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Cronache

Corruzione e monnezza, arrestati 16 tra dipendenti e funzionari della Sma Campania

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Nell’indagine figurano rappresentanti di forze dell’ordine, della criminalita’ organizzata, imprenditori e diversi amministratori pubblici della Sma Campania *, come Lorenzo Di Domenico, direttore generale “pro tempore” della SMA, accusato di avere accettato la promessa di una tangente del 7% dell’importo pattuito per l’indebito affidamento con procedure d’urgenza dello smaltimento dei fanghi nei depuratori di Napoli Nord, Marcianise, Succivo, e Regi Lagni. Per Di Domenico sono stati disposti i domiciliari. Coinvolti negli episodi corruttivi, a cavallo tra il 2017 e il 2018, anche Luigi Riccardi (coordinatore degli impianti di depurazione della SMA Campania, direttore dell’impianto di depurazione di Napoli Est e all’epoca dei fatti anche dell’impianto di depurazione di Marcianise, in provincia di Caserta), per il quale il gip ha disposto gli arresti domiciliari, tra i destinatari delle 16 misure cautelari notificate oggi dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza. Gli arresti domiciliari sono stati disposti anche Errico Foglia (direttore dell’impianto di depurazione di Acerra, all’epoca dei fatti gestito dalla SMA); l’ingegnere Giacomo Perna (responsabile della manutenzione presso SMA), il dirigente della Regione Campania Lucio Varriale e Agostino Chiatto, anche lui dipendente della SMA e segretario del politico Luciano Passariello. I reati ipotizzati dagli inquirenti sono, a vario titolo, a vario titolo dei reati di corruzione, riciclaggio, inquinamento ambientale, emissione di fatture per operazioni inesistenti e trasferimento fraudolento di valori.

Indagato anche ex presidente commissione regionale

Tra le persone coinvolte nell’indagine della Guardia di Finanza e della Questura di Napoli, figura anche l’ex consigliere regionale di Fratelli d’Italia Luciano Passariello, che era presidente della Commissione d’inchiesta della Regione Campania sulle societa’ partecipate, tra le quali figura la stessa Sma Campania, oggi al centro dell’inchiesta (sostituti procuratori Ivana Fulco e Henry John Woodcock) una serie di episodi corruttivi nella gestione dello smaltimento dei fanghi nei depuratori di Napoli, avvenuti in piena emergenza, a cavallo tra il 2017 e il 2018. Gli inquirenti hanno chiesto per Passariello una misura cautelare in carcere ma il gip Vincenzo Caputo non ha ritenuto provato il suo coinvolgimento nell’indagine.

Ecc0 l’elenco delle persone soggette a cautelare di custodia in carcere reso noto dalla Guardia di Finanza:

  1. ABBATE Salvatore, nato a Napoli il 29.03.1968, per i reati ex art. 319 – 321 – 648 bis e 512 bis c.p.;
  2. SAVINO Giuseppe, nato a Napoli il 29.02.1976, per reati ex art. 648 ter c.p. – art. 8 D.Lgs. 74/2000 e 512 bis c.p.;
  3. TELESCO Salvatore, nato a San Giorgio a Cremano (NA) il 29.12.1989, per il reato ex art. 648 bis c.p..

Misura cautelare degli arresti domiciliari, per:

  1. ABATE Cristina, nata a Napoli l’11.12.1959, per i reati ex art. 648 bis e 512 bis c.p.;
  2. ABBATE Rolando, nato a Cercola (NA) il 29.06.1987, per i reati ex art. 319, 321 e 512 bis c.p.;
  3. AULETTA Giuseppe, nato a Mugnano (NA) lo 03.07.1987, per i reati ex art. 8 D.Lgs. 74/2000 e 512 bis c.p.;
  4. CHIATTO Agostino, nato a Napoli lo 07.03.1967, per i reati ex art. 319 e 321 c.p.;
  5. DI DOMENICO Lorenzo, nato a Napoli il 17.06.1967, per i reati ex art. 319 e 321 c.p.;
  6. FOGLIA Errico, nato a Pozzuoli (NA) il 14.02.1959, per i reati ex art. 319, 321 e 452 bis c.p.;
  7. FURINO Michele, nato a Napoli il 27.12.1974, per i reati ex art. 319 e 321 c.p.;
  8. MAIONE Abramo, nato a Napoli il 20.09.1956, per i reati ex art. 319 e 321 c.p.;

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  1. PERNA Giacomo, nato a Napoli il 27.04.1963, per i reati ex art. 319 e 321 c.p.;
  2. PORCINI Vittorio, nato a Napoli il 22.06.1962, per i reati ex art. 319 – 379 – 610

    e 615 ter c.p.;

  3. RICCARDI Luigi, nato a Cercola lo 07.06.1966, per i reati ex art. 319, 321 e 452 bis c.p.;
  4. RICCARDI Vincenzo, nato a Napoli il 12.09.1994, per i reati ex art. 319, 321 e 512 bis c.p.;
  5. VARRIALE Lucio, nato a Napoli lo 04.06.1952, per i reati ex art. 319 e 321 c.p..

Misura della sospensione dall’esercizio della funzione pubblica ricoperta per la durata di sei mesi, per:

  1. BOENZI Domenico, nato ad Acerra (NA) il 27.11.1967, per il reato ex art. 314 c.p.;
  2. SABATINO Domenico, nato a Marigliano (NA) il 30.08.1964, per i reati ex art. 379 e 610 c.p.

 

*La SMA Campania S.p.A., è una società in house della Regione Campania, le cui attività sono finalizzate alla prevenzione e contrasto degli incendi nelle aree boschive, al risanamento ambientale, al monitoraggio del territorio, al riassetto idrogeologico, alla prevenzione e mitigazione dei rischi naturali ed antropici, all’accrescimento del pregio ambientale, al potenziamento dell’azione di bonifica dei siti inquinati sul territorio regionale, al miglioramento dei sistemi di gestione del rischio e di supporto alla pianificazione strategica e territoriale, al miglioramento delle reti depurative.

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Elezioni comunali con 23 liste a Bisegna: il trucco della vacanza retribuita dietro una farsa elettorale

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Incredibile ma vero: 23 liste si sono presentate per le elezioni amministrative di Bisegna, minuscolo comune abruzzese in provincia dell’Aquila, con appena 212 abitanti. Un numero spropositato che nasconde una realtà scandalosa: 21 liste su 23 sono composte da agenti della polizia penitenziaria che si sono candidati non per partecipare davvero al processo democratico, ma per usufruire di un mese di aspettativa retribuita, garantita dalla legge, con la scusa della campagna elettorale.

Il vero scopo: un mese di ferie pagate

Delle 23 liste, solo due rappresentano candidati locali che hanno a cuore il futuro del paese. Le altre sono state messe in piedi esclusivamente per consentire ai candidati di prendere ferie retribuite: un abuso normativo che trasforma le elezioni, fondamento della democrazia, in una comoda vacanza a spese dei contribuenti. Una beffa clamorosa, soprattutto se si pensa che alle ultime elezioni hanno votato solo 150 persone.

Un meccanismo che tradisce la fiducia nelle istituzioni

Questa vicenda getta un’ombra pesante sulla credibilità del sistema elettorale locale. Organizzare liste fittizie per ottenere privilegi economici senza alcuna intenzione di governare o migliorare la vita di una comunità tradisce lo spirito delle elezioni, nate per consentire ai cittadini di scegliere chi li rappresenterà davvero.

Un caso che chiede risposte immediate

La situazione di Bisegna impone una riflessione urgente: è inaccettabile che le regole, pensate per garantire la partecipazione democratica, vengano piegate a interessi personali. Serve un intervento normativo che blocchi questi abusi e ristabilisca il rispetto per un diritto fondamentale come quello del voto.

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Un 19enne muore in un incidente in bicicletta

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Un giovane di 19 anni, di origine nigeriana, è morto questa sera in un incidente stradale avvenuto lungo via Roma, a Roscigno, nel Salernitano. Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo, ospite del centro di accoglienza Sai del comune degli Alburni, stava rientrando dopo aver fatto la spesa quando ha perso il controllo della bicicletta ed è finito contro un albero sul lato opposto della carreggiata. Restano da chiarire le cause dell’impatto: al momento non si esclude alcuna ipotesi, dal coinvolgimento di altri veicoli a una manovra improvvisa per evitare un ostacolo. Possibile anche che il giovane abbia avuto difficoltà a gestire le buste della spesa durante la pedalata. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, ma per il 19enne non c’era più nulla da fare. Per risalire all’esatta dinamica dell’incidente indagano i carabinieri della compagnia di Sala Consilina.

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Identikit del nuovo Papa, chi raccoglie eredità Francesco

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Il principale, grande nodo che i cardinali che si riuniranno nella Sistina dovranno sciogliere nell’individuare la figura del nuovo Pontefice sarà su chi potrà raccogliere la grande eredità di papa Francesco. I tanti cantieri aperti lasciati dal Pontefice scomparso, i “processi avviati” come li chiamava lui, sono altrettanti capitoli di cui scrivere un futuro e su cui, se possibile, non fermarsi, né tanto meno tornare indietro. Quando dodici anni fa si dimise Benedetto XVI, la Chiesa attraversava una grave crisi, provata dagli scandali come il primo Vatileaks, le ondate di rivelazioni sugli abusi sessuali – peraltro favorite proprio da Ratzinger, il primo a promuovere la ‘tolleranza zero’ -, e la stessa rinuncia del Papa per l’età avanzata e le difficoltà nel fare fronte alle resistenze interne, che avevano fatto fortemente ondeggiare la ‘barca di Pietro’.

E il mandato dei cardinali a chi sarebbe diventato il nuovo Papa era stato di rifondare la Chiesa su una nuova base di rinascita cristiana e di rilanciata missione evangelizzatrice. Proprio quello che ha perseguito, non senza pesanti ostacoli, Jorge Mario Bergoglio in questi dodici anni di pontificato, con le riforme in primo luogo finanziarie, poi della Curia con l’inedito mandato ‘di governo’ anche ai laici e alle donne, sulla protezione dei minori, e col proprio atteggiamento personale di radicalità cristiana, di vicinanza ai più poveri, ai migranti, agli ‘scartati’, di indefessa abnegazione in favore della pace, della fratellanza umana e del dialogo con le altre religioni. Un insieme di spinte in avanti che rimettono in primo piano molti dei propositi ancora inattuati del Concilio Vaticano II, finora gravati da contrarietà e passività all’interno della Chiesa.

Senza contare l’ultimo grande cantiere aperto da Francesco, quello della Chiesa ‘sinodale’, su cui a parte i due Sinodi già svolti il Papa defunto ha indetto un ulteriore triennio per l’attuazione, con una grande e finale “assemblea ecclesiale” già programmata per l’ottobre del 2028. Un’eredità, quindi, in buona parte già scritta quella che dovrà raccogliere il prossimo, e 266/o, successore di Pietro. Che dovrà riprendere in mano tutte le riforme e portarle avanti secondo le proprie sensibilità e priorità. Oltre che con la necessaria autorevolezza e capacità di governo, qualità indispensabili per il pastore universale di un organismo della complessità e vastità della Chiesa cattolica.

Questo, insomma, sarà l’identikit del nuovo Papa, almeno per chi pensa che sulla rivoluzione imposta da Bergoglio in tanti settori ecclesiali “non si può tornare indietro”. E, a parte gli elenchi dei papabili e i possibili fronti contrapposti, nelle congregazioni generali pre-Conclave, come accadde proprio nel 2013 con la successiva elezione di Francesco, avrà la meglio chi nei propri interventi riuscirà a trasmettere carisma e a catalizzare maggiormente i convincimenti dei confratelli. Non mancherà certo l’assalto dei restauratori, di chi nel Collegio cardinalizio vorrebbe riportare indietro l’orologio della storia e fare piazza pulita di molte delle innovazioni di Francesco, in particolare in campi come la pastorale della famiglia (c’è chi non nasconde di non aver ancora digerito la comunione ai divorziati risposati) o peggio ancora le benedizioni alle coppie gay, o anche i rapporti con le altre religioni, oppure certe fughe in avanti tuttora mal sopportate.

Il fatto che ben 108 dei 135 cardinali elettori, cioè l’80 per cento, siano stati nominati da Francesco non garantisce sul risultato finale: si tratta di un gruppo molto composito, tra cui molti non si conoscono fra loro, e che comprende anche fieri oppositori della linea di Bergoglio. Un nome per tutti, l’ex prefetto per la Dottrina della fede, Gerhard Ludwig Mueller, fiero oppositore della linea bergogliana. L’esito del Conclave è dunque molto incerto. E a parte i favoriti elencati finora dai media, è possibile che alla fine prevalga un nome del tutto a sorpresa.

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