Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono di nuovo insieme, anche se per vederli l’uno contro l’altro servirà la finale degli Internazionali, ma nel frattempo il tennis mondiale riacquista, seppur a distanza, la sua rivalità. E se il n.1 del mondo si allena allo stadio dei Marmi dedicato a Mennea con Lorenzo Sonego, lo spagnolo è a pochi metri da lui, nel suo primo allenamento da quando è a Roma. A fargli da sparring partner è il tennista romano, Flavio Cobolli, sul campo sette; ma la maggior parte dei curiosi è alla SuperTennis Arena per Jannik. Cresce, infatti, l’attesa intorno al rientro in campo dell’altoatesino, con il debutto agli Internazionali in programma per sabato 10 maggio. Nelle prossime ore, invece, scoprirà chi sarà il suo avversario, se la giovane promessa azzurra Federico Cinà o l’argentino Mariano Navone.
Nel frattempo restano le domande su come Sinner potrà rientrare dopo i tre mesi di stop forzato, ma il suo coach, Simone Vagnozzi, assicura: “La pausa non è stata un vantaggio”. Poi prosegue: “Ho sentito addirittura che può beneficiarne, ma se fosse così perché nessuno si è mai fermato così tanto? Poi come tutte le cose proviamo a prendere gli aspetti migliori, ma sappiamo di arrivare qui senza partite. Negli ultimi 5 mesi abbiamo giocato appena due tornei, non è un vantaggio questo”. L’obiettivo, poi, è lo stesso dichiarato anche da Jannik: “Giocare più incontri possibili, per riprendere il ritmo partite e arrivare al meglio a Parigi”. Intanto Sinner, in questi primi due giorni a Roma, sta anche riacquistando le giuste sensazioni con il pubblico e con i diversi campi del Foro Italico: ieri il Centrale contro Lehecka, poi la SuperTennis Arena con l’amico e compagno di Davis, Sonego.
“Gli fa bene per riacquistare feeling”, spiega Vagnozzi che non vede un giocatore emozionato per il ritorno in campo. “Gestire il rientro è una passeggiata rispetto a quello che ha passato nell’ultimo anno – le parole ancora dell’allenatore -. Aveva un peso enorme sulle spalle, ma finalmente ora è tutto archiviato”. Un caso destinato a fare giurisprudenza visto che la stessa WADA è già al lavoro per modificare un regolamento molto rigido anche nel caso delle contaminazioni. “Sono cose che possono succedere – dice Vagnozzi -. E sono difficili da controllare, è stato ingiusto fermare Jannik per un qualcosa di involontario”.
Ma Sinner ora non vuole più pensarci, la testa è tutta sull’esordio e si gusta ogni scambio in allenamento, accompagnato da cori e applausi, e le passeggiate per il Foro Italico, sempre scortato dalla security dell’evento. Come quando dopo l’allenamento con Sonego si ferma a firmare autografi e scattare selfie con i fan accorsi in massa a vederlo. Nessuno, però, può toccarlo. Lui non si nega a nessuno, andando incontro alle centinaia di richieste che gli arrivano, ma la ‘scorta’ che lo segue allontana braccia e mani di chi prova ad abbracciarlo per una pacca sulla spalla o semplicemente per scattare un selfie migliore. Un tentativo per contenere la ‘Sinner-mania’ di questi giorni che troverà sfogo sabato nel giorno del debutto. Il countdown di tutti, e di Jannik soprattutto, è già cominciato.