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Champions, rosso per Tomori e rigore contro il Milan: per Pioli secondo ko col Chelsea

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Una serata di Champions amara per il Milan. La partita dei rossoneri dura appena 18 minuti. Poi la decisione choc di Siebert: rigore per il Chelsea e rosso diretto a Tomori. Milan in dieci per piu’ di un’ora di gioco, e sotto di un gol. Finira’ 2-0 per il Chelsea, ma le chance di qualificazione dei rossoneri restano vive visto il pari tra Dinamo Zagabria e Salisburgo. Pioli aveva chiesto al Milan di dimostrare che lo 0-3 subito a Stamford Bridge era stato un episodio, e invece e’ stato proprio un episodio a dare la spinta per il nuovo, pesante ko contro i londinesi, questa volta a San Siro. In apertura di match, infatti, l’intransigente direttore di gara, fischia con sicurezza un fallo di Tomori su Mount. Il difensore rossonero si appoggia con la mano sulle spalle dell’attaccante Blues lanciato a rete. Un gesto di lieve entita’ ma valutato dall’arbitro come fallo di trattenuta ed essendo una chiara occasione da gol, il rosso diventa inevitabile perche’ l’infrazione in questione non deriva da un tentativo di giocare la palla di Tomori ma solo di ostacolare l’avversario. Regolamento alla mano, l’espulsione e’ corretta una volta fischiato il fallo. Ma il dubbio e’ sulla valutazione del fallo stesso. Il Milan si raduna intorno a Siebert e protesta sconsolato, quasi perplesso. Pioli da bordo campo e’ una furia. Ma la decisione e’ presa, la partita compromessa. Sul dischetto va Jorginho che questa volta non sbaglia e spiazza Tatarusanu. Il Milan cerca di riorganizzarsi, di non abbattersi. Ma contro una squadra che ha speso 300 milioni in una sessione di mercato, diventa un’impresa impossibile. Al 27′ i rossoneri avrebbero anche l’occasione clamorosa del pari ma Giroud di testa, libero in area, non inquadra la porta. Errore che sembra una condanna sull’esito della sfida e a complicare tutto c’e’ una gestione della gara da parte di Siebert che lascia perplessi giocatori e tifosi. Sei i cartellini estratti nel primo tempo (dieci totali a fine gara), tanti per il metro solitamente utilizzato in Europa. Ad affossare le ultime speranze del Milan e’ Aubameyang al 34′ che concretizza una bella azione corale iniziata da Kovacic con assist del solito Mount. Doveva essere la partita della rivincita e del riscatto per il Milan, dopo il 3-0 dell’andata, invece l’evoluzione della sfida lascia l’amaro in bocca. Le speranze di qualificazione, pero’, non sono spente. Il pari tra Salisburgo e Dinamo Zagabria tiene ancora aperti i giochi. E’ il Chelsea a guidare la classifica, Salisburgo e Milanseguono a 4 punti, poi la Dinamo Zagabria a 3. Decisive saranno le ultime due partite. Anche se per molti tifosi e’ facile rievocare i torti arbitrali subiti lo scorso anno in Champions League contro l’Atletico Madrid e sui social si grida alla costante e alla mancanza di rispetto in campo internazionale. Al Milan, comunque, va il merito di non essersi scomposto, riuscendo anche a costruire qualche buona chance ma vanificata dalle conclusioni imprecise, come quella largamente fuori misura di Dest. Negli ultimi minuti, Pioli concede un po’ di riposo a Leao, Theo Hernandez, Giroud. La testa corre gia’ al Verona, avversario di domenica in campionato. Alla Champions si pensera’ tra dieci giorni, nella bolgia infuocata di Zagabria il Milan sara’ obbligato a vincere. Non ci sara’ Tomori, squalificato dopo l’espulsione di oggi ma potrebbe tornare Maignan o qualche altro infortunato. Ora Pioli dovra’ cancellare due partite dalla mente dei giocatori, andata e ritorno, sperando che non sia gia’ troppo tardi per raggiungere l’obiettivo chiesto dal club, la qualificazione agli ottavi.

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Masters 1000 di Madrid, Matteo Arnaldi elimina Novak Djokovic: il mio idolo, è incredibile

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“Novak è il mio idolo, ero già contento di poterci giocare contro, perchè non era mai successo. Invece l’ho battuto è incredibile”. Così Matteo Arnaldi dopo aver eliminato Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Madrid. “Per riuscirci ho dovuto giocare al mio meglio – ha continuato l’italiano n.44 al mondo -. Sapevo che lui non è in un gran momento di forma così ho cercato di portare avanti gli scambi e cercar di farlo sbagliare”. “Ovviamente ero molto teso all’inizio, quasi me la facevo sotto, anche perchè da quando avevo 9 o 10 anni ho cominciato a guardare le sue partite – ha ammesso Arnaldi, 24 anni – ma poi con l’andare avanti della partita mi sono calmato. Sono stato contento di prendere il break per primo, perchè sapevo che prima o poi me l’avrebbe fatto lui. E’ stato tutto perfetto”.

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A San Siro arriva la Roma, l’Inter cerca il riscatto

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Tornare subito a correre. È questo l’obiettivo dell’Inter di Simone Inzaghi che, dopo le sconfitte contro Bologna e Milan in Coppa Italia, vuole rialzarsi immediatamente per non perdere terreno nel testa a testa scudetto con il Napoli di Antonio Conte. L’ultima volta in cui i nerazzurri incapparono in due sconfitte consecutive, nell’annata 2022/23, servì del tempo alla squadra di Inzaghi per rialzarsi, visto che seguirono due pareggi prima di ritrovare la vittoria. Stavolta però, con il traguardo vicino e la concorrenza spietata, la risposta dovrà essere immediata. Domani a San Siro (si va verso il tutto esaurito), arriverà la Roma di Claudio Ranieri, a caccia di punti preziosi nella corsa per la Champions League.

Inzaghi prepara una mini-rivoluzione nella formazione rispetto al derby perso mercoledì: saranno infatti sette i cambi nell’undici titolare, anche a causa delle assenze per squalifica di Bastoni e Mkhitaryan, con il tecnico che si affiderà agli altri suoi titolarissimi per tornare subito a conquistare i tre punti. Nel consueto 3-5-2, l’Inter dovrebbe schierarsi con Sommer in porta, Pavard, Acerbi e Bisseck a comporre la linea difensiva; Darmian e Carlos Augusto agiranno sulle fasce, con Barella, Calhanoglu e Frattesi in mezzo al campo. In attacco, Lautaro Martinez sarà sicuro del posto, mentre al suo fianco è ballottaggio tra Arnautovic e Correa. Grande fiducia dunque in capitan Lautaro Martinez, vero punto di riferimento per Inzaghi in questa fase cruciale della stagione.

L’argentino infatti ha disputato da titolare 23 delle 27 partite ufficiali giocate dall’Inter nel solo 2025, saltandone due per infortunio e riposando solo in altre due occasioni restando in panchina per tutta la durata del match. E per il capitano interista sorridono le statistiche contro la Roma: nelle ultime sei sfide di Serie A contro i giallorossi, Lautaro ha partecipato a tre reti, con due gol e un assist, riscattando un inizio complicato nei precedenti incroci con la squadra capitolina. Inzaghi potrà inoltre contare su importanti rientri in panchina: Denzel Dumfries e Piotr Zielinski sono nuovamente a disposizione dopo i rispettivi problemi fisici. Più incerta invece la situazione di Marcus Thuram, visto che il francese continua il suo recupero e spera di tornare disponibile per la delicatissima semifinale di Champions League contro il Barcellona, in programma mercoledì prossimo al Montjuïc.

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Conte studia per un Napoli vincente in casa con Torino

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Testa tutta sul Torino, senza pensare all’Inter reduce da due sconfitte, senza farsi condizionare dal risultato che arriverà nel pomeriggio dal match dei nerazzurri contro la Roma. E’ linea che il tecnico Conte ha impartito al suo Napoli in questi giorni. L’aggancio ai nerazzurri in testa alla classifica è avvenuto lo scorso week end grazie a un Napoli, secondo dal 15 febbraio, che non ha mai mollato la presa. La vittoria a Monza coincide con la prima volta in cui il club azzurro è riuscito a vincere due partite di fila, una striscia che non gli riusciva dal 25 gennaio, quando gli azzurri sconfissero la Juventus, inanellando ben quattro vittorie consecutive.

Domani sera il Maradona vuole vedere Lukaku e compagni tornare a quel ritmo, quello dei tre punti a partita, firmando la terza vittoria di fila nella speranza che i giallorossi rallentino la squadra di Inzaghi concedendo al Napoli la vetta in solitaria. Obiettivi importanti, in sostanza, che si costruiscono con determinazione giornata dopo giornata. Lo sa bene il gruppo azzurro che in queste settimane è blindato a Castel Volturno, con pochi occhi a osservare le idee che Conte si prepara a mettere in campo. Il tecnico azzurro ha deciso di non fare conferenza stampa nella giornata in cui si sono celebrati i funerali di Papa Francesco ma qualche idea è trapelata come quella balenata sulla difesa, visto che difficilmente Buongiorno possa recuperare per la partita di domani.

Con Juan Jesus che ha detto addio al finale di stagione, l’alternativa al centro sembra essere solo Rafa Marin. Una soluzione innovativa però potrebbe essere quella di spostare Olivera da terzino sinistro a centrale, al fianco di Rrahmani, mettendo in campo Spinazzola sulla fascia sinistra. Un’idea suggerita dal ruolo di difensore centrale che Olivera ricopre con l’Uruguay ma nella difesa a tre schierata dal ct Marcelo Bielsa. Gli infortuni pesano tanto e questi giorni di avvicinamento al match sono serviti a Conte per capire se si può tentare lo spostamento.

Le risposte arriveranno però solo domani sera, in un match che non vedrà in campo l’ex granata Buongiorno. All’andata la vittoria azzurra venne firmata da McTominay e il centrocampista scozzese ha voglia ancora di segnare e di giocare al meglio, come nelle ultime gare. Come Lukaku, d’altronde, che dopo avere segnato nelle ultime tre partite al Maradona, tiene gli occhi puntati sull’obiettivo scudetto.

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