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Champions, Chiesa stende il Chelsea e Allegri ritrova la Juve

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Chiesa mette la firma sull’impresa, la Juve batte i campioni d’Europa in carica del Chelsea: allo Stadium finisce 1-0, i bianconeri si portano al primo posto del girone in solitaria. Allegri puo’ sorridere per il successo e per la solidita’ difensiva ritrovata, con la porta di Szczesny rimasta inviolata per la seconda volta di fila in Champions. E’ la prima senza Dybala e Morata, presenti in tribuna insieme ad Arthur, e Allegri decide di ridisegnare la sua Juve senza attaccanti di ruolo: resta fuori Kean, davanti ci sono Chiesa, Bernarderschi e Cuadrado in un 4-3-3 che non da’ punti di riferimento. Nessuna sorpresa in mediana, con i confermatissimi Bentancur e Locatelli insieme a Rabiot, mentre in difesa il tecnico compie un’altra mossa inaspettata: non c’e’ Chiellini, ma tra Danilo e Alex Sandro c’e’ la coppia De Ligt-Bonucci, con l’azzurro che tocca 450 presenze con la Juve.

Tuchel si affida a Lukaku, fischiatissimo dallo Stadium visto il suo recente passato all’Inter, e gli mette in appoggio i due trequartisti Havertz e Ziyech. E tra i Blues ci sono altre vecchie conoscenze del calcio italiano: in difesa Rudiger e Thiago Silva, a centrocampo Kovacic, Marcos Alonso e Jorginho, che in estate si e’ laureato campione d’Europa con tanti avversari della Juve. L’avvio del Chelsea e’ piu’ convincente, la prima conclusione in porta e’ di Lukaku che si libera su corner e fa esplodere il sinistro, ma la traiettoria e’ centrale e facile per Szczesny. I bianconeri scelgono di lasciare il pallino del gioco agli inglesi, che toccano punte dell’80% di possesso palla, eppure hanno le occasioni migliori: entrambe nascono da errori di Kovacic, Rabiot spreca sbagliando il filtrante e Chiesa non inquadra la porta con un diagonale rasoterra. La Juve tiene testa al Chelsea, gli ospiti tornano a farsi pericolosi soltanto nel finale: Thiago Silva calcia a botta sicura, il muro bianconero si oppone evitando guai. Durante l’intervallo, Tuchel decide di togliere Marcos Alonso, ammonito durante il primo tempo per le scintille con Cuadrado, e di inserire Chilwell, la sua squadra non fa tempo a riposizionarsi che va sotto.

Dopo appena dieci secondi dall’inizio della ripresa, Rabiot spizza per Bernardeschi, che e’ bravissimo ad inventare per Chiesa: il classe 1997 si infila con i tempi giusti, poi con il sinistro batte Mendy in uscita e fa esplodere lo Stadium. La reazione Blues e’ tutta nei tre corner calciati a pochi istanti di distanza l’uno dall’altro, la Juve va vicina al raddoppio al 64′: il lancio di Rabiot trova la sponda al volo di Cuadrado, il sinistro di Bernardeschi da ottima posizione non inquadra lo specchio della porta. Tuchel toglie Jorginho (applaudito dagli oltre 19mila dello Stadium), Azpilicueta e Ziyech, Allegri risponde sostituendo Bernardeschi con Kulusevski.

I bianconeri si riscoprono solidi in fase difensiva, gli assalti Blues portano soltanto a tre brividi: l’occasione di Lukaku, un possibile fallo di mano di Danilo in area rivisto al Var, il colpo di testa di Havertz all’ultimo secondo. Poi, puo’ esplodere la festa per il primo posto in solitaria e per l’impresa di aver battuto i campioni d’Europa. E’ il terzo successo di fila tra campionato e Champions, il modo migliore per presentarsi al derby di sabato contro il Toro.

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Rafa Benitez: Napoli può vincere lo scudetto, Inter a rischio

Rafa Benitez analizza la corsa scudetto in un’intervista al Corriere della Sera: Napoli favorito, Inter tra campionato e Champions, il peso di Lautaro e Lukaku.

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Una lunga carriera tra successi in Europa, esperienze sulle panchine di Inter e Napoli, e un occhio sempre attento al grande calcio internazionale. Rafa Benitez, intervistato dal Corriere della Sera, analizza con precisione la corsa scudetto italiana, sorprendentemente riaperta nelle ultime settimane.

Napoli favorito per lo scudetto? Per Benitez sì

«Dieci giorni fa avrei detto Inter senza alcun dubbio», ammette Benitez. «Anzi, pensavo addirittura al triplete. Ma il calcio è affascinante proprio per la sua imprevedibilità». Guardando al calendario e agli impegni europei della squadra di Inzaghi, l’ex tecnico ritiene che il Napoli abbia ora «qualche possibilità in più».

Benitez non nasconde il suo affetto per Napoli, dove ha allenato due anni: «Lì ho vinto due titoli e credo di aver dato il via a un cambiamento culturale. Volevo internazionalizzare il Napoli e in qualche modo ci siamo riusciti».

L’Inter tra campionato e sogno Champions

Benitez vede l’Inter di Inzaghi ancora fortissima, ma sottolinea: «Giocare la Champions ti sottrae inevitabilmente energie mentali. La gara col Barcellona sarà decisiva. In campionato conteranno i nervi saldi più della rosa lunga».

E sulla propria breve esperienza nerazzurra dice: «In sei mesi ho vinto due trofei. Avevo la consapevolezza che serviva un ricambio generazionale. Non sempre le idee coincidono, ma resto convinto delle mie scelte».

Inzaghi e Conte, due filosofie diverse

Ragionando sui tecnici protagonisti della corsa scudetto, Benitez distingue bene i caratteri: «Inzaghi è misurato, solido, trasmette calma. Conte invece si alimenta della tensione, trae energia dal suo temperamento battagliero. Entrambi vincenti, ma con approcci opposti».

Lautaro e Lukaku gli uomini decisivi

Se deve scegliere un uomo chiave per la volata finale, Rafa non ha dubbi: «Lautaro per l’Inter, Lukaku per il Napoli. Due attaccanti determinanti. Senza dimenticare due cervelli in mezzo al campo come Lobotka e Calhanoglu».

L’amore per la panchina

Infine, quando gli chiedono se sente la mancanza della panchina, Benitez sorride: «Sono un uomo di calcio, mi aggiorno continuamente, amo il mio lavoro. Faccia lei».

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Calcio: Coppa del Re, follia Rudiger, rischia pesante squalifica

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Il Clasico valido per la finale di Coppa del Re è stato vinto dal Barcellona ai tempi supplementari al termine di una partita ricca di episodi e colpi di scena. Nel finale, però, il Real Madrid oltre alla partita ha perso anche la testa protestando in modo troppo veemente nei confronti dell’arbitro.

Alla fine i giocatori espulsi nella squadra di Carlo Ancelotti sono così stati addirittura tre, ma a rischiare moltissimo è soprattutto uno di loro: Antonio. Nel finale dei tempi supplementari, col Barcellona avanti per 3-2 grazie al goal realizzato da Koundé, il Real Madrid ha protestato in modo veemente contro l’arbitro: alla fine il direttore di gara ha estratto ben tre cartellini rossi per proteste nei confronti di Lucas Vasquez, Jude Bellingham e Antonio Rudiger.

A rischiare più di tutti però sarebbe l’ex difensore, tra le altre, di Roma e Chelsea. Rudiger ha perso letteralmente la testa dopo un fischio dell’arbitro in favore del Barcellona ed ha lanciato un oggetto, sembra la borsa del ghiaccio, in direzione del direttore di gara che ha estratto il cartellino rosso mentre i compagni cercavano di trattenere Rudiger per evitare il peggio. Ora il difensore dei blancos rischia una pesante squalifica.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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