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Conte difende il reddito, temo disordini di piazza

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“Temo assolutamente disordini e tensione nelle piazze per la manovra del Governo. Per questo noi saremo in piazza per canalizzare in una misura politica la disperazione della gente”. Così Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle oggi a NAPOLI, nel quartiere di Scampia, dà il via al tour italiano per difesa del reddito di cittadinanza. L’obiettivo è “dare una rappresentanza politica alla rabbia per evitare che le difficoltà economiche portino alla disperazione e a gesti inconsulti”. Per questo, dice Conte “diamo ascolto alla gente, raccogliamo le loro voci in Italia e le porteremo in una manifestazione a Roma”.

A Scampia sono però pochi, circa 100, coloro che sono accorsi nella serata fredda e piovosa per ascoltare il leader M5s che ha scelto il Parco Corto Maltese, un piccolo spazio aperto in mezzo ad alti edifici. Sono per lo più percettori disperati che non vogliono la cancellazione del reddito: “Ho 41 anni e sei figli – racconta una donna – lavoravo a nero per 20 euro dalle 20 all’una di notte in una pizzeria ad Arzano. Ora sono separata da mio marito che è diventato disoccupato, come posso vivere senza reddito?”. Situazioni molto difficili quelle raccontate dalle famiglie napoletane. “La povertà – dice Conte – non è una colpa. Abbandonare le persone più fragili, più indigenti è proprio una follia. Significa costruire le premesse consapevolmente e irresponsabilmente di un disastro sociale. Le persone che ho incontrato oggi sono disperate, hanno la prospettiva di rimanere senza reddito per sfamare i figli e non hanno prospettive di trovare lavoro. Non sono tossicodipendenti sul divano, come riferiva il presidente del Consiglio Meloni parlando di reddito come metadone. Cercano lavoro”.

Conte parla anche delle strade alternative al reddito, criticandole. “Dire ai cittadini che lo Stato gira lo sguardo verso altri lati o parlare di corsi di formazione per il lavoro è una presa in giro. I percettori di oggi rivendicano dignità sociale. Hanno trovato l’1% di casi truffaldini sul reddito, da oggi raccontiamo invece le storie del 99% di percettori che sono senza lavoro. Il reddito va portato avanti non va smantellata questa protezione civile che secondo i dati Istat ha salvato un milione di cittadini dalla povertà. Smantellare il reddito significa gettare nella disperazione persone in difficoltà”, difende la misura voluta dai suoi governi.

“I percettori di reddito in particolare rivendicano dignità sociale, per effetto di tante trasmissioni televisive che si sono concentrate su quei casi molto rari di qualche comportamento fraudolento e per effetto del furore ideologico, in particolare delle forze di maggioranza, e non solo, di questo governo, sono stati additati al pubblico ludibrio”, dice ancora. Poi lancia anche un appello alle Regioni: “Dobbiamo lavorare per migliorare le politiche attive e sollecitare i presidenti delle Regioni a rafforzare i centri dell’impiego e completare la piattaforma informatica per collegare i percettori con l’Agenzia Nazionale del Lavoro e le agenzie private, non smantellare il reddito. Non vogliamo essere ascoltati noi, ma dare voce con il Governo a chi è oggi invisibile e senza voce”.

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Esteri

Blackout in Spagna e Portogallo: indagini in corso, ipotesi anche di un cyberattacco

Spagna e Portogallo colpiti da un blackout elettrico: disagi nei trasporti e nelle comunicazioni. Il governo indaga, possibile anche un cyberattacco.

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Poco dopo le 12 di oggi, migliaia di cittadini in tutta la Spagna continentale e in Portogallo sono stati colpiti da un improvviso blackout elettrico. Come riportato dal quotidiano “El País”, il governo spagnolo ha attivato diversi team tecnici di vari ministeri per indagare sulle cause dell’interruzione, anche se al momento non esiste ancora una spiegazione ufficiale.

Secondo quanto riferito da Red Eléctrica, l’azienda pubblica responsabile della gestione del sistema elettrico nazionale, si sta lavorando intensamente per ripristinare la fornitura di energia. Anche l’Istituto nazionale di cybersicurezza è coinvolto nelle analisi, valutando la possibilità che il blackout possa essere stato causato da un attacco informatico, sebbene non ci siano ancora conferme in tal senso.

Reti di comunicazione e trasporti in tilt

Il blackout ha avuto ripercussioni su diversi settori strategici: sono stati colpiti reti di comunicazione, aeroporti e linee ferroviarie ad alta velocità in Spagna e Portogallo. Problemi sono stati segnalati anche nella gestione del traffico stradale, con numerosi semafori fuori servizio, oltre che in centri commerciali e strutture pubbliche.

La ministra spagnola della Transizione ecologica, Sara Aagesen, ha fatto visita al centro di controllo di Red Eléctrica per seguire da vicino le operazioni di ripristino. L’azienda ha attivato un piano di emergenza che prevede il graduale ritorno alla normalità, iniziando dal nord e dal sud della penisola iberica.

Coinvolta anche la Francia meridionale

Le interruzioni non hanno riguardato esclusivamente la Spagna e il Portogallo: alcune aree del sud della Francia, interconnesse con la rete elettrica spagnola, hanno subito disagi simili. Le autorità francesi stanno monitorando attentamente la situazione in coordinamento con le controparti spagnole.

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Esteri

Putin ringrazia i soldati nordcoreani, ‘sono eroi’

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Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ringraziato in un messaggio i soldati nordcoreani che hanno preso parte alla “liberazione della regione di Kursk” dalle truppe d’invasione ucraine, definendoli “eroi”. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino.

“Il popolo russo non dimenticherà mai l’impresa delle forze speciali coreane, onoreremo sempre gli eroi coreani che hanno dato la vita per la Russia, per la nostra comune libertà, al pari dei loro compagni d’armi russi”, si legge nel messaggio di Putin. Il presidente russo sottolinea che l’intervento è avvenuto “nel pieno rispetto della legge internazionale”, in base all’articolo 4 dell’accordo di partenriato strategico firmato nel giugno dello scorso anno tra Mosca e Pyongyang, che prevede assistenza militare reciproca in caso di aggressione a uno dei due Paesi. “Gli amici coreani – ha aggiunto Putin – hanno agito in base a un senso di solidarietà, giustizia e genuina amicizia. Lo apprezziamo molto e ringraziamo con sincerità il presidente Kim Jong-un personalmente”.

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Esteri

Media, due giornalisti italiani espulsi dal Marocco

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Due giornalisti italiani sarebbero stati espulsi ieri sera dalle autorità marocchine con l’accusa di aver cercato di entrare illegalmente nella città di Laayoune (El Aaiun). Lo rivela il quotidiano marocchino online Hespress. Matteo Garavoglia, 34 anni, giornalista freelance originario di Biella e collaboratore del ‘Manifesto’, e il fotografo Giovanni Colmoni, avrebbero tentato di entrare nella città marocchina meridionale al confine con la regione contesa del Sahara Occidentale “senza l’autorizzazione richiesta dalla polizia”.

I due erano a bordo di un’auto privata e, secondo quanto riporta il quotidiano marocchino, sarebbero stati fermati dagli agenti che hanno interpretato il tentativo di ingresso come un “atto provocatorio, in violazione delle leggi del Paese che regolano gli ingressi dei visitatori stranieri”. Sempre secondo l’Hespress, i due reporter avrebbero cercato di “sfruttare il fatto di essere giornalisti per promuovere programmi separatisti. Per questo sono stati fermati e successivamente accompagnati in auto nella città di Agadir”. Non era la prima volta che i due tentavano di entrare a Laayoune, secondo il quotidiano, ma sempre “nel disprezzo per le procedure legali del Marocco”.

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