Dall’estorsione sessuale allo stalking sui social e le frodi nell’e-commerce, fino alle chat di terroristi: sono i fenomeni criminali in aumento nell’ultimo anno, secondo il resoconto delle attività della Polizia postale e dei centri operativi sicurezza cibernetica. In Italia gli investigatori della rete sono sempre più impegnati a dare la caccia agli spazi che diffondono propaganda terroristica online. Sono stati 178mila quelli oggetto di approfondimento investigativo e tra questi 2.600 risorse digitali sono state oscurate poiché caratterizzate da un contenuto illecito: un numero sette volte maggiore rispetto all’anno precedente, quando erano state 321. Dall’attività di monitoraggio è emerso che la diffusione di contenuti propagandistici jihadisti nel corso del tempo abbia subito un sensibile peggioramento qualitativo, determinato sia dalla scomparsa dell’Isis, sia dalle perdite di tecnici e social media manager cui era devoluto l’incarico di gestire la propaganda.
Ci sono poi i casi di criminalità più comune sul web, soprattutto tra i più giovani. Cresce il fenomeno della sextortion, passando dalle 130 denunce del 2022 alle 136 registrate nel 2023. L’estorsione sessuale, un metodo per ricattare una persona sulla base di immagini o filmati che mostrano la vittima mentre compie atti sessuali oppure è semplicemente nuda, coinvolge sempre di più anche gli adolescenti: un reato che genera vergogna e frustrazione per la difficoltà nel gestire la diffusione di immagini intime. Complessivamente sono stati 9.433 i casi (+3%) – con 1.235 indagati (+7%) – che hanno riguardato stalking, diffamazione online, minacce, revenge porn, molestie, sextortion, illecito trattamento dei dati, sostituzione di persona, hate speech, includendo quindi anche quei reati le cui pene e forme investigative sono state inasprite nel cosiddetto Codice rosso (nello specifico 31 casi). Un altro aspetto su cui si sono accesi i fari sono state anche le 166 segnalazioni alla Polizia postale su persone che attraverso i social, per situazioni di disagio, avevano manifestato la volontà di compiere gesti estremi e 37 gli interventi eseguiti sul territorio direttamente dai centri operativi per la sicurezza cibernetica.
E continuano ad aumentare le truffe online nel settore dell’e-commerce: sono state 16.325 (+6%) mentre le persone indagate sono 3.571 (+2%) per un totale di somme sottratte pari ad oltre 137 milioni (+20%). In relazione alle truffe sul web, anche nel corso del 2023, c’è stato un significativo incremento del fenomeno del falso trading online (3.360 i casi trattati, 188 le persone denunciate per un totale di 109.536.088 euro di profitti illeciti), con l’aumento del numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi e l’utilizzo di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime.
È sempre più remunerativo anche il financial cybercrime: nel 2023 sono state colpite 65 grandi, medie e piccole imprese, per un ammontare complessivo di oltre 19 milioni di euro di profitti illeciti, dei quali 6 milioni sono stati recuperati in seguito all’intervento della Polizia postale. Dopo le indagini svolte sui reati commessi attraverso l’utilizzo di tecniche come phishing, smishing e vishing (l’illecito procacciamento di codici, token virtuali e password attraverso il ricorso a chiamate vocali o a messaggi ed sms che sembrano provenire da banche o altri enti) sono state denunciate 917 persone. Complessivamente nelle frodi informatiche i casi trattati sono stati 10.606 (+15%) e sono stati sottratti oltre 40 milioni di euro (+4%).