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Da Chiesa a Scamacca, l’Italia cerca estro e i gol

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Le vampate di Federico Chiesa, la crescita di Gianluca Scamacca, l’estro di Giacomo Raspadori, la grinta di Mateo Retegui. L’Italia che si prepara per l’Europeo affina i suoi uomini gol, quelli che saranno decisivi per difendere il titolo conquistato nell’estate 2021 a Wembley contro l’Inghilterra, e anche quelli che dovranno concretizzare il gioco di squadra e i suggerimenti dei compagni. L’Italia di Luciano Spalletti non annovera un bomber di caratura ed esperienza internazionali, fra i giocatori d’attacco convocati per il raduno cominciato ieri a Coverciano – Federico Chiesa (Juventus), Stephan El Shaarawy (Roma), Riccardo Orsolini (Bologna), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Genoa), Gianluca Scamacca (Atalanta), Mattia Zaccagni (Lazio) – soltanto Scamacca ha chiuso l’ultimo campionato in doppia cifra, 12 reti, come Pulisic e il compagno di squadra Koopmeiners.

A consolarlo il fatto che sia l’unico italiano ad aver centrato questo traguardo in mezzo ad un gruppo di colleghi tutti di nazionalità straniera. Il fatto che abbia chiuso la stagione in crescendo, contribuendo a trascinare la sua squadra verso la conquista dell’Europa League e portandola nella prossima Champions, infonde fiducia e ottimismo a Spalletti che non a caso, parlando ieri, ha dichiarato. ”Che Scamacca ritrovo? Secondo me chi ci ha lavorato e ha costruito qualcosa, ed è Gasperini, avendolo disponibile tutti i giorni. Nell’ultimo periodo ha fatto vedere questa crescita, i gol, più continuità rispetto alle altre volte e l’Atalanta ha beneficiato molto di questa sua nuova disponibilità. Gianluca ha un po’ tutto, ma è un po’ pigro, bisogna perda un po’ di pigrizia e magari è così . Siamo tutti contenti di vedere ciò che ci metterà a disposizione. Sarò il primo ad essere felice di quelle che saranno le sue prestazioni”.

Tutto insomma fa pensare che Scamacca, atteso a Coverciano da lunedì dopo il recupero della gara domani contro la Fiorentina, possa candidarsi ad essere uno dei punti fermi dell’attacco azzurro. Ma non vanno dimenticati Retegui e soprattutto Raspadori che Spalletti peraltro conosce benissimo avendolo allenato nel Napoli scudettato. Oltretutto lo stesso attaccante proprio contro la Turchia, avversaria martedì prossimo nell’amichevole in programma a Bologna, penultimo test prima della partenza per la Germania, ha segnato una doppietta il 29 marzo 2022, quando l’Italia vinse sempre in amichevole per 3-2. ”A Giacomo manca un po’ di altezza ma ha sia fisicità che qualità” ha detto a suo tempo il ct. Sotto la gestione dell’attuale ct, avviata 9 mesi fa, il ‘capocannoniere’ è Federico Chiesa con tre reti. Proprio nell’esterno juventino sono riposte molte delle speranze di Spalletti per dotare la Nazionale di imprevedibilità e pericolosità.

”Federico sa giocare da tutte le parti, è quello che ha la vampata e la botta della fucilata nella notte quando non sai da dove è arrivata – ha detto ieri il commissario tecnico con espressioni ad effetto – Lui può giocare anche a destra, può stare dentro anche se preferisce stare più esterno. Per quanto mi riguarda Chiesa va isolato perché è negli spazi dell’uno contro uno che ha davvero la qualità ‘cattiva’ con le sue vampate”. E’ un’Italia che deve pensare ma anche accelerare e soprattutto colpire al momento giusto. Domani nuova sessione di lavoro, così fino a martedì, quando già le prove-gol seppur in amichevole si confermeranno importanti. Il conto alla rovescia è già iniziato, l’Europeo è dietro l’angolo.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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È morto a 84 anni Jair, protagonista della ‘Grande Inter’ Helenio Herrara

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Il mondo del calcio è in lutto. È morto questa sera Jair da Costa, in arte Jair. Aveva 84 anni. Fu campione del mondo col suo Brasile nel 1962 (pur senza giocare). Amatissimo anche in Italia per il suo decennio di trionfi, gol e soddisfazioni con l’Inter tra il 1962 e il 1972. Fu uno dei protagonisti assoluti della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrara. Con i nerazzurri vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinetali.

“É scomparso Jair – scrive l’Inter sui social – Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter. Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria. Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento difficile”.

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Calcio:3-2 al Real Madrid, Barcellona conquista la Coppa del Re

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Il Barcellona ha vinto la Coppa del Re battendo 3-2 i rivali di sempre del Real Madrid al Sanchez Pizjuan di Siviglia. A regalare il Clasico di Coppa ai blaugrana il gol nel secondo tempo dei supplementari di Koundé (116′) dopo che il match, bellissimo e avvincente, era terminato 2-2 dopo i tempi regolamentari. Ad aprire le marcature la prodezza di Pedri nel primo tempo (28′), poi nella ripresa la reazione del Real con Mbappè su punizione (70′) e Tchouameni (77′) che la ribaltano, Ma non è finita con il pari blaugrana di Ferran Torres nel finale (84′). Decisivo il Var, nel prolungamento della partita, che annulla un rigore concesso al 96′ per la scivolata di Asencio su Raphinha che si lascia andare e poi viene ammonito per simulazione. Mercoledì prossimo il Barcellona incontrerà l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

Partitissima preceduta da feroci polemiche arbitrali: nell’occhio del ciclone Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro designato per la partita, che a poche ore dal fischio d’inizio si è sfogato in conferenza denunciando la pressione subita quest’anno dai direttori di gara dalla tv ufficiale del Real (“Quando un figlio va a scuola e ci sono bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo, fa male.

Quello che faccio è cercare di educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, soprattutto onesto. E che può sbagliare, come chiunque”). Dichiarazioni non andate giù ai Blancos, che con il presidente Florentino Perez avevano pensato di boicottare la finale, facendo poi un passo indietro.

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