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Corte Suprema mantiene in vigore blocco Trump sui migranti

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Le restrizioni introdotte da Donald Trump durante l’emergenza della pandemia da Covid per bloccare i migranti al confine con il Messico restano in vigore. La Corte Suprema a maggioranza conservatrice ha accolto la richiesta degli stati repubblicani a mantenerle considerato che una loro abolizione – è la teoria cavalcata dai procuratori repubblicani del Grand Old Party – avrebbe causato un’ondata di nuovi arrivi, mettendo sotto ulteriore pressione il confine.

Con cinque voti a favore e quattro contrari, i saggi si sono pronunciati per il mantenimento dei paletti con Neil Gorsuch, il giudice nominato da Donald Trump, che ha votato insieme ai tre saggi liberal. Nell’accogliere l’istanza dei repubblicani, la Corte Suprema si è impegnata ad ascoltare le argomentazioni orali sulla misura in febbraio o marzo e decidere se gli stati possano intervenire o meno.

Questo significa che i paletti resteranno in vigore sicuramente per mesi, o almeno fino a quando non ci sarà una decisione definitiva. Anche se il ‘titolo 42’ è una misura sanitaria, molti falchi repubblicani lo ritengono uno strumento centrale per controllare l’immigrazione e fronteggiare l’attuare crisi al confine, dove i migranti arrivano a migliaia sfidando anche il freddo. Dall’inizio del 2020 la sua applicazione ha consentito alle autorità americane di cacciare milioni di migranti. L’amministrazione Biden aveva chiesto alla Corte Suprema di respingere le richieste di mantenere le restrizioni in vigore ammettendo comunque che una loro abolizione avrebbe causato un “aumento temporaneo di attraversamenti illegali al confine”.

“La soluzione al problema dell’immigrazione non può essere l’estensione di una misura sanitaria che tutti noi sappiamo si è spinta oltre la giustificazione sanitaria”, ha detto l’amministrazione Biden ai saggi nella documentazione depositata per spiegare le sue motivazioni nel chiedere la rimozione dei paletti. Ma i democratici sul ‘titolo 42’ sono divisi. Il senatore Joe Manchin si è infatti detto a favore del mantenimento delle restrizioni almeno temporaneamente. Il governatore della California Gavin Newsom ha messo nelle settimane scorse in guardia come senza il ‘titolo 42’ il sistema per la gestione delle richieste di asilo sarebbe potuto collassare.

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Rubio: serve svolta nei colloqui su Ucraina al più presto

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump deciderà quanto tempo gli Stati Uniti dedicheranno alla risoluzione del conflitto ucraino, quindi una svolta nei negoziati “è necessaria molto presto”. Lo ha affermato a Fox News il segretario di Stato americano Marco Rubio. Le posizioni di Russia e Ucraina “si sono già avvicinate, ma sono ancora lontane l’una dall’altra – ha ricordato – ed è necessaria una svolta molto presto. Allo stesso tempo, ha proseguito Rubio, è necessario accettare il fatto che “l’Ucraina non sarà in grado di riportare la Russia alle posizioni che occupava nel 2014”. La portavoce del Dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, ha dichiarato durante un briefing che gli Stati Uniti restano impegnati a lavorare per risolvere il conflitto, “ma non voleremo in giro per il mondo per mediare negli incontri che si stanno attualmente svolgendo tra le due parti. Ora – ha sottolineato – è il momento per le parti di presentare e sviluppare idee concrete su come porre fine a questo conflitto. Dipenderà da loro”.

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Onu prepara ampia riforma a causa dei vincoli di bilancio

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Le Nazioni Unite stanno valutando una radicale ristrutturazione con la fusione dei team chiave e la ridistribuzione delle risorse. Lo riporta la Reuters sul suo sito, citando un memorandum riservato preparato da un gruppo di lavoro del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres. Il documento propone di indirizzare le decine di agenzie in quattro direzioni principali: pace e sicurezza, questioni umanitarie, sviluppo sostenibile e diritti umani. Tra le misure specifiche figura la fusione delle agenzie operative del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), dell’Unicef, dell’Oms e dell’Unhcr in un’unica agenzia umanitaria.

La riforma prevede inoltre la riduzione delle duplicazioni di funzioni e la razionalizzazione del personale, incluso il trasferimento di una parte del personale da Ginevra e New York a città con costi inferiori. L’iniziativa è legata alla crisi finanziaria dell’ONU. Le proposte definitive di ristrutturazione dovranno essere presentate entro il 16 maggio.

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Siria, Israele bombarda zona palazzo presidenziale Damasco

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L’esercito israeliano ha annunciato di aver bombardato la zona del palazzo presidenziale a Damasco, dopo aver minacciato il governo siriano di rappresaglie se non avesse protetto la minoranza drusa. “Gli aerei da guerra hanno colpito la zona intorno al palazzo”, ha scritto l’esercito israeliano su Telegram.

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