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Politica

Conte dopo Pasqua riapre alcune attività commerciali, resterà il divieto di non uscire

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L’annuncio potrebbe arrivare sabato. Alla vigilia di Pasqua. Il premier Giuseppe Conte farà gli auguri agli italiani. E  lascerà un regalo: un allentamento, ma solo per alcuni settori. Non sarà la resurrezione totale. Il lockdown, la chiusura, resterà tale e quale a quella in vigore adesso. Le persone dovranno restare a casa. Sarà tolta qualche restrizione alle imprese allo stremo. Non ci sono garanzie da parte degli scienziati sulla fine dell’epidemia. Il presidente del Consiglio ha concordato quel che si farà con  i leader dei partiti che supportano la sua maggioranza nel corso di una riunione per cominciare a definire le misure del prossimo Dpcm in vista della scadenza del 13 aprile. Il ministero dello Sviluppo Economico studia i nuovi codici Ateco da autorizzare, sono i codici delle attività commerciali. L’ipotesi è quella di ragionare per settori commerciali non per aree geografiche. Perchè significherebbe – ragionano al governo – creare situazioni di concorrenza sleale.
Al pressing delle associazioni degli industriali del Nord che vogliono riaprire, il governo ha risposto “siamo consapevoli della situazione – fan sapere a palazzo Chigi – non c’ è bisogno che ce lo dicano loro”. Loro sono i vertici di confindustria del Nord.
“Rappresentiamo il 45 per cento del Pil italiano”, “avanti di questo passo e il prossimo mese non paghiamo più gli stipendi”, “se non riapriamo in fretta rischiamo di non partire più”, “stiamo perdendo clienti e relazioni internazionali”. Sono queste le dichiarazioni “politiche” di Confindustria in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Queste regioni esprimono il 63 per cento del contagio e 78 per cento dei decessi. Più a Est del Veneto, a Udine, la Confindustria locale fa di più : lancia una petizione per Mario Draghi presidente del Consiglio. Argomenti che non sono  esattamente nella ragione sociale dell’organizzazione datoriale.
Non tira una buona aria a palazzo Chigi, tanto che il Pd continua a insistere per aprire quella “cabina di regia” che sembrava cosa fatta e invece sembra stentare a partire. E poi ci sono gli scienziati, che dicono no a qualsiasi ipotesi arrivi dai tavoli di governo. Ieri, il capo dell’ Infettivologia dell’ Istituto superiore di Sanità, Gianni Rezza, ha messo la – sua – pietra tombale anche su una delle misure di cui si è discusso per la fase 2: mandare al lavoro prima i giovani, immunizzarli, e tenere a casa gli over65. “So che c’è un modello matematico allo studio – dice Rezza durante un meeting di esperti all’Iss – ma io esprimo le mie personali perplessità. La struttura sociale della famiglia italiana non è come quelle del nord Europa: i contatti tra bambini, ragazzi e anziani da noi sono molti di più, mandare a lavorare solo i giovani non determinerebbe la fine delle occasioni di contagio”. Sono tutte questioni che, come prima del Chiudi Italia, Conte dovrà discutere anche con i sindacati, che ieri gli hanno chiesto di accelerare i tempi di un incontro in vista del nuovo Dpcm. Conte potrebbe vedere i sindacati già oggi, giovedì.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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