutti provenienti da istituti superiori della Campania: il Liceo Mercalli di Napoli e il Liceo Buchner di Ischia. Una vittoria che premia la qualità della formazione scientifica nelle scuole del Sud e conferma il livello di eccellenza raggiunto dalla regione in campo scientifico.

Tra i protagonisti Pierluigi Trani, talento di Ischia

Tra i cinque campioni c’è Pierluigi Trani, studente del terzo anno del Liceo Scientifico Buchner di Ischia, attualmente a Salonicco, in Grecia, per partecipare a un torneo amichevole di preparazione con altri cinque Paesi del sud Europa. Trani si è classificato tra i primi quattro nella fase provinciale dei Campionati di Fisica 2025 a Napoli, risultando l’unico studente ischitano tra i primi dieci. Inoltre, si è distinto a livello nazionale arrivando terzo alle Olimpiadi di Statistica nella sua fascia d’età.

Il giovane fisico non ha intenzione di fermarsi qui: dopo l’esperienza mondiale in Svezia, proseguirà i suoi studi in un prestigioso college londinese, pronto ad accoglierlo per coltivare il suo brillante futuro accademico.

Un team guidato da due docenti campani

A guidare la squadra italiana saranno Gianmarco Sasso e Raffaele Campanile, entrambi docenti del Liceo Buchner di Ischia. I due insegnanti hanno seguito tutte le fasi della selezione e accompagnano i ragazzi nella preparazione per la competizione internazionale. L’IYPT è un torneo con una lunga storia: esiste da 38 anni, ma l’Italia partecipa ufficialmente solo dal 2024, grazie al sostegno dell’associazione “Scienza e Scuola”, con sede nel Meridione. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ancora non riconosce formalmente la competizione, ma l’entusiasmo e la determinazione di studenti e docenti colmano ogni lacuna istituzionale.

La fisica come passione e riscatto territoriale

L’affermazione della Campania all’IYPT è un segnale forte: il talento scientifico non conosce confini geografici, e può emergere anche in territori spesso penalizzati da scarse risorse e riconoscimenti. I cinque ragazzi selezionati, con il sostegno dei loro docenti e di una rete associativa motivata, porteranno in alto il nome dell’Italia e del Sud Europa, confrontandosi con delegazioni di ben 39 nazioni.

Dal cuore del Sud, un segnale di speranza, competenza e futuro.

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