Collegati con noi

In Evidenza

Contro l’Atalanta mezzo Napoli in infermeria, out anche Insigne e Fabian

Pubblicato

del

Dalla soddisfazione immensa dopo la prestazione eccelsa (e il risultato confortante di 4-0) contro la Lazio alla delusione per la parziale battuta d’arresto (la rimonta dallo 0-2 al 2-2) rimediata con il Sassuolo, all’incontro con una delle compagini più in forma in questo momento del campionato, l’Atalanta. Come può cambiare lo scenario per una squadra di calcio e anche lo stato d’animo di chi segue con passione quella squadra. Luciano Spalletti incontra la stampa prima del confronto di domani sera del Napoli allo stadio Maradona contro gli undici di Gasperini. Partite come quelle di domani necessitano di uno stadio pieno, per il sostegno migliore possibile da parte del pubblico, il dodicesimo uomo in campo.

“Ogni partita è un viaggio verso l’ignoto” una delle frasi espresse dal tecnico toscano. Contro il Sassuolo giocatori fondamentali si sono fermati per infortunio. Contro la Dea non ci saranno Insigne, Fabian, Koulibaly oltre ad Anguissa, Osimhen e Manolas. Con Demme e Politano che da poco hanno superato il Covid e si spera abbiano i 90’ nelle gambe. Ma Spalletti prova a dare la carica: “Anche se mancano il Capitano e Comandante, abbiamo tanti Alti Ufficiali in rosa”, dice.


“E’ fondamentale stare uniti e proteggere la squadra che nelle difficoltà ha già dimostrato quanto ha a cuore questa maglia e lo si vede ogni giorno in allenamento – ha dichiarato il mister – E’ fondamentale avere bene in testa, come un chiodo fisso, che siamo noi il mezzo per raggiungere la nostra felicità. La nostra e di tutti quelli che ci stanno accanto. Noi siamo l’unico mezzo, quando si tratta di farlo vedere dobbiamo intervenire”.
Spalletti è un signor allenatore ma veste, se occorre, anche i panni del mental coach. L’Atalanta in effetti è un cliente molto scomodo, una delle pretendenti al titolo e/o alla zona Champions, bisogna vedere come condurre la partita evitando di farsi dominare dal gioco avversario. Tenere palla e portare la gara sui binari azzurri. Si lascia andare il tecnico ad una affermazione significativa: “Non mi interessa niente di chi sia la favorita per domani, mi interessa che la mia squadra provi a vincere, è quello che mi aspetto”
Fa fatica, Spalletti, a sopportare i due turni di squalifica dopo l’espulsione di qualche giorno fa al Mapei Stadium. Lui che invita sempre i suoi giocatori a non cadere nelle provocazioni (giuste o sbagliate che siano), a non protestare con gli arbitri. Stavolta pagherà lui la multa alla squadra.


Sulla formazione il mister fa un po’ di pretattica per non avvantaggiare del tutto Gasperini: anche se fare i conti non è difficile in questo caso. Elmas, Demme, Politano, Juan Jesus è necessario che si facciano trovare pronti. Lo stesso Ounas è disponibile e se Koulibaly non si fosse infortunato poteva essere la soluzione giusta per la partita con il Sassuolo.
E Dries Mertens? “Domani sarà lui il capitano – ha esclamato Spalletti – a lui il compito di indicarci la strada. Mi chiedete di Mertens, ditemelo voi che lo conosce da tempo, io l’ho apprezzato già da quando non era ancora un mio giocatore”.

Advertisement

Esteri

Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

Pubblicato

del

“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

Continua a leggere

In Evidenza

Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

Pubblicato

del

Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

Continua a leggere

Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

Pubblicato

del

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto