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Cronache

Da Forza Nuova a ‘IoApro’, la rabbia corre in chat

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 Militanti di Forza Nuova, ristoratori del movimento IoApro e tanti lavoratori no vax senza piu’ partito e senza piu’ bandiere che dalla prossima settimana avranno bisogno del certificato verde per andare a lavorare. O di tre tamponi a settimana, senza i quali non avranno piu’ lo stipendio E’ il popolo dei ‘No pass’ sceso in piazza nel pomeriggio a Roma; un popolo gia’ visto nelle precedenti manifestazioni che da mesi raccolgono la rabbia contro le scelte del governo. Uomini e donne di diversa estrazione sociale e di diverso colore politico, anche se la ‘regia’ della piazza, di questa piazza, e’ da tempo in mano all’estremismo di destra, da Forza Nuova a Casapound. Tutti insieme uniti nella lotta contro il certificato verde e la “dittatura sanitaria”. Gruppi organizzati e ‘cani sciolti’ chiamati a raccolta nei giorni scorsi anche attraverso le chat in cui e’ stata lanciata la nuova protesta e raccontata in tempo reale la rabbia. “Roma e’ in pieno caos” e’ uno dei messaggi postati nel pomeriggio mentre erano in corso tafferugli e disordini. “Abbiamo occupato la Cgil” e’ stato scritto in un altro. Una protesta annunciata nei giorni scorsi: “la resistenza non ha confini”. “Le piazze d’Italia si fermeranno e scenderanno a Roma contro il Green Pass per il lavoro e la liberta’” avevano scritto nei giorni scorsi gli organizzatori della manifestazione si piazza del Popolo dove sono confluite, secondo le stime delle forze dell’ordine, piu’ di 10mila persone. E ancora: “Manifestazione a tempo indeterminato” avevano sottolineato poco prima dell’inizio del sit-in dal movimento IoApro nato nei mesi scorsi per protestare contro le chiusure decise dal governo per contenere la pandemia e gia’ piu’ volte promotore di manifestazioni nella Capitale. In prima fila anche oggi in piazza del Popolo il leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino. “Siamo 100 mila. Oggi fermiamo il certificato verde – ha detto Castellino prendendo la parola – La forza della piazza contro la tirannia sanitaria, la forza della gente contro le emergenze inventate”. Anche sul sito del partito nei giorni scorsi era stata annunciata la protesta. “E’ giunta l’ora di fermarli davvero. Non abbiamo piu’ tempo – l’annuncio pubblicato da Forza Nuova – Tutte le piazze d’Italia si fermano e scendono a Roma per un’unica grande manifestazione contro il Green pass! Senza striscioni, senza cartelli, senza simboli, ma solo con la bandiera che accomuna tutti noi: il nostro tricolore”. “Perche’ – concludeva il movimento di estrema destra – cio’ che tutti siamo e’ essere italiani e ad oggi quella e’ l’unica bandiera che ci sentiamo di sventolare con orgoglio! Tricolori innalzati contro il green pass! per il lavoro e liberta’!”.

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Cronache

Ucciso a colpi di pistola in auto mentre fa benzina

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Omicidio questa mattina in una stazione di benzina di Mondragone, comune del litorale casertano. Un commerciante, L.M., è stato ucciso a colpi di pistola da un uomo, un imprenditore, che ha fatto fuoco mentre la vittima era in auto, per poi allontanarsi sotto gli sguardi terrorizzati del gestore del distributore, situato sulla statale Domiziana, e di altri avventori. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini.

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Cronache

Ucciso con una fiocina, l’omicidio in assenza di una minaccia

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In assenza di una minaccia diretta, per sé e per la propria compagna, uccise un 23enne con un colpo di fiocina sparata da un fucile subacqueo in via Cilea a Sirolo (Ancona) il 27 agosto del 2023: un omicidio che non sarebbe scaturito dall’iniziale “diverbio stradale” ma dal successivo intervento dei fratelli della vittima, uno dei quali lo colpì con un pugno per il quale l’omicida intese “vendicarsi”.

Lo scrive la Corte d’Assise di Ancona nella motivazione della sentenza con la quale, il 21 gennaio scorso, ha condannato a 18 anni di carcere Melloul Fatah, 28 anni, per l’omicidio volontario, senza l’aggravante dei futili motivi, di Klajdi Bitri, albanese 23enne. Il delitto avvenne di primo pomeriggio a seguito di un litigio per motivi stradali, all’altezza di una rotatoria. Si era creato un ingorgo di auto e dopo vari insulti, che avevano coinvolto anche parenti e amici della vittima, Fatah era tornato al proprio veicolo per prendere la fiocina e puntarla al petto del giovane poi deceduto. Subito dopo era risalito a bordo dell’auto, dove si trovava anche la fidanzata, e se ne era andato.

Era stato arrestato prima di cena, a Falconara, dai carabinieri. L’imputato, difeso dall’avvocato Davide Mengarelli, ha sostenuto di non essersi accorto del colpo mortale e di aver preso il fucile solo per spaventare il gruppetto che gli dava addosso. Secondo i giudici, però, la sua versione non è plausibile. “Ha scelto in totale autonomia di inseguire, in assenza di qualsivoglia minaccia, per sé e per la propria compagna, – scrive la Corte a proposito dell’imputato – di prelevare il fucile elastico con fiocina a tre punte, che utilizzava per la pesca subacquea, di imbracciarlo e di puntarlo alla vittima che in piedi, dietro la Mercedes, dopo pochi attimi decedeva nell’impotenza e nello sconforto generale”. Secondo la Corte, il 28enne agì per vendicare il pugno che aveva subito nella lite: “compreso di non poter prevalere e attesa l’inferiorità numerica – osserva nella sentenza il presidente della Corte Roberto Evangelisti – non reagiva e si dirigeva verso la propria auto dando l’impressione di desistere e di voler riprendere la marcia, apparenza però ingannevole poiché il fine che muoveva Melloul era antitetico”. La fidanzata “non aveva eccepito alcun pericolo, per nulla allarmata si chinava a recuperare gli occhiali caduti in precedenza al fidanzato nel corso dello scontro con la vittima e i suoi amici”.

La Corte ripercorre i drammatici attimi dell’omicidio: Fatah “ha premuto a distanza di circa due metri e mezzo il grilletto del suo fucile subacqueo munito di tridente contro Klajdi, facile bersaglio in quanto in posizione eretta, disarmato e impossibilitato a opporre qualsivoglia difesa se non tentare di disporsi in posizione di chiusura alzando il ginocchio sinistro in funzione di scudo”. I familiari della vittima erano parte civile nel processo con gli avvocati Marina Magistrelli e Giulia Percivalle.

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Cronache

Indossa un passamontagna al porto di Ischia ed evade dai domiciliari: arrestato un 21enne

A Ischia, un 21enne evade dai domiciliari e tenta di imbarcarsi per Napoli con un passamontagna: riconosciuto e arrestato dai Carabinieri.

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Iniziamo questa storia dalla fine, da un epilogo inaspettato, frutto di una scelta maldestra di un 21enne di Barano d’Ischia. Il giovane si trovava in fila al porto, pronto a imbarcarsi su uno degli ultimi traghetti della giornata con destinazione Napoli. Nulla di strano, se non fosse per un dettaglio singolare: indossava un passamontagna.

Alcune persone presenti hanno manifestato curiosità, altre preoccupazione. A porsi domande sono stati anche i Carabinieri del nucleo radiomobile di Ischia, impegnati nei controlli serali. Avvicinatisi al giovane, gli hanno chiesto di mostrare il volto. A quel punto, come in un colpo di scena da film, il ragazzo ha tolto il passamontagna e si è dato alla fuga verso una pineta.

Riconosciuto e arrestato dopo l’inseguimento

I militari lo hanno inseguito, bloccato e immediatamente riconosciuto: era lo stesso giovane che poche ore prima aveva rubato uno scooter, fuggendo tra le strade di Ischia e venendo arrestato dai Carabinieri. Dopo il primo arresto, era stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Questa volta, in manette per la seconda volta nel giro di poche ore, il 21enne dovrà rispondere anche dei reati di evasione e resistenza a pubblico ufficiale. In attesa dell’udienza in Tribunale, resterà in camera di sicurezza.

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