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Cronache

Ciro Borriello assolto: «Mi hanno fatto passare per Totò Riina, ma ero solo un sindaco che voleva combattere l’inciviltà»

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«Mi hanno trasformato da Don Chisciotte a Totò Riina. Ma la verità è venuta a galla». Così Ciro Borriello, ex sindaco di Torre del Greco, commenta la sua assoluzione con formula piena dall’accusa di corruzione per l’affaire rifiuti che nel 2017 lo portò in carcere e lo costrinse alle dimissioni da primo cittadino.

La sentenza del Tribunale di Torre Annunziata è netta: «Il fatto non sussiste». Con lui assolti anche Antonio e Massimo Balsamo, titolari della ditta incaricata della raccolta dei rifiuti. Borriello, medico e oggi consigliere comunale di opposizione, esprime tutta la sua amarezza per un calvario durato otto anni: «Provo molta rabbia, ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia. Il lavoro dei miei avvocati è stato impeccabile. Come potevo essere corrotto io, che avevo portato la differenziata dallo 0 al 50% per abbassare la Tari?».

Nel mirino dell’ex sindaco anche gli inquirenti: «L’allora capitano della Guardia di Finanza Giuseppe Campobasso riferiva il contrario di ciò che ascoltava dai testimoni. Dicevano che ci incontravamo in auto per scambiarci mazzette, ma erano semplici appuntamenti di lavoro. E poi se ci hanno intercettati, vuol dire che la linea c’era eccome».

Uno degli episodi più eclatanti dell’inchiesta fu il presunto “fruscio” di banconote captato durante un’intercettazione: «Era semplice carta – chiarisce Borriello – e il consulente tecnico l’ha confermato. La durata era di due secondi: impossibile contare 20mila euro».

Borriello, oggi tornato alla sua professione medica, confessa che il colpo più duro lo ha subito come uomo: «Uscito dal carcere non volevo farmi vedere dai miei figli, sentivo di aver deluso chi aveva creduto in me».

Il ritorno alla normalità è iniziato con una cena insieme ai fratelli Balsamo e ai suoi legali Maurizio Paniz e Giancarlo Panariello. Quanto alla politica, non esclude un ritorno da protagonista: «Regionalismo o Parlamento? No, grazie. Ma se ci saranno le condizioni, valuterò una nuova candidatura a sindaco».

Una stoccata, infine, all’attuale primo cittadino Luigi Mennella: «Ha mostrato vicinanza ora, ma durante la campagna elettorale avrebbe fatto meglio a parlare solo dopo il terzo grado di giudizio».

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Cronache

Domani i funerali della bimba di 4 anni morta nel Napoletano

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Si svolgeranno domani, alle ore 16 nella parrocchia di San Nicola di Castelvenere (Benevento) i funerali di Alessandra, la bambina di 4 anni morta in circostanze ancora da chiarire in un’abitazione di Tufino, in provincia di Napoli, nella notte tra il 14 e 15 dicembre dello scorso anno, dopo una caduta da una scala a chiocciola. Lo rende noto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, dove la bimba risiedeva ufficialmente. Sulle cause, non del tutto chiare, della morte di Alessandra indaga la Procura di Nola.

Due zii della bambina sono stati iscritti nel registro degli indagati. A carico della coppia di coniugi, presso cui la piccola era stata collocata dai servizi sociali, si ipotizzerebbero i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La morte della bambina risale alla sera del 13 dicembre scorso e sarebbe stata provocata dalle ferite conseguenti a quella che si ipotizza sia stata una caduta accidentale dalla scala interna dell’abitazione. Sembra che in un primo momento le condizioni della piccola non fossero state considerate così gravi, ma quando sul posto sono giunti i medici del 118, per la bambina non c’è stato più nulla da fare. Due le telefonate fatte al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, nell’altra si citava invece la caduta dalle scale. “La nostra comunità – aggiunge il primo cittadino – si unisce commossa ai genitori e ai nonni della piccola Alessandra per la sua tragica scomparsa”.

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Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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