L’inchiesta milanese sulle presunte cyber-spie continua a rivelare dettagli inquietanti, intrecciando politica, imprenditoria e istituzioni. Al centro dello scandalo c’è Enrico Pazzali, titolare dell’agenzia investigativa Equalize e presidente, attualmente autosospeso, della Fondazione Fiera Milano. Secondo la ricostruzione della Procura, Pazzali avrebbe commissionato dossier riservati su figure dell’economia, della politica e persino dello sport, come il presunto spionaggio ai danni di Marcell Jacobs.
IL RUOLO DI PAZZALI E GLI ACCESSI ABUSIVI ALLE BANCHE DATI
Gli atti depositati in vista dell’udienza al Riesame del 19 marzo tracciano un quadro preoccupante. L’ex superpoliziotto Carmine Gallo, morto ai domiciliari il 9 marzo mentre collaborava con la Dda di Milano, ha raccontato ai magistrati che Pazzali gli avrebbe ordinato almeno venti accessi illeciti alle banche dati delle forze dell’ordine (SDI). Uno di questi sarebbe stato finalizzato a raccogliere informazioni riservate su Ignazio La Russa e suo figlio, richiesta che Gallo si rifiutò di esaudire.
CONTATTI CON I SERVIZI SEGRETI E DOSSIER SU POLITICI E IMPRENDITORI
Pazzali, secondo i verbali, vantava contatti con i Servizi Segreti e sosteneva che il suo “socio occulto fosse lo Stato”. Dai dispositivi sequestrati emergono oltre 6mila chat e più di 30mila email, che rivelano un vasto sistema di raccolta informazioni. Tra i nomi presenti nei file figurano Attilio Fontana, coinvolto nello scandalo dei camici, Letizia Moratti e i suoi figli, oltre a un dossier su Eni e un report su Negma, fondo legato alle vicende giudiziarie di Daniela Santanchè.
L’OMBRA DI INTIMIDAZIONI E MINACCE
Oltre alle attività di spionaggio, emergono episodi di intimidazione. Il 20 febbraio, l’avvocata Antonella Augimeri, legale di Gallo, sarebbe stata minacciata per strada a Milano da un uomo che le avrebbe intimato di far cambiare versione al suo cliente, l’hacker Nunzio Samuele Calamucci. Anche lo stesso Gallo, il 21 gennaio, sarebbe stato avvicinato dall’ex carabiniere Vincenzo De Marzio, noto come “agente Tela”, mentre entrava nello studio della sua avvocata.
INCONTRI RISERVATI E LEGAMI POLITICI
Tra le rivelazioni più significative emerge che nel giugno 2023, Pazzali avrebbe organizzato un incontro riservato negli uffici della Fondazione Fiera Milano tra un generale della Guardia di Finanza e il ministro Daniela Santanchè. I riscontri di questo incontro sarebbero stati trovati nelle chat WhatsApp sequestrate dagli inquirenti.
Mentre le indagini proseguono, i magistrati insistono affinché Pazzali venga posto agli arresti domiciliari, dopo che la prima richiesta di custodia cautelare era stata respinta dal gip. Il caso, intanto, continua ad allargarsi, sollevando interrogativi su infiltrazioni nei sistemi istituzionali, spionaggio economico e intrecci tra politica e servizi segreti.