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Da Brignone a Bassino, a mondiali sci è valanga rosa

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Questi mondiali francesi baciati sempre dal sole hanno confermato largamente quello che gia’ si sapeva e quello che i risultati di coppa del mondo da tempo indicavano: lo sci italiano e’ donna. L’Italia esce infatti dalla rassegna iridata a testa alta con due ori, un argento ed un bronzo. E le medaglie dei metalli piu’ preziosi sono tutte state vinte dalle ragazze della valanga rosa: un oro a Marta Bassino in superG, un oro ed un argento a Federica Brignone in combinata e gigante. Poi nello speciale uomini, ultima gara dei Mondiali e’ arrivato il bronzo di Alex Vinatzer a completare il lusinghiero medagliere italiano. L’unica vera delusione di questi mondiali – se cosi’ si può’ dire – e’ la mancata medaglia di Sofia Goggia, la regina indiscussa della discesa dopo il ritiro dell’americana Lindsey Vonn, incappata in una sfortunatissima inforcata.

Gli azzurri, nonostante il bel bronzo di Vinatzer, hanno invece confermato un andamento stagionale che ha risentito soprattutto della crisi di Dominik Paris nelle gare veloci. Qualche segnale di ripresa e’ comunque arrivato. Per cui non resta che lavorare sodo ed aspettare. Nelle discipline tecniche e’ ancor più’ lo stesso discorso, sapendo pero’ che Filippo Della Vite, Alex Vinatzer e Tobias Kastlunger sono i giovani atleti su cui costruire una vera la squadra. L’obiettivo e’ – ovviamente – quello delle Olimpiadi italiane del 2026. Per il resto i mondiali francesi hanno confermato con i due ori di Marco Odematt e con l’oro ed i due argenti di Mikaela Shiffrin che i due dominatori della coppa del mondo sono la misura di tutte le cose nello sci d’oggi. Non sono pero’ mancate le sorprese – la canadese Laurence St-Germain in slalom e la svizzra Jasmine Flury in discsesa- a ricordare che nello sport quasi tutto e’ possibile. E che le giornate di grazia ci sono anche per chi non ti aspetti. Non va invece dimenticato il tonfo dell’Austria.

La superpotenza dello sci e’ uscita da questi Mondiali senza neppure un oro, in coda nel medagliere. Non le succedeva da Crans Montana 1987. Una vera tragedia per un paese che ai Mondiali detiene il record di 101 medaglie d’oro d in cui lo sci conta molto più’ del calcio. Ora dal prossimo fine settimana e per un mese si va avanti con la fase finale di coppa del mondo con Odermatt e Shiffrin che di fatto hanno ga’ vinto i loro grandi trofei. Per Shiffrin c’è’ ovviamente una sfida in piu’, anche questa pero’ dall’esito pressoche’ scontato. Prima la sua 86/a vittoria eguagliando il record di Ingemar Stenmark e subito dopo il suo superamento per diventare da sola lo sciatore piu’ vincente di sempre.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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È morto a 84 anni Jair, protagonista della ‘Grande Inter’ Helenio Herrara

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Il mondo del calcio è in lutto. È morto questa sera Jair da Costa, in arte Jair. Aveva 84 anni. Fu campione del mondo col suo Brasile nel 1962 (pur senza giocare). Amatissimo anche in Italia per il suo decennio di trionfi, gol e soddisfazioni con l’Inter tra il 1962 e il 1972. Fu uno dei protagonisti assoluti della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrara. Con i nerazzurri vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinetali.

“É scomparso Jair – scrive l’Inter sui social – Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter. Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria. Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento difficile”.

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Calcio:3-2 al Real Madrid, Barcellona conquista la Coppa del Re

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Il Barcellona ha vinto la Coppa del Re battendo 3-2 i rivali di sempre del Real Madrid al Sanchez Pizjuan di Siviglia. A regalare il Clasico di Coppa ai blaugrana il gol nel secondo tempo dei supplementari di Koundé (116′) dopo che il match, bellissimo e avvincente, era terminato 2-2 dopo i tempi regolamentari. Ad aprire le marcature la prodezza di Pedri nel primo tempo (28′), poi nella ripresa la reazione del Real con Mbappè su punizione (70′) e Tchouameni (77′) che la ribaltano, Ma non è finita con il pari blaugrana di Ferran Torres nel finale (84′). Decisivo il Var, nel prolungamento della partita, che annulla un rigore concesso al 96′ per la scivolata di Asencio su Raphinha che si lascia andare e poi viene ammonito per simulazione. Mercoledì prossimo il Barcellona incontrerà l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

Partitissima preceduta da feroci polemiche arbitrali: nell’occhio del ciclone Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro designato per la partita, che a poche ore dal fischio d’inizio si è sfogato in conferenza denunciando la pressione subita quest’anno dai direttori di gara dalla tv ufficiale del Real (“Quando un figlio va a scuola e ci sono bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo, fa male.

Quello che faccio è cercare di educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, soprattutto onesto. E che può sbagliare, come chiunque”). Dichiarazioni non andate giù ai Blancos, che con il presidente Florentino Perez avevano pensato di boicottare la finale, facendo poi un passo indietro.

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