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Dal primo giugno Di Maio rappresentante speciale dell’UE per la regione del Golfo

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– Questa volta il via libera è definitivo: Luigi Di Maio è il nuovo inviato speciale Ue per il Golfo Persico. La luce verde era attesa nella prima riunione dei ministri dei 27 disponibile, ed è toccato ai titolari dei dicasteri per lo Sport approvare, con la formula del silenzio assenso, la proposta avanzata lo scorso 21 aprile dall’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell. “Sono onorato per l’incarico, è una grande responsabilità”, è stato il commento, via tweet, dell’ex ministro degli Esteri italiano.

Nello stesso cinguettio Di Maio si è detto “pronto a impegnarmi, ascoltare e trovare insieme ai membri dell’Ue e a ciascuno dei nostri partner regionali i modi migliori per approfondire insieme la nostra sicurezza e prosperità”. E non ha voluto aggiungere più nulla, evitando qualsiasi considerazione sulle proteste che si erano levate dalla maggioranza al governo per la sua nomina. Proteste che, invero, si sono affievolite con il passare dei giorni e l’emergere della constatazione che, oramai, i giochi erano fatti. La proposta fatta da Borrell ha incassato un primo via libera il 27 aprile scorso, al Comitato politico e di sicurezza. E un secondo il dieci maggio, in una riunione dei Rappresentanti Permanenti dei 27 presso l’Ue.

In nessuno dei due casi qualcuno dei presenti ha alzato la mano per proporre una discussione sulla scelta di Di Maio. E non è accaduto neanche nel via libera finale, che per l’Italia ha visto al tavolo il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. In una nota il Consiglio Ue ha formalizzato la chiusura della procedura. Di Maio sarà il primo inviato speciale dell’Ue nel Golfo nella storia comunitaria. “Avrà il compito di sviluppare ulteriormente un partenariato dell’Ue più forte, completo e strategico, sostenendo l’Alto rappresentante dell’Ue. E cercherà i modi migliori per contribuire alla stabilità e alla sicurezza della regione”, ha spiegato il Consiglio Ue. Il dossier energetico, nei rapporti con Qatar, Arabia Saudita, Emirati o Kuwait, sarà cruciale ora che l’Ue è orfana del gas russo. E fondamentale sarà anche la ricerca di un equilibrio tra la necessità di una cooperazione con il Golfo e il tema dei diritti umani. Non ultimo, Di Maio dovrà spalare via le tossine del Qatargate nei rapporti tra Bruxelles e Doha. Avrà inizialmente 21 mesi per il suo incarico, che prenderà il via il primo giugno.

“Accolgo con favore la decisione del Consiglio di nominare Luigi Di Maio, ha un mandato ambizioso da portare a termine”, ha dichiarato Borrell. “Di Maio è inadeguato”, ha insistito Maurizio Gasparri. Ma nessuno questa volta ha fatto eco al senatore azzurro. La linea del governo è ed era che quella di Di Maio è stata una scelta totalmente a capo di Borrell e non certo promossa dal governo Meloni. Ma l’alternativa sarebbe stata quantomeno bizzarra: quella di un’Italia che si opponeva alla nomina di un italiano presso un organo comunitario.

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Rafa Benitez: Napoli può vincere lo scudetto, Inter a rischio

Rafa Benitez analizza la corsa scudetto in un’intervista al Corriere della Sera: Napoli favorito, Inter tra campionato e Champions, il peso di Lautaro e Lukaku.

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Una lunga carriera tra successi in Europa, esperienze sulle panchine di Inter e Napoli, e un occhio sempre attento al grande calcio internazionale. Rafa Benitez, intervistato dal Corriere della Sera, analizza con precisione la corsa scudetto italiana, sorprendentemente riaperta nelle ultime settimane.

Napoli favorito per lo scudetto? Per Benitez sì

«Dieci giorni fa avrei detto Inter senza alcun dubbio», ammette Benitez. «Anzi, pensavo addirittura al triplete. Ma il calcio è affascinante proprio per la sua imprevedibilità». Guardando al calendario e agli impegni europei della squadra di Inzaghi, l’ex tecnico ritiene che il Napoli abbia ora «qualche possibilità in più».

Benitez non nasconde il suo affetto per Napoli, dove ha allenato due anni: «Lì ho vinto due titoli e credo di aver dato il via a un cambiamento culturale. Volevo internazionalizzare il Napoli e in qualche modo ci siamo riusciti».

L’Inter tra campionato e sogno Champions

Benitez vede l’Inter di Inzaghi ancora fortissima, ma sottolinea: «Giocare la Champions ti sottrae inevitabilmente energie mentali. La gara col Barcellona sarà decisiva. In campionato conteranno i nervi saldi più della rosa lunga».

E sulla propria breve esperienza nerazzurra dice: «In sei mesi ho vinto due trofei. Avevo la consapevolezza che serviva un ricambio generazionale. Non sempre le idee coincidono, ma resto convinto delle mie scelte».

Inzaghi e Conte, due filosofie diverse

Ragionando sui tecnici protagonisti della corsa scudetto, Benitez distingue bene i caratteri: «Inzaghi è misurato, solido, trasmette calma. Conte invece si alimenta della tensione, trae energia dal suo temperamento battagliero. Entrambi vincenti, ma con approcci opposti».

Lautaro e Lukaku gli uomini decisivi

Se deve scegliere un uomo chiave per la volata finale, Rafa non ha dubbi: «Lautaro per l’Inter, Lukaku per il Napoli. Due attaccanti determinanti. Senza dimenticare due cervelli in mezzo al campo come Lobotka e Calhanoglu».

L’amore per la panchina

Infine, quando gli chiedono se sente la mancanza della panchina, Benitez sorride: «Sono un uomo di calcio, mi aggiorno continuamente, amo il mio lavoro. Faccia lei».

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Cinema

Cristina Comencini: il cinema delle donne è una nuova ricchezza. Io dalla parte delle donne sempre

Cristina Comencini racconta al Corriere della Sera il successo de “Il treno dei bambini”, la sua visione sul cinema delle donne, la politica e il suo nuovo amore.

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Cristina Comencini (le foto sono di Imagoeconomica), con il suo ultimo film “Il treno dei bambini” tratto dal romanzo di Viola Ardone e disponibile su Netflix, ha raggiunto quasi trenta milioni di visualizzazioni. «Mi sembra incredibile», racconta, «ma credo che il tema profondo del dopoguerra, del trauma che la guerra lascia sui sentimenti, abbia colpito il pubblico di tutto il mondo».

Il cinema tra piattaforme e sale

«Portare la gente in sala è bellissimo, ma difficile. Le piattaforme e il cinema possono coesistere. L’importante è, come diceva mio padre Luigi Comencini, mantenere sempre la massima verità e bellezza in quello che si crea», afferma Cristina, riflettendo sulla trasformazione del mondo cinematografico.

Il successo e la nuova generazione di registe

Comencini riconosce l’importanza del successo ma non lo vive come un punto di arrivo: «È un mestiere da montagne russe». È felice dell’affermazione di tante donne nel cinema italiano, come Paola Cortellesi, sottolineando: «Il cinema si è finalmente aperto alle storie delle donne, arricchendosi di nuove prospettive».

Il rapporto con la famiglia e il film di Francesca Comencini

Cristina racconta il forte legame con le sorelle e commenta il film di Francesca Comencini su loro padre Luigi: «Una scelta giusta. Ognuno vive un padre a modo suo». Nessuna gelosia, ma un affetto profondo che ha sempre unito la famiglia.

CRISTINA COMENCINI REGISTA

Politica, femminismo e il ruolo di Giorgia Meloni

Comencini ribadisce la sua radice di sinistra e il suo impegno per il femminismo: «Il sostegno reciproco tra donne non deve mai venir meno». Sul premier Giorgia Meloni, pur nella distanza politica, riconosce: «Per la sua parte politica sta facendo bene».

I cambiamenti nell’estetica e il coraggio delle attrici

Parlando di Giovanna Mezzogiorno, Cristina denuncia il problema della discriminazione estetica nel cinema: «Finalmente si inizia a dare meno peso all’apparenza e più al talento».

La maternità precoce e l’amore ritrovato

Diventata madre a 18 anni, Cristina confida di non aver rimpianti: «Mi ha dato la ricchezza di tutto ciò che ho scritto». Oggi vive una nuova fase felice della sua vita con il documentarista francese François Caillat, tra Roma e Parigi.

Il futuro: un nuovo romanzo in arrivo

Cristina annuncia anche il suo prossimo romanzo, “L’epoca felice”, che uscirà a ottobre per Feltrinelli: «Parlerà dell’adolescenza e della capacità della vita di sorprenderci anche quando meno ce lo aspettiamo».

 

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Esteri

Tragedia al festival Lapu Lapu a Vancouver: suv travolge la folla, morti e feriti

Durante il festival filippino Lapu Lapu a Vancouver, un suv ha investito la folla causando diversi morti e feriti. Arrestato il conducente. La città è sconvolta.

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Diverse persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite durante il festival del “Giorno di Lapu Lapu” a Vancouver, nell’ovest del Canada, quando un suv ha investito la folla. La polizia locale ha confermato che il conducente è stato arrestato subito dopo l’incidente, avvenuto intorno alle 20 ora locale (le 5 del mattino in Italia).

Il cordoglio della città e della comunità filippina

La tragedia ha sconvolto l’intera città e, in particolare, la comunità filippina di Vancouver, che ogni anno organizza il festival in onore di Lapu Lapu, eroe della resistenza contro la colonizzazione spagnola nel XVI secolo. Il sindaco Ken Sim ha espresso il proprio dolore: «I nostri pensieri sono con tutte le persone colpite e con la comunità filippina di Vancouver in questo momento incredibilmente difficile», ha scritto su X.

Le drammatiche immagini dell’incidente

Secondo quanto riferito dalla polizia e riportato dalla Canadian Press, il suv ha travolto la folla all’incrocio tra East 41st Avenue e Fraser Street, nel quartiere di South Vancouver. I video e le immagini diffusi sui social mostrano scene drammatiche: corpi a terra, detriti lungo la strada e un suv nero gravemente danneggiato nella parte anteriore. Testimoni parlano di almeno sette persone rimaste immobili sull’asfalto.

Il dolore delle autorità

Anche il premier della Columbia Britannica, David Eby, ha commentato la tragedia: «Sono scioccato e con il cuore spezzato nell’apprendere delle vite perse e dei feriti al festival». La comunità è ora unita nel cordoglio, mentre proseguono le indagini per chiarire le cause dell’accaduto.

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