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Dati personali di Mattarella, Meloni e ministri in vendita online su piattaforme in cambio di soldi

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Contatti personali delle più alte cariche dello Stato disponibili su piattaforme legali per pochi euro. La scoperta sconcertante dell’inchiesta firmata dal quotidiano diretto da Marco Travaglio. È uno scoop quello pubblicato dal Fatto Quotidiano di Marco Travaglio: i numeri di telefono privati del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della premier Giorgia Meloni, dei ministri Crosetto, Piantedosi e persino indirizzi email riservati si trovano in vendita su piattaforme legali, accessibili a chiunque, per una manciata di euro o con semplici abbonamenti annuali.

Nessun bisogno del dark web, né di sofisticate tecniche da hacker. Tutto avviene alla luce del sole, su siti di “lead generation” – piattaforme che raccolgono contatti di utenti per finalità commerciali e li rivendono alle aziende. È sufficiente avere un’email aziendale, pagare un abbonamento (intorno ai 600 euro annui) oppure accedere gratis per qualche giorno, per scaricare dati che riguardano le più alte istituzioni italiane, forze dell’ordine, enti pubblici e aziende dello Stato.

A rischio la sicurezza delle istituzioni

L’inchiesta del Fatto Quotidiano rivela che questi dati, una volta acquisiti, potrebbero mettere a rischio la sicurezza nazionale: con una semplice geolocalizzazione è possibile tracciare gli spostamenti del capo dello Stato o della premier, o perfino interferire con le comunicazioni riservate tra esponenti del governo e delle istituzioni.

La vicenda è stata resa possibile grazie al lavoro dell’esperto informatico Andrea Mavilla, che ha identificato almeno otto piattaforme, tre delle quali testate direttamente: hanno sedi in Russia, Israele e Stati Uniti. Alcune forniscono anche plug-in per browser che, collegandosi a LinkedIn, estraggono in tempo reale dati personali non visibili normalmente.

Una miniera di dati sensibili a portata di clic

I numeri parlano da soli: tra i dati facilmente reperibili figurano:

  • 2.125 contatti della Presidenza del Consiglio

  • 13.822 profili di dipendenti (ed ex) del Ministero della Giustizia

  • 11.688 contatti al Ministero della Difesa

  • 6.301 dell’Arma dei Carabinieri

  • 6.018 della Guardia di Finanza

  • 3.805 della Polizia di Stato

Un database praticamente illimitato di informazioni sensibili, comprendente anche ex ministri come Raffaele Fitto, attuale vice della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Le indagini: coinvolte Polizia Postale e Garante della Privacy

La Polizia Postale ha avviato un’indagine, volta a comprendere l’origine dei dati, la liceità del possesso e l’eventuale uso illecito. Sotto esame anche software o estensioni di browser utilizzati per aggregare queste informazioni. Nel frattempo è stata aperta un’istruttoria anche dal Garante per la protezione dei dati personali.

Una fonte interna al Garante ha dichiarato: «Ci sono sicuramente profili di illecito. Bisognerà vedere quali azioni saranno possibili contro portali che operano da sedi estere».

 

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Esteri

Si è suicidata Virginia Giuffre, aveva accusato di abusi sessuali Jeffrey Epstein e il principe Andrea

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Si è suicidata Virginia Giuffre (nella foto col suo avvocato), che aveva accusato di abusi sessuali Jeffrey Epstein e il principe Andrea. Lo rende noto la famiglia della donna. La 41enne americana si è tolta la vita nella sua casa in Australia. “Si è suicidata nella sua fattoria dopo essere stata vittima per tutta la vita di abusi e traffico sessuali”, hanno dichiarato i parenti. La Giuffre aveva accusato il defunto miliardario statunitense caduto in disgrazia Epstein di averla usata come schiava sessuale.

Il principe britannico Andrea da parte sua ha ripetutamente negato le accuse di averla abusata quando aveva 17 anni ed è riuscito a evitare il processo pagando un risarcimento multimilionario. “Alla fine il peso degli abusi è così pesante che per Virginia è diventato insopportabile gestirlo”, ha aggiunto la famiglia della donna ricordandone “l’incredibile coraggio e il suo spirito amorevole”. Giuffre lascia tre figli: Christian, Noah ed Emily. Il suo avvocato Sigrid McCawley ha affermato che Giuffre era stata una “cara amica” e una paladina per le altre vittime: “Il suo coraggio mi ha spinto a lottare con più forza, e la sua forza era impressionante”.

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In Evidenza

Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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