Collegati con noi

Cronache

Corruzione in Italia, calano le richieste di denaro ma cresce la tolleranza per questioni di famiglia

Pubblicato

del

In Italia, si registra una diminuzione delle situazioni in cui vengono richiesti denaro o regali in cambio di favori, soprattutto nei settori lavorativo, sanitario e della giustizia. Tuttavia, tra le famiglie cresce un sentimento di accettazione del fenomeno della corruzione, soprattutto quando si tratta di garantire un lavoro ai propri figli. È quanto emerge dal report dell’Istat relativo al 2022 e 2023, che evidenzia un calo significativo delle richieste di denaro ricevute dalle famiglie italiane, scese all’1,3%, rispetto al 2,7% registrato nel triennio 2015-2016.

La corruzione e le famiglie

Secondo l’Istat, oltre 8 milioni di persone considerano la corruzione “accettabile” se ciò permette di trovare lavoro al proprio figlio, con il 7,4% di questi che la ritiene “sempre accettabile”. Inoltre, il 15,9% degli italiani ritiene accettabile farsi raccomandare da familiari o amici per essere assunti. Questa tolleranza verso la corruzione varia a livello territoriale, con le regioni del sud Italia che mostrano una maggiore accettazione per genitori che offrono o accettano denaro in cambio dell’occupazione dei propri figli, circa il 23,4%. Tuttavia, sono le regioni del centro a soffrire maggiormente la prevalenza della corruzione.

Settori sotto la lente

Il report dell’Istat evidenzia che il settore lavorativo ha visto la diminuzione più ampia e significativa delle richieste di denaro, seguito dagli uffici pubblici. Anche gli episodi di corruzione in ambito sanitario sono dimezzati. Tuttavia, il settore assistenziale rimane un tasto debole, con la corruzione stabile al valore di 1,4%, corrispondente a circa 33 mila famiglie.

La pluralità dei volti della corruzione

Nonostante il calo generale, i volti della corruzione rimangono molteplici: richieste di denaro, raccomandazioni sul lavoro e visite mediche private per accedere alla sanità pubblica. Circa il 5,4% degli intervistati ha incontrato almeno una volta nella vita un evento corruttivo. Tra questi, il voto di scambio è ancora una pratica ampiamente diffusa. Secondo l’Istat, a oltre un milione e 166 mila cittadini, circa il 2,7% della popolazione tra i 18 e gli 80 anni, sono stati offerti denaro o favori in cambio del voto alle elezioni. Il fenomeno è più frequente durante le elezioni amministrative, soprattutto al sud, con circa il 7% delle richieste, seguito dalle Isole, con il 4,9%.

Il quadro tracciato dall’Istat mostra un calo nelle richieste di denaro in cambio di favori in settori chiave, ma anche una preoccupante tolleranza verso la corruzione tra le famiglie italiane. La diminuzione delle richieste di denaro è un segnale positivo, ma la crescente accettazione della corruzione per garantire vantaggi personali indica che il fenomeno rimane radicato nella società. Combattere la corruzione richiede non solo misure legali e amministrative, ma anche un cambiamento culturale che riduca la tolleranza e l’accettazione di tali pratiche.

Advertisement

Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

Pubblicato

del

Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

Continua a leggere

Cronache

Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

Pubblicato

del

E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

Continua a leggere

Cronache

Muore a 38 anni dopo intervento estetico in una clinica privata di Caserta

Sabrina Nardella, 38 anni di Gaeta, è morta durante un intervento estetico alla clinica Iatropolis di Caserta. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

Pubblicato

del

Sarà l’autopsia a stabilire con precisione che cosa ha provocato la morte di Sabrina Nardella (nella foto), 38 anni, madre di due figli piccoli, deceduta giovedì scorso nella clinica privata Iatropolis di Caserta durante un intervento di chirurgia estetica. La donna, residente a Gaeta, si era recata in Campania per sottoporsi a quello che le era stato prospettato come un intervento di routine, in anestesia locale e in day hospital.

Il malore improvviso e le indagini in corso

Durante l’operazione, però, Sabrina ha avuto un improvviso malore che l’ha portata a perdere conoscenza. I medici hanno tentato la rianimazione, ma ogni tentativo è stato vano. I vertici della clinica hanno subito avvertito i carabinieri, che su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno sequestrato la cartella clinica e identificato l’équipe medica. I componenti saranno presto iscritti nel registro degli indagati in vista dell’autopsia, che servirà a chiarire cause e responsabilità.

Una comunità sconvolta dal dolore

La città di Gaeta è sotto shock. Il sindaco Cristian Leccese ha ricordato Sabrina con parole di grande commozione: «Era una persona dolce, un’ottima madre, conosciuta e stimata da tutti. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un profondo vuoto nella nostra comunità».

I precedenti inquietanti della clinica

La clinica Iatropolis non è nuova a casi simili. Un anno fa, la pianista Annabella Benincasa è morta dopo 14 anni di stato vegetativo, conseguenza di uno shock anafilattico subito nel 2010 proprio in questa struttura. In quell’occasione, i medici furono condannati per lesioni gravissime. Altri episodi di reazioni avverse all’anestesia si sono verificati negli anni, alimentando polemiche sulla sicurezza degli interventi praticati nella clinica.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto