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Politica

Cirielli: non prendo lezioni da Fico, legalità e trasparenza al centro del mio impegno

Il candidato del centrodestra alla Regione Campania, Edmondo Cirielli, rivendica il suo impegno per la legalità e replica alle critiche di Roberto Fico: “Noi andiamo avanti a testa alta”.

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Non prendiamo lezioni di legalità, etica e credibilità da nessuno. Anzi, la legalità e la trasparenza sono alla base del mio impegno da servitore della Patria, prima come ufficiale dei Carabinieri e oggi come rappresentante delle Istituzioni”.
Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, viceministro degli Affari Esteri e candidato presidente del centrodestra alle regionali in Campania, rispondendo alle polemiche politiche sollevate negli ultimi giorni.


“Forza Italia ha agito con autonomia e senso di responsabilità”

Cirielli ha sottolineato che la decisione di Forza Italia di non candidare una persona oggetto di indagine è stata presa “in piena autonomia”, ricordando che “non si conosce ancora il perimetro dell’inchiesta, coperta da segreto istruttorio”.
Non ho nulla da chiarire – ha aggiunto –. Se Roberto Fico ne sa qualcosa più di noi, lo dica. Per quanto mi riguarda, ero e resto garantista, così come lo è tutta la nostra coalizione”.


“Il campo progressista ha cambiato idea su tutto”

Il candidato del centrodestra ha poi replicato al leader del cosiddetto “campo progressista”, Roberto Fico, accusandolo di incoerenza politica:
È lui ad aver cambiato idea su tutto: dal limite dei due mandati alla valutazione sul Pd. Predica etica e giustizialismo ma pratica poltronismo con tutti, candidando nelle sue liste persone che in passato definiva colluse con certi ambienti”.

Cirielli ha invitato Fico a “fare chiarezza una volta per tutte sulle sue posizioni, se i suoi alleati glielo permettono”.


“Noi andiamo avanti a testa alta”

Il viceministro ha ribadito che il centrodestra campano non arretrerà di fronte alle polemiche:
Andiamo avanti per la nostra strada, con la testa alta e la schiena dritta, senza scendere a compromessi con nessuno”.

Un messaggio di fermezza che segna il tono della campagna elettorale del centrodestra in vista delle elezioni regionali del 23 e 24 novembre in Campania, appuntamento cruciale per gli equilibri politici nazionali.

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Politica

Gennaro Sangiuliano si candida in Campania con Fratelli d’Italia: polemiche e accuse di uso politico della Rai

L’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano annuncia la candidatura in Campania con Fratelli d’Italia e si trova subito al centro delle polemiche. L’Usigrai e il Pd accusano: “La Rai non è un tram per la politica”.

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Mi candido in Campania, accetto l’invito di Fratelli d’Italia”.
Con queste parole, Gennaro Sangiuliano (foto Imagoeconomica), giornalista Rai, ex ministro della Cultura e già direttore del Tg2, ha ufficializzato oggi la sua discesa in campo alle elezioni regionali. Il debutto è avvenuto a Palma Campania, in provincia di Napoli, al fianco del candidato presidente del centrodestra Edmondo Cirielli.

L’ex ministro, oggi corrispondente Rai da Parigi, ha spiegato di voler “riprendere un discorso con i miei concittadini”, precisando di non cercare “né rivalsa né riscatto, ma solo la possibilità di migliorare la qualità della vita di tutti”.


Le polemiche sull’uso della Rai: “Non è un tram per la politica”

L’annuncio della candidatura ha però scatenato un’ondata di polemiche.
L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, ha parlato di “uso improprio del servizio pubblico”, denunciando che “la Rai non può essere un tram che lo porti dove gli pare”.

Secondo l’organizzazione sindacale, Sangiuliano avrebbe maturato la decisione di candidarsi già in primavera, “mentre svolgeva l’incarico di corrispondente da Parigi”.

Avevamo ragione quando chiedemmo prudenza nella sua nomina – ha dichiarato l’Usigrai – ora, raggiunta la destinazione, scende dal tram Rai”.

A far eco alle critiche è stata la senatrice Valeria Valente (Pd), che ha definito la candidatura “uno sfregio al servizio pubblico”.


La replica di Sangiuliano: “Sono in aspettativa, rispetto la legge”

Immediata la replica di Gennaro Sangiuliano, che ha chiarito di essere “in aspettativa elettorale da dieci giorni, come prevede la legge”.

“Ho seguito le regole, chi si mette contro la Costituzione commette un reato penale”, ha dichiarato.

L’ex ministro ha inoltre sottolineato di aver ottenuto regolare autorizzazione dall’azienda e di voler condurre una campagna “nel rispetto delle istituzioni e della verità”.


Le reazioni politiche: il Pd parla di “porte girevoli”, Forza Italia presenta le sue liste

Duro anche Sandro Ruotolo, responsabile informazione del Pd:

“La Rai è diventata la Rai delle porte girevoli. Si entra come dirigente, si passa al governo, si torna in redazione e poi ci si candida. Non è più la casa di tutti, ma quella degli amici del governo.”

Nel frattempo, anche Forza Italia ha reso noti i nomi dei propri capolista nelle cinque province campane.
I nostri candidati – ha dichiarato il coordinatore regionale Fulvio Martusciello – rappresentano la società civile e il movimento giovanile del partito”, annunciando una lista composta da un politico, due medici, un architetto e una studentessa di ingegneria.


Il caso Boccia e la fiducia nella magistratura

Sangiuliano, interrogato sulla vicenda di Maria Rosaria Boccia, candidata con Bandecchi e protagonista di recenti polemiche, ha preferito non commentare:

“Non dico nulla. Ho fiducia nella magistratura italiana. Basterà attendere che la giustizia faccia il suo corso.”


Tra politica e servizio pubblico, un equilibrio fragile

La candidatura di Gennaro Sangiuliano segna un nuovo capitolo nel complesso rapporto tra politica e informazione pubblica.
Mentre il ministro si prepara alla campagna elettorale al fianco di Cirielli, resta aperto il dibattito sul ruolo dei giornalisti Rai e sui confini tra impegno civile e neutralità del servizio pubblico.

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Economia

Manovra 2026, Landini attacca: “È contro il Paese e i lavoratori. Sabato 25 ottobre la Cgil in piazza”

Maurizio Landini boccia la legge di bilancio: “Una manovra contro i lavoratori e il Paese”. Sabato 25 ottobre la Cgil scende in piazza contro tagli, precarietà e mancati investimenti.

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Una manovra contro il Paese e i lavoratori”.
Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, definisce la nuova legge di bilancio, che secondo il sindacato “fa pagare ancora una volta il conto a dipendenti e pensionati”.

La Cgil si prepara a scendere in piazza sabato 25 ottobre per protestare contro una manovra giudicata “iniqua e recessiva”, che — sostiene Landini — “non prevede crescita, non investe e peggiora le condizioni del mondo del lavoro”.


“Non si prendono i soldi dove ci sono, e i salari continuano a calare”

Per Landini, il cuore del problema resta l’assenza di una politica di redistribuzione:
Non si vanno a prendere i soldi dove ci sono, e non si inverte la rotta su un tema cruciale: l’abbassamento dei salari e l’aumento della precarietà”.

Il segretario denuncia un sistema fiscale che penalizza i lavoratori dipendenti e i pensionati, mentre i redditi da capitale e gli utili delle imprese “continuano a essere tassati meno del lavoro”.


Salari, Irpef e contratti: “Misure insufficienti e inique”

La riduzione dell’aliquota mediana Irpef dal 35% al 33% viene giudicata “insufficiente” anche dagli altri sindacati.
Cisl e Uil mantengono un atteggiamento più dialogante col governo, ma le critiche sui salari e sui contratti sono condivise da tutti.

Secondo la Cgil, la detassazione dei rinnovi contrattuali prevista dalla manovra “taglia fuori interi settori, come i metalmeccanici”, a causa dei limiti di reddito imposti dal provvedimento.


“Siamo in una fase di propaganda. Il boom economico non esiste”

Landini accusa il governo di raccontare un Paese che non c’è:
Siamo in una fase di grande propaganda: ci parlano di un boom inesistente, mentre la produzione industriale è in calo da 26 mesi. Ad agosto l’Italia produceva quanto nel 2020, in piena pandemia”.

Dal 2000 al 2025, ricorda Landini, la produzione italiana è scesa del 23%, la peggiore performance dell’Unione Europea a 27, mentre l’Irlanda nello stesso periodo ha registrato un +447%.
“Oggi — aggiunge — le aziende in crisi sono 96 e i lavoratori a rischio oltre 121mila”.


“Le imprese non reinvestono, distribuiscono utili agli azionisti”

Per la Cgil, la crisi industriale italiana è aggravata dalla mancanza di una politica pubblica per il rilancio produttivo e da un modello economico “drogato dalla finanza”.
Le imprese non reinvestono gli utili, li distribuiscono agli azionisti. E le peggiori sono le partecipate dallo Stato, che lasciano agli azionisti il 91% degli utili, contro l’80% delle società private”, denuncia Landini.

Quegli utili — spiega — vengono spesso dirottati in attività immobiliari o finanziarie, invece che in innovazione, ricerca e occupazione.
È assurdo che gli utili siano tassati meno del reddito da lavoro. Anche per questo — conclude — sabato 25 ottobre saremo in piazza”.


La protesta Cgil: salari, giustizia fiscale e politica industriale

La mobilitazione annunciata dalla Cgil punta a rimettere al centro il lavoro, con richieste precise:

  • aumenti salariali reali,

  • lotta alla precarietà,

  • una riforma fiscale più equa,

  • e una politica industriale pubblica capace di rilanciare la produzione.

Per Landini, “non è più tempo di bonus e propaganda. Serve un progetto per il Paese, che parta dal lavoro e non dai dividendi”.

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Politica

Fico: “L’inchiesta sul clan Massaro è inquietante. Cirielli chiarisca i rapporti con il candidato arrestato”

Roberto Fico commenta l’inchiesta sul clan Massaro e invita Edmondo Cirielli a chiarire i rapporti con la vicesindaca di Santa Maria a Vico, candidata del centrodestra arrestata.

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È un quadro inquietante quello che sta emergendo dall’inchiesta sul clan camorristico Massaro”, scrive Roberto Fico, candidato presidente della Regione Campania per la coalizione progressista, in un post pubblicato sui social.
Secondo Fico, l’indagine “ha acceso i riflettori sui rapporti tra l’organizzazione criminale e amministratori pubblici”, dopo che tra gli arrestati è finita anche la vicesindaca di Santa Maria a Vico, candidata della destra alle prossime elezioni regionali.


“La magistratura farà il suo lavoro, ma la politica deve chiarire”

Nel suo intervento, Fico ribadisce la fiducia nel lavoro degli inquirenti, sottolineando che “l’inchiesta farà il suo corso e la magistratura farà il suo lavoro”.
Tuttavia, l’ex presidente della Camera chiede una presa di posizione chiara da parte del centrodestra:
Chiedo a Edmondo Cirielli di fare chiarezza e prendere posizione, se Forza Italia glielo permetterà”.


“Non è giustizialismo, è etica e credibilità”

Fico definisce la richiesta di trasparenza un atto dovuto verso i cittadini:
Fare chiarezza è un atto di responsabilità e serietà nei confronti dei cittadini. Non è giustizialismo: è etica e credibilità”, ha scritto nel suo post.

Un messaggio che punta a distinguere la richiesta di trasparenza da qualsiasi intento politico o giudiziario, ribadendo la necessità che i candidati alle elezioni regionali rappresentino modelli di correttezza e legalità.


Un nuovo fronte nella campagna elettorale campana

L’inchiesta sul clan Massaro, che ha portato a numerosi arresti e a ipotesi di infiltrazioni della camorra nella pubblica amministrazione locale, scuote così anche la campagna elettorale in Campania.
Il tema della legalità torna al centro del dibattito politico, con Fico che chiede un impegno concreto e pubblico da parte di tutti i candidati per garantire trasparenza, responsabilità e distanza dai poteri criminali.

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