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Cronache

Coronavirus: da cuore a intestino, ecco gli organi attaccati dal covid 19

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 Non solo polmoni e cuore. L’infezione da Covid-19 e’ una malattia sistemica che colpisce l’intero organismo, danneggiando anche vasi sanguigni, reni, intestino, occhi e cervello. Il virus agisce in modo diverso da qualsiasi altro patogeno mai visto finora, come riporta la rivista Science. Inizia il suo cammino entrando nella gola e nel naso, dove trova un ambiente accogliente nel rivestimento nasale. La superficie delle sue cellule e’ infatti ricca del recettore Ace2, che usa per entrare nella cellula. Una volta dentro, il virus SarsCov2 la ‘manomette’ facendo miriadi di copie di se stesso per invadere altre cellule. Quando il virus si moltiplica, una persona contagiata puo’ diffonderlo, rimanendo asintomatica oppure iniziando ad avere febbre, tosse secca, mal di gola, perdita di gusto e olfatto, dolori al corpo e alla testa. Se il sistema immunitario non riesce a respingerlo in questa fase iniziale, attacca i polmoni causando la polmonite. Ma in altre persone le cose possono peggiorare all’improvviso e si sviluppa quella che viene chiamata sindrome da stress respiratorio acuto, dove i livelli di ossigeno nel sangue crollano e respirare diventa sempre piu’ difficile, portando spesso alla morte. Alcuni pensano che a guidare questo percorso sia una iperreazione del sistema immunitario, chiamata ‘tempesta di citochine’ (molecole che guidano una risposta immunitaria sana, ma in questo caso lo fanno oltre il necessario facendo attaccare quelle sane). I vasi sanguigni iniziano cosi’ ad avere perdite, la pressione cala, si formano dei coaguli e si puo’ avere un collasso dell’organo.  Non vengono risparmiati nemmeno vasi sanguigni e cuore, come dimostra il caso di una donna di Brescia, ricoverata con i classici sintomi dell’infarto, causati invece dal Covid-19. I danni si estendono anche al sangue con coagulazione e aritmie. Sono state segnalate anche ischemie nelle dita e nei piedi, dolori e necrosi dei tessuti. Se il virus attaccasse i vasi sanguigni, cio’ spiegherebbe perche’ i malati con danni pre-esistenti in quell’area, ad esempio da diabete o ipertensione, sono piu’ a rischio. Ci sono poi i danni ai reni, riportati nel 27% dei pazienti in un piccolo studio a Wuahn, o nel 59% di un’altra ricerca cinese. I problemi renali possono pero’ essere anche un danno collaterale dei ventilatori o di un antivirale che si sta provando ora sui pazienti, il remdesivir, o del diabete. Il Covid-19 colpisce anche il cervello e il sistema nervoso centrale. Nei pazienti ricoverati si sono viste encefaliti, crisi epilettiche, perdita di coscienza, dell’olfatto e ictus. Altri fronti d’attacco sono l’intestino, dove i recettori Ace2 sono abbondanti (fino alla meta’ dei pazienti ha diarrea), gli occhi, con la congiuntivite segnalata in un terzo dei casi, e il fegato.

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Maltempo sul centronord, allerta gialla in 15 Regioni

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Ancora maltempo sull’Italia: la perturbazione che ha già raggiunto le regioni settentrionali nella giornata di lunedì determinerà nelle prossime ore ancora piogge e temporali, soprattutto sulle regioni del centro nord e sulla Campania. Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso una allerta meteo che prevede dalla mattina di martedì il persistere di precipitazioni da sparse a diffuse su Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Campania. Fenomeni che localmente saranno accompagnati da fulmini, grandinate e forti raffiche di vento. Alla luce dei fenomeni già in atto o previsti, il dipartimento ha valutato una allerta arancione su parte della Lombardia e un’allerta gialla in 15 regioni: Lazio, Umbria, Molise, Abruzzo, Veneto, Friuli Venezia Giulia e su settori di Sicilia, Liguria, Campania, Marche, Emilia-Romagna, Toscana, Calabria, Piemonte e Lombardia.

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De Magistris: «Manfredi sta con i negazionisti del genocidio. Io sto con la Taverna Santa Chiara e il popolo palestinese»

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Annunciato per il 21 giugno il flash mob “Tutti giù per terra: per Gaza, contro il genocidio” sul lungomare di Napoli. Venerdì 9 maggio la conferenza stampa al caffè Arabo di piazza Bellini

È uno sfogo durissimo quello che Luigi de Magistris affida ai social per commentare la presa di posizione della giunta comunale di Napoli sul caso Taverna Santa Chiara e sulla vicenda israelo-palestinese. L’ex sindaco di Napoli non usa mezzi termini: «È vergognoso che Manfredi con la sua giunta si schieri con i negazionisti del genocidio. Io sto con la Taverna a Santa Chiara, con l’umanità, per la pace e contro il genocidio dello Stato d’Israele nei confronti della Palestina».

Il sostegno alla ristoratrice Nives Monda

De Magistris, che oggi ha fatto visita alla titolare della Taverna Santa Chiara, Nives Monda (nella foto con de Magistris), coinvolta nei giorni scorsi in una polemica internazionale per aver allontanato due turisti israeliani dal proprio ristorante, ribadisce la sua posizione: «Io mi schiero come sempre dalla parte della giustizia, della Palestina e degli oppressi». Un appoggio diretto e simbolico, accompagnato dalla partecipazione a un’iniziativa pubblica.

Il flash mob per Gaza: “Tutti giù per terra”

L’ex sindaco ha infatti annunciato un flash mob dal titolo “Tutti giù per terra: per Gaza, contro il genocidio” che si terrà il prossimo 21 giugno sul lungomare di Napoli. L’iniziativa è organizzata dall’associazione LIFE FOR GAZA, con il supporto del comitato dei garanti a cui aderisce lo stesso De Magistris.

Tutti i dettagli della mobilitazione verranno resi noti in una conferenza stampa prevista per venerdì 9 maggio alle ore 11 al Caffè Arabo di piazza Bellini. Tra gli invitati, anche Nives Monda, ormai diventata simbolo del fronte pro-palestinese a Napoli.

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Cronache

Inchiesta Doppia Curva, altri 7 arresti: ombre su Inter, Milan e il ruolo di Zanetti. Rapporti tra curva e dirigenza sotto i riflettori

L’inchiesta Doppia Curva porta a nuovi arresti tra gli ultrà di Inter e Milan. Emergono rapporti tra Bellocco, Beretta, Scarfone e il vicepresidente Zanetti.

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La nuova tranche dell’inchiesta Doppia Curva ha portato oggi all’arresto di sette persone legate alle tifoserie organizzate di Inter e Milan, rivelando una rete di intrecci tra criminalità organizzata, imprenditoria e ambienti dirigenziali calcistici.

Il ruolo di Antonio Bellocco e la rete di contatti

Nel provvedimento cautelare si legge dell’esistenza di un rapporto diretto tra Antonio Bellocco, figura di spicco della curva Nord e affiliato alla ’ndrangheta, e la società Inter. Bellocco, ucciso nel settembre scorso da Andrea Beretta, ex capo ultrà interista oggi collaboratore di giustizia, avrebbe avuto “concrete entrature” nella multinazionale QFort, attiva nella produzione di infissi e dichiarata estranea all’inchiesta.

Il legame passava attraverso Davide Scarfone, oggi in carcere, amministratore unico della QFort Como srl e rappresentante di altre due società del gruppo. Scarfone era vicino sia a Bellocco che a figure centrali della curva Sud del Milan, come Luca Lucci e Marianna Tedesco, già coinvolti nel maxi blitz del settembre 2023.

L’evento QFort e la presenza di Zanetti

Secondo le intercettazioni, Bellocco si era attivato per ottenere la partecipazione del vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti a un evento organizzato da QFort l’11 novembre 2023, rilevante per gli affari di Scarfone. Il 17 novembre Zanetti partecipò effettivamente all’iniziativa, su quella che viene descritta dal gip come “espressa volontà di Bellocco”, per rafforzare il prestigio di Scarfone.

Durante l’evento, Zanetti avrebbe elogiato pubblicamente l’imprenditore, che a sua volta si sarebbe vantato del riconoscimento ricevuto. Beretta, interrogato, ha ammesso di aver contattato Zanetti direttamente: “C’era proprio un rapporto di amicizia con Javier”.

Minacce e usura: gli affari sporchi del clan

Scarfone, sempre secondo l’ordinanza, avrebbe anche minacciato un imprenditore comasco, costretto a subire tassi usurari fino al 400% per prestiti ricevuti dal clan Bellocco. Un quadro che, per la magistratura, dimostra la pervasività dei legami tra criminalità e mondo ultras, con gravi implicazioni per le società calcistiche coinvolte.

La sanzione della Figc a Zanetti

La Figc ha recentemente multato Javier Zanetti per 14.500 euro, dopo aver analizzato gli atti dell’inchiesta. Una sanzione che certifica l’interesse della giustizia sportiva per i rapporti intercorsi tra la dirigenza nerazzurra e ambienti ultrà poi finiti in carcere.

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