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Conte perde per infortunio anche Olivera, ma attacco pronto per la Juve

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Senza Buongiorno, ma anche senza Olivera. Salgono a due gli assenti della difesa del Napoli per il match di domani contro la Juventus. Quella riguardante il terzino sinistro uruguayano è la pessima notizia di oggi per il tecnico Antonio Conte: Olivera si è infortunato nell’allenamento di ieri e oggi, dopo esami clinici, risulta che ha una “lesione distrattiva del muscolo soleo della gamba sinistra”, scrive il club azzurro.

Dunque, Olivera in riabilitazione e nuovo problema per la difesa azzurra che domani schiererà probabilmente Spinazzola titolare sulla fascia sinistra, con Juan Jesus, Rahmani e Di Lorenzo. Per la Juventus è una tentazione in più per aggredire la difesa del Napoli in un match che però parte con gli azzurri freschi e – come ha detto Conte – ben determinati ad essere i primi a battere i bianconeri in questo campionato. ù

Il resto della formazione di Conte resta uguale, con il tris di centrocampo McTominay, Lobotka, Anguissa e il tris d’attacco Politano, Lukaku e Neres. E’ un Napoli che va forte e che non sembra avere nessuna intenzione di mollare il posto di capolista che dura dalla sesta giornata di campionato. Da quando il gruppo azzurro ha salutato Kvaratskhelia, che ha giocato l’ultimo match contro il Venezia, la squadra ha vinto le tre partite contro Fiorentina, Verona e Atalanta, segnando 7 gol e subendone solo 2, in casa dei bergamaschi. La squadra funziona, con i tanti davanti che si dividono idee, assist e gol: nelle ultime tre gare due gol a testa di Lukaku e di McTominay, un gol per Politano e per Neres, oltre alla rete di Anguissa.

Il Maradona, strapieno già da giorni, è pronto a dare un sostegno in più. Il conto delle reti tra le due squadre è praticamente uguale, con gli azzurri che hanno segnato 35 gol subendone 14, mentre i bianconeri ne hanno fatti 34 subendone 17. Ma la differenza è tra le 16 vittorie del Napoli e le solo 8 della Juventus, con una distanza di 13 punti. Che Conte domani vuole allungare. Sul fronte del mercato, infine, il Napoli – che continua a cercare l’erede di Kvaratskhelia sulla fascia sinistra e sembra ormai essersi allontanato da Garnacho – sembra vicino all’acquisto di Adeyemi dal Borussia Dortmund. I due club starebbero per chiudere una trattativa che potrebbe vedere l’arrivo di Adeyemi in azzurro per circa 40 milioni di euro.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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È morto a 84 anni Jair, protagonista della ‘Grande Inter’ Helenio Herrara

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Il mondo del calcio è in lutto. È morto questa sera Jair da Costa, in arte Jair. Aveva 84 anni. Fu campione del mondo col suo Brasile nel 1962 (pur senza giocare). Amatissimo anche in Italia per il suo decennio di trionfi, gol e soddisfazioni con l’Inter tra il 1962 e il 1972. Fu uno dei protagonisti assoluti della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrara. Con i nerazzurri vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinetali.

“É scomparso Jair – scrive l’Inter sui social – Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter. Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria. Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento difficile”.

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Calcio:3-2 al Real Madrid, Barcellona conquista la Coppa del Re

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Il Barcellona ha vinto la Coppa del Re battendo 3-2 i rivali di sempre del Real Madrid al Sanchez Pizjuan di Siviglia. A regalare il Clasico di Coppa ai blaugrana il gol nel secondo tempo dei supplementari di Koundé (116′) dopo che il match, bellissimo e avvincente, era terminato 2-2 dopo i tempi regolamentari. Ad aprire le marcature la prodezza di Pedri nel primo tempo (28′), poi nella ripresa la reazione del Real con Mbappè su punizione (70′) e Tchouameni (77′) che la ribaltano, Ma non è finita con il pari blaugrana di Ferran Torres nel finale (84′). Decisivo il Var, nel prolungamento della partita, che annulla un rigore concesso al 96′ per la scivolata di Asencio su Raphinha che si lascia andare e poi viene ammonito per simulazione. Mercoledì prossimo il Barcellona incontrerà l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

Partitissima preceduta da feroci polemiche arbitrali: nell’occhio del ciclone Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro designato per la partita, che a poche ore dal fischio d’inizio si è sfogato in conferenza denunciando la pressione subita quest’anno dai direttori di gara dalla tv ufficiale del Real (“Quando un figlio va a scuola e ci sono bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo, fa male.

Quello che faccio è cercare di educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, soprattutto onesto. E che può sbagliare, come chiunque”). Dichiarazioni non andate giù ai Blancos, che con il presidente Florentino Perez avevano pensato di boicottare la finale, facendo poi un passo indietro.

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