Vacanze gia’ finite, o quasi. La stagione del mondiale anomalo (in Qatar dal 21 novembre al 18 dicembre) costringe le squadre italiane ad anticipare i ritiri per farsi trovare pronte al via del campionato di serie A, stabilito per meta’ agosto. Per molti giocatori le vacanze sono gia’ agli sgoccioli. Gli esperti dicono che la lunga pausa invernale costringera’ a una doppia preparazione, e in attesa che si chiuda il mercato di fatto gia’ attivo i tecnici dovranno apprestare le nuove formazioni con ancora piu’ incognite del solito: quest’anno le partite di campionato a trattative ancora in corso saranno addirittura quattro. Dal Lecce che si e’ gia’ radunato e comincia la preparazione vera e propria giovedi’, fino all’Empoli ultima solo in ordine di tempo, tutte le squadre hanno definito il programma di lavoro, ma hanno ancora qualche finestra aperta sulle amichevoli. C’e’ attesa per la prima uscita del Milan campione, il 16 luglio contro il Colonia. La Juve sara impegnata dal 22 luglio a fine mese in una tournee’ Usa che la vedra’ affrontare Barcellona e Real Madrid. Ma ecco il quadro della A, in ordine cronologico. I primi a rientrare sono stati i neopromossi giocatori del LECCE, che venerdi’ scorso si sono dati appuntamento per visite mediche e preritiro, in attesa di partire per il ritiro di Folgarida, da venerdi’. Poi sara’ la volta dei giocatori del SASSUOLO. Appuntamento presso il Mapei football center gia’ mercoledi’ prossimo, fino all’1 luglio per le visite mediche. Inizio della preparazione il 4 luglio. Il 6 partenza per il ritiro di Vipiteno-Racines (fino al 22 luglio). Il 30 giugno la SALERNITANA sara’ in citta’. Visite e test fino al 3 luglio. Dal giorno dopo ritiro a Jenbach (Austria), fino al 20. Venerdi’ 1 luglio tocca a BOLOGNA e MONZA. Per i rossoblu’ ritrovo nel centro tecnico di Casteldebole, dove i giocatori si sottoporranno a visite e test atletici. I lombardi, alla prima storica stagione in A, si ritroveranno a Monzello. Domenica 3 luglio il VERONA sara’ a San Martino di Castrozza, fino a domenica 17. Lunedi’ 4 luglio una delle date piu’ gettonate. Quel giorno si radunano ATALANTA (Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia, dopo i test ed i primi allenamenti, dall’8 al 16 ritiro a Clusone, in val Seriana); CREMONESE (ritiro precampionato a Dimaro Val di Sole fino al 31); JUVENTUS (alla Continassa, a fine mese tourne’e negli USA: impegni contro Deportivo Guadalajara, il Barcellona e il Real Madrid tra il 22 e il 30 luglio nell’ambito del Soccer Champions, a Las Vegas, Dallas e Los Angeles); LAZIO (dal 5 ad Auronzo di Cadore, fino al 22); MILAN (intenso il programma delle amichevoli: in Germania, dopo il 16 luglio, contro il Colonia per la Telekom Cup, poi sfida in Ungheria il 23 luglio contro i padroni di casa del Zalaegerszegi TE. Dal 24 al 27 luglio i rossoneri saranno in Austria per allenarsi a Villach. Infine trasferimento in Francia per l’amichevole di domenica 31 contro l’Olympique Marsiglia); SPEZIA (fino al 22 a Santa Cristina Valgardena, in Alto Adige); TORINO (al Filadelfia, poi ritiro in Austria, tra Bad Leonfelden e Waidring, test contro l’Eintracht Francoforte il 15 luglio); UDINESE (test atletici in citta’ fino al 10 luglio, dall’11 al 27 luglio in Austria, a Lienz). Il 5 luglio tornano al lavoro FIORENTINA e ROMA. I viola saranno in ritiro a Moena (Trento) il 10 luglio (fino al 24). Prima amichevole il 12, con il Real Vicenza. Per i giallorossi raduno a Trigoria, per poi spostarsi in Portogallo dall’11 luglio per il ritiro voluto da Mourinho. Il 30 prevista un’amichevole contro il Tottenham in Israele, mentre il 6 agosto con il Barcellona per il trofeo Gamper. Raduno SAMPDORIA il 6 luglio per visite e test ra centri medici a Genova e al centrosportivo Mugnaini di Bogliasco. Il 9 la squadra sara’ in Alta Valle Camonica a Ponte di Legno. Il NAPOLI va a Dimaro (Trentino) dall’8 luglio (fino al 19). La seconda parte del ritiro a Castel di Sangro, in Abruzzo, dal 23 luglio al 6 agosto, con tre amichevoli. Quindi si torna al centro di Castel Volturno. L’EMPOLI dal 9 luglio (test medici e visite anticipate dal 7) si preparera’ fra il centro sportivo di Monteboro, di proprieta’ del club, e lo stadio Carlo Castellani. (ANSA). RED-SL 2
Simone Inzaghi scrive un’altra pagina della storia interista: la vittoria contro il Barcellona vale infatti la seconda finale di Champions League da allenatore nerazzurro, come solo Helenio Herrera nella storia del club. Un risultato storico, che il tecnico sottolinea con orgoglio: “Innanzitutto voglio fare i complimenti al Barcellona, abbiamo incontrato una squadra veramente forte. Ci è voluta una super Inter – le sue parole intervistato da Sky Sport -. Poi un plauso a questi ragazzi, hanno messo in campo due prestazioni mostruose altrimenti non si poteva raggiungere la finale. Sono orgoglioso, sono contento di essere il loro allenatore. È giusto che i ragazzi se lo godano davanti a questi tifosi”. Una prestazione da grande squadra, soprattutto nei supplementari, quando l’Inter ha trovato ancora le forze per tornare avanti.
“Ho detto che i cambi ci avrebbero aiutato, di crederci e di limitare una squadra non semplice da limitare. Lautaro, Dumfries, Frattesi non ha fatto la rifinitura, col cuore abbiamo superato l’ostacolo. Abbiamo cercato di giocarcela con le nostre armi e qualità. Dopo il 3-3 dell’andata avevamo chiaro cosa fare in campo, la squadra non è mai stata presuntuosa, la finale è meritata”, ha concluso. Una gara in cui decisivo è stato anche Yann Sommer, premiato come MVP della sfida. “Sono molto felice, la squadra ha fatto una roba incredibile. La parata su Yamal è stata speciale, lui è fortissimo e sono felice che non sia entrata. Questa roba che abbiamo fatto, con Acerbi che va a fare la punta…oggi tante squadre si sarebbero arrese dopo il 3-2. Noi abbiamo creduto fino alla fine, è tutto incredibile”.
E ancora di più lo è per Davide Frattesi, già decisivo nell’andata dei quarti contro il Bayern Monaco. “Vedevo tutto nero, sono stato fortunato a finire la partita. Mi sono stirato all’addome e abbiamo fatto un lavoro incredibile per esserci stasera. È incredibile essere in finale di Champions, non so che dire”.
“Già all’andata abbiamo sofferto tanto ma abbiamo fatto una partita fantastica come squadra. Questa squadra non molla mai. Dal primo giorno vogliamo vincere la Champions, da quando abbiamo perso la finale col City. Ora dobbiamo recuperare tante energie. Abbiamo un’occasione e un’opportunita da cogliere”. Lautaro Martinez celebra la vittoria “di squadra” contro il Barcellona. “Ero in difficoltà perché non riuscivo ad alzare bene la gamba ma ho fatto fisio e sono riuscito a scendere in campo. Avevo promesso che oggi sarei sceso in campo. Era tutti preoccupati in famiglia perché volevo giocare. Non ho risposto a mia madre che mi chiamava tutta la mattina. Non sto bene. non ho finito bene. Ora lavorerò con lo staff perché abbiamo ancora tante partite davanti”, conclude il capitano dell’Inter.
L’Inter vince 4-3 contro il Barcellona ai supplementari e vola in finale di Champions League. Quello di San Siro è stato un match incredibile, ancor più del 3-3 in Catalogna: i nerazzurri sono andati in vantaggio di due reti, poi la rimonta e il sorpasso dei catalani, infine la rete di Acerbi che ha portato la gara ai supplementari, decisiva la rete di Frattesi che fa esplondere la festa interista. Settima finale della storia per l’Inter – la seconda sotto la gestione Inzaghi in tre anni – che il 31 maggio a Monaco di Baviera sfiderà la vincente tra Paris Saint-Germain e Arsenal, attese domani a gara-2 di semifinale (1-0 a Londra per i francesi all’andata). Simone Inzaghi ha mandato in campo Lautaro dal primo minuto, l’argentino è tornato a disposizione dopo l’elongazione ai flessori della coscia sinistra, infortunio accusato all’andata. Solito 3-5-2 per il tecnico piacentino, Flick ha risposto con una sorta di 4-2-3-1: scelto ancora Ferran Torres come falso nueve, Lewandowski è invece partito dalla panchina dopo i problemi fisici che lo hanno tenuto lontano dal campo nelle ultime settimane. Possesso palla Barcellona e aggressività da parte dei nerazzurri: il primo tempo di San Siro ha ricalcato quanto visto a Montjuic una settimana fa, gli azulgrana si sono affidati alle fiammate di Yamal, marcato a vista da Dimarco.
L’esterno nerazzurro, al 21′, ha innescato il primo gol recuperando palla sulla trequarti e imbeccando Dumfries, che anziché calciare ha servito Lautaro, il numero 10 ha appoggiato il pallone in rete praticamente a porta vuota. Il capitano nerazzurro a termine dei primi 45 minuti si è conquistato il rigore del 2-0, l’intervento di Cubarsì è stato prima giudicato non falloso da Marciniak, poi il direttore di gara è stato richiamato all’on field review: dal dischetto ci ha pensato Calhanoglu a siglare il raddoppio spiazzando Szczesny. In pieno recupero c’è stato un lungo battibecco tra Inigo Martinez e Acerbi, il difensore dell’Inter è stato allontanato dai compagni per evitare sanzioni disciplinari. Nella ripresa l’intensità da parte degli uomini di Inzaghi è calata, gli ospiti ne hanno approfittato al 9′ quando Eric Garcia, su assist di Gerard Martin, ha dimezzato lo svantaggio. Qualche minuto più tardi l’ex Manchester City, sugli sviluppi di un contropiede, si è divorato il gol del 2-2, decisivo l’intervento di Sommer. Il pareggio è arrivato al quarto d’ora, ancora Martin ha pescato Dani Olmo, lo spagnolo in tuffo ha avuto tutto il tempo di deviare il pallone in rete.
I padroni di casa hanno fatto fatica a creare azioni pericolose, a due minuti dal termine Raphinha, dopo una respinta dello stesso Sommer, ha trovato il diagonale vincente. In pieno recupero, Acerbi – che si era spinto in avanti per tentare il tutto per tutto – ha riaperto nuovamente la partita segnando la rete del 3-3 che ha portato il match ai supplementari. Di mezzo il palo di Yamal, il giovane talento blaugrana ha sprecato in due occasioni il pallone del 4-3. Nell’extra-time il Barcellona ha provato a gestire il possesso, ma al 9′ del primo tempo supplementare Frattesi, su sponda di Taremi, ha siglato il gol del nuovo vantaggio, un piazzato col sinistro sul palo lontano che ha beffato Szczesny. Sotto il duluvio l’Inter stringe i denti, il Barça ha ormai dato tutto e per i campioni d’Italia si aprono le porte della finale di Champions.