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Covid, in Campania 40 nuove vittime

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Sono 649, di cui un terzo (216) sintomatici, i nuovi positivi al Covid in Campania, sui 12.627 test molecolari eseguiti. Il tasso di incidenza, qui calcolato senza tener conto dei tamponi antigenici, si attesta al 5,13%, in crescita rispetto al 4,33 di ieri. Ma a colpire l’attenzione, nel bollettino diramato oggi dall’Unita’ di crisi, colpisce il numero delle nuove vittime, 40, di cui 14 sono quelle decedute nelle ultime 48 ore e 26 quelle registrate in ritardo dai giorni precedenti. I guariti sono 1.574. Invariata a quota 93 l’occupazione in regione delle terapie intensive, mentre cala di 20 unita’ quella dei posti letto di degenza, che oggi si attesta a 1.061. Cifre che si intrecciano con quelle della campagna vaccinale: alle 12.30 del 20 maggio in Campania sono stati vaccinati con la prima dose 1.915.553 cittadini. Di questi 763.909 hanno ricevuto anche la seconda dose. Le somministrazioni effettuate sono state, in totale, 2.679.462. Numeri che da oggi potranno essere consultati in tempo reale sulla piattaforma online attivata dalla Regione Campania. La nuova schermata e’ stata adottata – informa l’ Unita’ di crisi della Regione – per consentire la consultazione sia in ordine alle dosi ricevute dalla Regione sia in relazione alle somministrazioni anche per categorie. Qualche disagio oggi per i 601 over 45 convocati al museo Madre di Napoli per la prima dose di vaccino. A causa di un intoppo nel sistema di messaggistica, le convocazioni sono arrivate via sms poco dopo le 8 di stamani e non con il canonico preavviso di almeno 24 ore. Qualche defezione, ma alla fine l’affluenza e’ stata comunque buona nei quattro box allestiti al museo di via Settembrini. Si intensificano intanto gli ‘open day’, gli appuntamenti speciali per vaccinarsi in giornate e orari dedicati. Ieri a Caserta sono state 3200 le dosi di vaccino somministrate nel ‘Moderna day’ riservato agli over 65 appartenenti all’Asl di Caserta. Nel solo hub della caserma “Ferrari Orsi “di Caserta, sono stati somministrati 1.200 vaccini Moderna (3900 in totale le dosi inoculate all’hub dell’Esercito considerando quelle di Astrazeneca e Pfizer inoculate agli utenti che erano gia’ prenotati). Da stamattina, inoltre, e’ diventata operativa la piattaforma sul portale dell’ Asl di Caserta per prenotarsi al “Pfizer weekend”, riservato agli over 40 residenti nel Casertano, che si terra’ venerdi’ e sabato 22 e 23 maggio negli hub vaccinali della provincia. Un altro ‘Open day’ per somministrare tremila dosi di vaccino nel prossimo week end e’ stato promosso dall’Asl Napoli 3 Sud, che fa sapere come le dosi siano ”disponibili per i cittadini dai 18 anni in su dalle 20 alle 24 nei giorni di sabato 22 e domenica 23 maggio”. Il vaccino utilizzato sara’ quello monodose di Johnson & Johnson. Tutte le informazioni sul sito www.aslnapoli3sud.it al link ”tutto sulle vaccinazioni”. Fioccano le prenotazioni anche per la notte dei vaccini promossa dall’Asl Napoli 1 per i napoletani dai 30 ai 39 anni nei siti della Mostra d’Oltremare e all’hangar di Capodichino, i due centri vaccinali piu’ grandi della citta’. Gli interessati saranno vaccinati dalle 20 di sabato sera alle 7 del mattino di domenica all’hangar di Capodichino con AstraZeneca, fino ad un massimo di 4.560 dosi, e alla Mostra d’Oltremare con il vaccino di Johnson&Johnson fino ad un massimo di 3.840 somministrazioni. Tutto sara’ riservato ai cittadini della fascia d’eta’ 30-39 anni, finora esclusi dalle vaccinazioni. Prenotazioni al via dalle ore 22 di oggi sulla piattaforma regionale.

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AstraZeneca ammette: vaccino contro Covid-19 può causare trombosi

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L’azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali del suo vaccino contro il Covid-19 può essere la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). Lo ha scritto il Telegraph, citando documenti di tribunale. È stata presentata un’azione legale collettiva contro l’azienda perché il vaccino, sviluppato insieme all’Università di Oxford, ha causato danni gravi o fatali a diversi pazienti, si legge nel comunicato.

“Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute”, si legge in un estratto di un documento fornito dall’azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Secondo i media, sono state presentate 51 richieste di risarcimento all’Alta Corte di Londra, in cui le vittime e le loro famiglie chiedono danni per circa 125 milioni di dollari. La sindrome da trombosi con trombocitopenia causa coaguli di sangue e un basso numero di piastrine, ha spiegato il quotidiano.

La prima richiesta, spiega l’articolo, è stata presentata l’anno scorso da Jamie Scott, che, dopo la somministrazione del vaccino nell’aprile 2021, ha sviluppato un coagulo di sangue e un’emorragia cerebrale, che avrebbe causato danni permanenti al cervello. Viene citato anche il caso della famiglia di Francesca Tuscano, una donna italiana morta nell’aprile 2021 dopo essere stata vaccinata contro il coronavirus. La famiglia della 32enne si è rivolta a un medico legale e a un ematologo, che hanno stabilito che “la morte della paziente può essere attribuita agli effetti collaterali della somministrazione del vaccino Covid-19”. La donna è deceduta per trombosi vascolare cerebrale il giorno successivo alla somministrazione del farmaco di AstraZeneca.

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Covid, ancora calo dei casi e dei decessi

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Continua il calo dei nuovi casi di Covid in Italia e sono in netta diminuzione i decessi. Nella settimana compresa tra il 18 e il 24 aprile 2024 – secondo il bollettino del ministero della Salute – si registrano 528 nuovi casi positivi con una variazione di -1,9% rispetto alla settimana precedente (538); 7 i deceduti con una variazione di -22,2% rispetto ai 9 della settimana precedente. Sono stati 100.622 i tamponi effettuati con una variazione di -6,4% rispetto alla settimana precedente (107.539) mentre il tasso di positività è invariato e si ferma allo 0,5%. Il tasso di occupazione in area medica al 24 aprile è pari allo 0,9% (570 ricoverati), rispetto all’1,1% (700 ricoverati) del 17 aprile. Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 24 aprile è pari allo 0,2% (19 ricoverati), rispetto allo 0,3% (22 ricoverati) del 17 aprile.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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