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Politica

Chi è Giampaolo Rossi, il nuovo Ad della Rai

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Al ruolo di amministratore delegato della Rai era predestinato già dal 15 maggio 2023, quando l’ex capo azienda, Roberto Sergio, lo ha nominato direttore generale. Oggi Giampaolo Rossi (nella foto Imagoeconomica in evidenza) assume l’incarico operativo più importante a Viale Mazzini, con tre anni pieni di mandato davanti a sé e un consiglio di amministrazione espresso dalla nuova maggioranza a sostenerlo. E in nome del patto della staffetta, sceglie Sergio come dg. La mission di Rossi, l’uomo forte su cui conta Giorgia Meloni – che tre anni fa protestò vivacemente per la sua mancata riconferma in Cda e l’esclusione di FdI – è diventare il deus ex machina della nuova Rai, quella della “pluralità delle narrazioni”, per dirla con le sue parole, o della de-egemonizzazione della sinistra, tema caro alla destra di governo. “L’unica egemonia da garantire è quella della libertà culturale” e la Rai “è il perno del sistema culturale del nostro Paese”; per “liberare la cultura da tutte le sue deformazioni e imposizioni” servono “coraggio, una visione e non aver paura degli immaginari”, sottolineava lo scorso anno Rossi agli Stati generali della cultura nazionale.

Finora si è mosso con accortezza, dialogando con l’opposizione e con i sindacati. Già nel precedente mandato in cda, dal 2018 al 2021, aveva collaborato con l’Ad Fabrizio Salini, nominato dal primo governo Conte, quindi non espressione della sua stessa parte politica, nell’implementazione della riforma delle direzioni di genere. Nell’ultimo periodo si è tenuto fuori dalla mischia in occasione di alcuni momenti critici, finiti per giorni al centro dell’attenzione della politica e dei media, come lo stop al monologo di Scurati o le polemiche legate all’ultimo Festival di Sanremo. Romano di nascita, classe 1966, laureato in Lettere alla Sapienza, già presidente di Rai Net dal 2004 al 2012, direttore del Master in Media Entertainment alla Link Campus University, docente di Teorie e tecniche dei linguaggi cross-mediali al Suor Orsola Benincasa di Napoli, Rossi ha collaborato come editorialista prima con il Tempo e poi con Il Giornale; ha ricoperto più volte l’incarico di consigliere dell’Istituzione Biblioteche di Roma. Nel 2018 è stato eletto la prima volta nel Cda Rai su indicazione di Fratelli d’Italia, diventando anche membro del consiglio di presidenza di Confindustria Radiotelevisioni e, nel 2019, consigliere di Rai Pubblicità. È autore di diverse pubblicazioni nell’ambito della comunicazione, da anni si occupa anche di formazione sull’industria dei media.

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Politica

Ue: nuovo colloquio telefonico von der Leyen-Meloni

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La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la premier Giorgia Meloni hanno avuto un colloquio telefonico ieri in serata. Lo riferisce una portavoce dell’esecutivo Ue. La conversazione si è concentrata su “tutte le questioni di interesse comune attuale”, compreso il sostegno all’Ucraina e il dossier dei dazi nel quadro della trattativa tra l’Ue e l’amministrazione Trump.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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