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Campionati Europei di atletica leggera, Yeman Crippa oro nei 10mila metri

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Obiettivo dieci medaglie centrato, anzi superato. L’Italia dell’atletica va oltre il traguardo che si era prefissata agli Europei di Monaco, e lo fa grazie a uno Yeman Crippa immenso che trionfa nei 10.000 metri, la sua gara in cui fu gia’ bronzo 4 anni fa, con un’epica rimonta finale sul norvegese di origine eritrea Zerei Kbrom Mezngi che aveva cominciato l’ultimo giro con ampio margine sul trentino. Poi in chiusura di Europeo arriva lo splendido bronzo delle ragazze della 4×100, Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Alessia Pavese, questi”ultima irresistibile sul rettilineo finale. “Ci credevamo, paura di nessuno, lo avevamo promesso”, chiosa Bongiorni dopo la gara. Quanto ai 10.000, quel Mezngi arrivato dalle parti di Oslo come profugo e poi accolto come uno di loro dai norvegesi sembrava poter vincere, invece Crippa letteralmente lo demoliva nell’ultimo giro complice il cambio secco ai meno 300 metri, per lasciare sul posto il temibile francese Jimmy Gressier che marcava stretto il poliziotto di Tione. Si’, proprio Crippa, che a marzo 2020 venne fermato piu’ volte per accertamenti da pattuglie di colleghi mentre correva per allenarsi: alcuni cittadini di Trento, appostati alle finestre, non sapevano che quello era un campione e lo avevano segnalato alle forze dell’ordine perche’ stava in strada, e correndo, in pieno lockdown. Lui preferi’ non commentare, ma ora sono tempi fortunatamente lontani. Adesso c’e’ la gioia, perche’ a Monaco Yeman completava il suo fantastico recupero sul norvegese vincendo con quella volata che sara’ difficile dimenticare . Bronzo alla Francia, non con Gressier, ma con quello Yann Schrub (27:47.13) che quasi non credeva di aver preceduto il piu’ quotato compagno (27:49.84). Ottimo quinto, bravissimo, il matematico piemontese Pietro Riva, allievo di Stefano Baldini, oggi al primato personale, con 27:50.51. Cosi’ l’Italia, con Crippa che dedica il suo oro alla famiglia, al suo allenatore Massimo Pegoretti e alla mental coach (ne ha una anche lui, come Marcell Jacobs) torna padrona dei 10.000 metri a distanza di 32 anni dall’oro di Toto’ Antibo a Spalato 1990, vittoria che seguiva quelle dell’attuale presidente federale Stefano Mei (Stoccarda 1986) e di Alberto Cova (Atene 1982). “E’ veramente la decima medaglia dell’Italia? Cosi’ tante ne abbiamo prese? Scherzi a parte, sono contento – le parole di un Crippa visibilmente felice -: volevo finire bene l’Europeo, e finalmente posso dire di avere preso un oro di valore assoluto. Quando c’e’ la forma, si riescono a fare anche queste cose. Sono super contento. Quando ho visto che il primo (Mezngi ndr) si muoveva e aveva guadagnato terreno, sono partito anche io e alla fine l’ho preso. Qui il bronzo nei 5.000 e’ stato un ‘antipasto’, la mia gara e’ questa, e sapevo di potermela giocare al meglio. Sono partito troppo tardi? No, ma non volevo tirare io nella seconda meta’ di gara i. Ho dato un bello strappo per staccare un po’ di gente e poi, a una certa, ho lasciato fare a qualcun altro. Sapevo che in volata potevo essere il migliore”. Finisce invece male la finale del salto di alto di Elena Vallortigara, recente bronzo mondiale: l’azzurra si ferma alla misura di 1.90 sbagliata tre volte, ed e’ solo nona in una gara in cui non nascondeva le ambizioni di medaglia. “Dispiace davvero – dice a freddo – Forse dopo Eugene ero scarica mentalmente, ma 1.90 e’ una misura che dovrei saltare in tranquillita’, e invece quest’anno mi e’ capitato piu’ volte di non superarla. C’e’ un problema tecnico che si ripropone, nella rincorsa. Non e’ un caso se e’ finita cosi’, ne dovro’ parlare con il mio allenatore. Voglio risolverlo per dare soddisfazioni ai miei tifosi: qui a Monaco puntavo a ben altro”.

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Giro d’Italia, tutti a caccia di Tadej Pogacar

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Tutti a caccia di Tadej Pogacar, il favorito numero 1 per vincere il Giro d’Italia edizione 2024. Il campione sloveno della UAE Emirates farà il suo debutto nella Corsa Rosa a caccia di una doppietta straordinaria dopo aver già vinto il Tour nel 2020, 2021 e protagonista anche nell’edizione 2024. In questo primo scorcio di stagione ha vinto sette corse su dieci giorni di gara, centrando successi come quello alle Strade Bianche e alla Liegi-Bastogne-Liegi. Nel mirino anche le Olimpiadi di Parigi 2024. Pogacar dovrà guardarsi dalla marcatura stretta di Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), secondo al Giro 2023 quando si inchinò a Primoz Roglic, vincitore di una impresa epoca nella cronoscalata sul Monte Lussari Saranno da tenere d’occhio anche Damiano Caruso (Bahrain-Victorious), quarto nel 2023, Eddie Dunbar (Team Jayco AlUla), 7° nel 2023, Romain Bardet (Team DSM-Firmenich PostNL) sec ondo quest’anno alla Liegi-Bastogne-Liegi, Ben O’ Connor (Decathlon AG2R), vincitore di una tappa e secondo classificato all’UAE Tour, Juan Pedro Lopez (Lidl-Trek), che ha vinto il Tour of the Alps 2024, Daniel Felipe Martinez (team Bora-Hansgrohe) che ha vinto tre corse in questa stagione, Nairo Quintana (Movistar Team), vincitore del Giro d’Italia 2014. TRa finisseur di una giornata battaglia tra Jonathan Milan (Lidl-Trek), Caleb Ewan (Team Jayco AlUla), Fernando Gaviria (Movistar Team), Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team), Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck), Biniam Girmay (Intermarché-Wanty) e Tim Merlier (Soudal Quick-Step). Tra i giovani velocisti anche Olav Kooij (Team Visma-Lease) e Laurence Pithie (Groupama-FDJ).

Nelle due cronometro il principale favorito sarà Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) che si confronterà in particolare contro Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates), Tobias Foss (Ineos Grenadiers), Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers), Edoardo Affini (Team Visma-Lease a Bike) e Lorenzo Milesi (Movistar Team), vincitore del titolo mondiale a cronometro 2023. Faranno il loro esordio al Giro d’Italia anche Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step), 31 anni, a caccia di risultati che scaccino una crisi che dura dal 2021 e Cristophe Laporte (Team Visma-Lease a Bike), campione d’Europa in carica. Tra gli italiani cercano un posto al sole Domenico Pozzovivo (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), 41 anni, che correrà per la 18esima volta la Corsa Rosa, Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), Andrea Bagioli (Lidl-Trek), Andrea Vendrame Decathlon (AG2R La Mondiale Team), Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla) e Stefano Oldani (Cofidis).

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Da punti a imbattibilità, Inter a caccia di nuovi record

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La seconda stella è già sul petto, ma l’Inter non ha intenzione di fermarsi. Smaltita la sbornia dei festeggiamenti dello scorso weekend per la conquista del ventesimo scudetto, i nerazzurri sono pronti per tornare in campo domani in casa del Sassuolo. Una sfida che vale sicuramente più per i neroverdi a caccia di punti salvezza, ma gli uomini di Simone Inzaghi hanno ancora diversi record a portata di mano e non vogliono lasciarseli scappare. Dai punti nel girone di ritorno (vincendo tutte e quattro le ultime partite supererebbe i 52 della Juventus 2015/16) ai punti in trasferta (-5 dal primato di 49 del Milan 2020/21 e della stessa Inter 2006/07), passando per il maggior numero di vittorie in trasferta (ne basta una per superare le 16 del Milan 2020/21) e le zero sconfitte lontano da casa (come Inter 2006/07, Fiorentina 1968/69, Perugia 1978/79, Millan 1987/88 e 1992/93 e Juventus 2011/12), non mancano infatti i record che Lautaro Martinez e compagni possono ancora centrare e che potrebbero dare qualche motivazione in più nelle ultime gare visto l’obiettivo già ottenuto.

Non solo, perché i nerazzurri puntano anche al maggior distacco dalla seconda (oggi +19 sul Milan, il record è il +22 fatto segnare dall’Inter nel 2006/07) così come il minor numero di reti subite nell’intero campionato (ne ha incassate 19, un solo gol in meno della Juventus 2011/12 e 2015/16). Nonostante i primati ancora alla portata, non mancheranno le novità di formazioni per Inzaghi. A partire da Sommer che, seppur guarito dalla febbre che lo ha colpito questa settimana, è probabile che lasci il posto ad Audero tra i pali. La difesa sarà confermata con Pavard e Bastoni ai lati di De Vrij, mentre sulle fasce Dumfries dovrebbe partire titolare a destra e Carlos Augusto a sinistra con Dimarco in panchina. A centrocampo, Frattesi e Mkhitaryan si muoveranno accanto ad Asllani, che prenderà il posto di Calhanoglu davanti alla difesa. Infine in attacco Lautaro sarà titolare mentre Thuram dovrebbe partire dalla panchina, con Sanchez favorito su Arnautovic per una maglia dal 1′.

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Tennis: Roma in ansia per Sinner, e Alcaraz non ci sarà

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L’ansia per Jannik Sinner, la rinuncia di Carlos Alcaraz, i forti dubbi su Daniil Medvedev e i punti interrogativi per Novak Djokovic e Rafa Nadal. Non è spensierato l’avvicinamento dei big del tennis, e dei loro tifosi, agli Internazionali d’Italia della prossima settimana. La tempesta perfetta che si è abbattuta sul Masters 1000 di Madrid, che tra defezioni, ritiri e sconfitte legati a problemi fisici ha perso per strada i primi quattro giocatori al mondo, rischia di avere riflessi sul torneo romano e in prospettiva anche sul secondo slam stagionale, il Roland Garros, che comincerà il 26 maggio. Gli occhi sono tutti puntati su Sinner, in attesa del suo arrivo nella Capitale previsto per domenica, al termine dei tre giorni di riposo e terapie cui il campione azzurro si sta sottoponendo per superare il dolore all’anca che lo ha indotto a fermarsi nel torneo madrileno. Lunedì ci sono i sorteggi dei tabelloni, maschile e femminile, e il timore è che alcune caselle importanti restino vuote.

Per l’altoatesino non viene valutata questa eventualità, anche se la prudenza è d’obbligo, mentre ha già alzato bandiera bianca Alcaraz, annunciando sui social che non farà gli Internazionali di Roma: “Ho sentito dolore dopo aver giocato a Madrid, fastidio al braccio – le parole del n.3 al mondo su Instagram -. Dagli esami è emerso un edema muscolare, conseguenza del mio ultimo infortunio, e purtroppo non potrò giocare a Roma. Ho bisogno di riposo per recuperare e giocare al 100% senza dolore. Mi dispiace molto”. Domenica prossima il murciano – eliminato a Madrid dal russo Andrey Rublev, che domenica giocherà per il titolo dopo aver sconfitto in due set lo statunitense Taylor Fritz in semifinale – compirà 21 anni e avrà tempo per rifarsi, al contrario del connazionale Nadal, che ancora non ha deciso su Roma, uno dei suoi tornei preferiti. Le quattro partite che ha giocato a Madrid sono un segnale positivo, ma lo stesso maiorchino dopo la sconfitta con il ceco Liri Lehecka ha detto di poter solo sperare di esserci, a Roma.

Intanto, il campione uscente Daniil Medvedev attende gli esiti degli esami per capire l’entità dell’infortunio muscolare che lo ha obbligato ieri a fermarsi durante il match con Lehecka a Madrid. Difficile che il n.4 al mondo possa giocare al Foro Italico, mentre al momento niente lascia pensare che manchi il n.1, Novak Djokovic, che da una ventina di giorni si allena senza pressione dopo l’uscita di scena a Montecarlo. Anche lui ama molto Roma.

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