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Cronache

Comparto sicurezza della pubblica amministrazione, aumenti superiori a 195 euro

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Le risorse finanziarie a disposizione per il comparto Sicurezza e Difesa consentono incrementi retributivi medi lordi mensili superiori ai 195 euro. Lo precisa in una nota il dipartimento della Funzione pubblica in merito ad alcune notizie di stampa sulle trattative in corso per il rinnovo del contratto per il triennio 2022-2024. Al personale del comparto “nel 2024 verranno erogati, previa negoziazione, circa 115 euro medi lordi mensili complessivi. Dal primo gennaio 2025, quindi a regime, saranno invece riconosciuti circa 196 euro medi lordi mensili, che in forza del finanziamento aggiuntivo previsto dall’art.1, comma 347, legge 313 del 2023 diventano circa 198 dal 2026”, assicura il dipartimento.

Sulla base delle leggi di bilancio che si sono succedute, il dipartimento della Funzione pubblica ricorda che nel 2022 è stata interamente corrisposta unicamente l’indennità di vacanza contrattuale, mentre nel 2023, insieme all’indennità di vacanza contrattuale, è stata corrisposto un emolumento una tantum, con natura accessoria, corrispondente all’1,5% del trattamento stipendiale, con uno stanziamento complessivo di un miliardo di euro per le amministrazioni statali.

Nel 2023 è stato altresì corrisposto un “anticipo in conto recupero”, in forza di quanto disposto dal decreto-legge n. 145 del 2023, cosiddetto “decreto anticipi”, che ha stanziato 2 miliardi per le amministrazioni statali per garantire una maggiorazione dell’Ivc di 6,7 volte rispetto a quella ordinaria, a valere sul 2024, ma con disponibilità di cassa per le amministrazioni statali già nel 2023. “Ciò ha consentito ai destinatari di fruire in modo celere di un incremento stipendiale già dal dicembre 2023”, afferma il ministero della P.a, spiegando che tale anticipo misura in termini percentuali circa il 2,00%.

A regime, e quindi dal primo gennaio 2025, verrà corrisposto, previo l’accordo negoziale, un incremento complessivo pari al 5,78% sull’intera retribuzione. Le amministrazioni statali che a dicembre 2023 hanno provveduto all’anticipazione dell’Ivc “potenziata”, invece, nel 2024 possono destinare con l’accordo negoziale dal primo gennaio 2024 la restante quota di risorse, nettizzata anche rispetto a quanto già corrisposto mediante l’Ivc, per circa un 3,15% complessivo. Per il solo personale del comparto Sicurezza e Difesa, a tali risorse va peraltro aggiunto quanto appostato dall’art.1, comma 347, legge 313 del 2023 (legge di bilancio 2024), per garantire la “specificità” di tali categorie di personale, corrispondente a circa 30 milioni per l’anno 2024, che diventano quasi 39 milioni a decorrere dall’anno 2026.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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