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Calciomercato: Pogba torna alla Juve, Lukaku torna all’Inter, Koulibaly resta a Napoli

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La presentazione del nuovo calendario della serie A in programma domani, fissa idealmente i blocchi di partenza della nuova stagione, al via gia’ prima di Ferragosto, col mercato ancora in pieno fermento, e segnata da una Mondiale disassato temporalmente nel tardo autunno. La classica vetrina del torneo iridato – dove per la prima volta ogni nazionale potra’ portare ben 26 giocatori, come a Euro 2020 – verra’ cosi’ a mancare, restringendo ancor di piu’ le scelte dei club italiani, gia’ ridotte dalle scarse disponibilita’ che spingono verso operazioni low cost, o creative, come la passione per l”usato sicuro’. Dopo il ritorno all’Inter di Romelu LUKAKU, e’ la Juventus a pescare in Premier League visto il piu’ che positivo andamento della trattative con l’agente di Paul POGBA. La dirigenza bianconera ha incontrato Rafaela Pimenta e, secondo le indiscrezioni, si respira grande ottimismo circa la fumata bianca: il 29enne centrocampista francese si liberera’ a parametro zero dal Manchester United e puo’ tornare alla Juve dopo la prima parentesi tra 2012 e 2016. Ricco l’ingaggio, si parla di circa otto milioni, per il ‘Polpo’, che intanto e’ in vacanza a Miami dove si e’ incrociato con Paulo DYBALA. L’ex juventino e’ sempre nella lista dei desideri dei nerazzurri, che potrebbero riprendere la trattativa a breve, ma si parla di un interesse per l’argentino da parte del Milan e di una big come il Real Madrid. Di certo l’Inter deve sfoltire l’attacco liberando uno tra DZEKO e SANCHEZ, e seguire intanto il caso di SKRINIAR, la cui cessione un giorno sembra cosa fatta e quello dopo si congela. In sede nerazzurra oggi e’ passato un vecchio ‘nemico’ come Adriano Galliani, ora ad del Monza, il quale ha spiegato che si e’ parlato di SENSI ma non di GAGLIARDINI, altri due candidati alla diaspora. Sul fronte Milan, tutto e’ ancora in sospeso, con nomi che si rincorrono ma inutilmente visto che i dirigenti Maldini e Massara sono ancora in attesa di rinnovo. Di sostanza, ci sarebbe la trattativa per arrivare a TRAORE del Sassuolo. Vero che il mercato ufficiale comincia tra soli otto giorni, ma luglio segna anche l’inizio dei ritiri, con i tecnici che gradirebbero avere almeno un quadro di massima della situazione. A Napoli si prospetta un lungo tira e molla su KOULIBALY, con la societa’ che propone rinnovi e tante big alla finestra. L’interesse della Juventus per il centrale e’ una pista possibile, in vista di un’ipotetica partenza di DE LIGT per la Premier, mentre Luciano Spalletti starebbe tornando alla carica per portare sotto il Vesuvio il difensore norvegese OSTIGARD del Brighton. Alla fine appare quasi sicuro il rinnovo di Koulibaly. Forse parte Osimhen se c’è una offerta importante del Bayern e si profila un arrivo altrettanto importante al suo posto. Come attaccante De Laurentiis non ha mai fatto mister di volere Aubameyang. Alla Roma si sta cercando di chiudere per FRATTESI, che sarebbe felice di mettersi a disposizione di Mourinho ma il Sassuolo non sembra disposto a fare grossi sconti per mollare il 22enne centrocampista. Tutto in stand by, invece, per ZANIOLO, che ha davanti tre strade: rinnovo, cessione o rinvio della decisioni a dopo l’estate o al prossimo anno. Gli incontri effettuati finora non avrebbero portato a privilegiare una soluzione. In casa Lazio ha parlato di mercato il presidente Lotito, senza fare nomi: “I risultati si centrano, non si annunciano: stiamo costruendo una squadra in grado di competere alla pari con tutti”.

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Ancelotti, tra Real Madrid, Brasile e Arabia: il futuro è ancora un rebus, ma una cosa è certa: non ha fretta

Il futuro di Carlo Ancelotti resta in bilico tra Real Madrid, Brasile e offerte arabe. Ma il tecnico non ha fretta: vuole chiudere con eleganza la sua avventura a Madrid.

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Chiamatelo fattore “tempo”. Perché quando si parla del futuro di Carlo Ancelotti, signore della Champions League e tecnico più vincente d’Europa, è proprio il tempo a scandire ogni passo. Ancelotti ha costruito la sua leggenda senza mai cedere alla fretta, e anche oggi – stretto tra Real Madrid, Brasile e offerte saudite – non ha intenzione di affrettare decisioni.

La stagione del Real tra infortuni, ego e delusioni

La stagione 2024-2025 del Real Madrid è stata un percorso a ostacoli, nonostante il clamoroso arrivo di Kylian Mbappé. Gli infortuni pesanti a Carvajal e Militao, il vuoto lasciato da Kroos, l’inserimento complicato di Mbappé e una squadra iper-offensiva e senza equilibrio hanno lasciato segni profondi. I Blancos sono usciti ai quarti di Champions, hanno perso la Copa del Rey in finale, la Supercoppa, e in Liga inseguono il Barcellona a -4. Solo l’11 maggio, nel Clásico che sa di sentenza, si capirà se la corsa è ancora viva.

Il Brasile aspetta, ma Ancelotti temporeggia

Le voci sull’approdo di Ancelotti sulla panchina della Seleção circolano da mesi. Sembravano spente, ma i problemi del Brasile nelle qualificazioni mondiali le hanno riaccese. Qualche giorno fa, a Londra, c’è stato un incontro ufficiale tra Ancelotti e i vertici della Federazione brasiliana. Ma è arrivata fumata nera: il Brasile lo vuole subito, Carlo vuole chiudere con stile la sua avventura madridista, eventualmente fino al Mondiale per club.

L’offerta araba e il silenzio di Ancelotti

Sul tavolo è spuntata anche una proposta monstre dall’Arabia Saudita, si parla di 50 milioni a stagione, forse dall’Al-Ahli. Ma Ancelotti non si è mosso. Rimane a Madrid, prepara la sfida contro il Celta Vigo, e spera che il Barcellona inciampi. Nel frattempo, la stampa spagnola inizia a ipotizzare che possa restare anche per il Mondiale per club.

Il commiato perfetto? Con la Liga in mano

Con 15 trofei vinti alla guida dei Blancos, don Carlo merita un’uscita di scena all’altezza della sua storia. E anche il club lo sa. Il finale di stagione sarà determinante: Liga o no, l’addio sarà comunque elegante.

Il resto? Arabia, Brasile, Italia (si vocifera Milan o Roma), o una pensione serena. Ancelotti, unico tecnico a vincere nei cinque principali campionati europei, non ha fretta, e questa è – per ora – l’unica certezza.

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Europa League: vincono Tottenham e United, verso finale inglese

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Vittorie per Tottenham e Manchester United, si va verso una finale di Europa League tutta inglese. La squadra londinese ha fatto un grande passo battendo 3-1 il Bodo Glimt nella semifinale di andata giocata a Londra. Vantaggio lampo per il Tottenham che al 1′ va a segno con Brennan Johnson, il raddoppio al 34′ con James Maddison: al 16′ della ripresa Dominic Solanke su rigore segna il tris. Saltnes ha accorciato le distanze al 38′ in una delle rare azioni offensive dei norvegesi, chiamati ora alla missione quasi impossibile tra sette giorni in casa. Nell’altra semifinale, grazie anche alla superiorità numerica dal 35′, lo United, a cui resta solo l’Europa per salvare la stagione, ha travolto l’Athletic Bilbao 3-0. I Red Devils, solo quattordicesimi in Premier League, hanno sconfitto i baschi che vedono sfumare il sogno di una finale casalinga il 21 maggio: a segno per gli inglesi Casemiro (30′) e poi doppietta del capitano portoghese Bruno Fernandes (37′ su rigore e 49′).

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Conference: Fiorentina ko a Siviglia, al Franchi per la rimonta

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La Fiorentina cade a Siviglia e ora deve sperare nella rimonta tra sette giorni al Franchi. Il Betis si aggiudica il primo round della semifinale di Conference League, battendo 2-1 i viola grazie ai gol di Ezzalzouli e Antony, ma Ranieri a segno per la squadra di Palladino ha riacceso la speranza. Minuto di raccoglimento per ricordare Papa Francesco, e poi in campo è subito Betis che infatti passa in vantaggio dopo appena sei minuti grazie alla rete di Ezzalzouli. Azione nata dal duello vinto da Bakambu con Comuzzo, arriva sul fondo e crossa: l’attaccante marocchino non sbaglia a due passi da De Gea. La rete passa sotto la lente del Var per verificare eventuali irregolarità, ma l’arbitro Oliver convalida il gol del vantaggio degli andalusi. La Fiorentina reagisce e al 21′ sfiora il pari con Mandragora, che di testa manda fuori di un soffio.

A ridosso della mezzora Palladino è costretto a un cambio; problema muscolare per Cataldi che chiede di uscire, al suo posto Adli. Nel recupero il Betis va vicino al raddoppio con Bartra che calcia il pallone sopra la traversa. Nella ripresa Palladino gioca la carta Kean, rientrato da poco in gruppo e partito dalla panchina. Ma proprio nel momento migliore die viola arriva il raddoppio della squadra andalusa con Antony (19′). Al 27′ però la riapre Ranieri che batte Vieites e fa tornare a sperare la Fiorentina, che qualche minuto dopo va vicina anche al pari con Gosens. La Viola ha reagito e tiene viva la speranza di volare in finale: tra sette giorni il ritorno in casa.

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