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Cronache

Caccia al “corvo” di Largo Donnaregina: lettere anonime scuotono la Curia di Napoli

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La Curia di Napoli è scossa da un’inquietante serie di lettere anonime che accusano l’attuale gestione episcopale, in particolare in relazione alla gestione delle arciconfraternite e al caso di don Antonello Foderaro, un sacerdote calabrese coinvolto nell’inchiesta “Ducale” legata a presunti intrecci tra politica e ‘ndrangheta. Le lettere, che sarebbero almeno sei, sono state indirizzate a rappresentanti del mondo ecclesiastico, compreso il Papa e alcuni cardinali.

La reazione di don Mimmo Battaglia

Lunedì 14 ottobre, il vescovo Mimmo Battaglia ha convocato un Consiglio presbiterale straordinario per discutere di queste “questioni urgenti e importanti per la vita della Chiesa diocesana”. Davanti a oltre cento partecipanti, Battaglia ha espresso il suo disappunto, definendo le lettere come “calunnie” prive di fondamento, il cui unico obiettivo sarebbe quello di creare scalpore e diffamare.

Secondo quanto riferito dallo stesso Battaglia, l’autore (o gli autori) delle lettere sarebbe già stato identificato, ma non è esclusa l’ipotesi che si tratti di più “corvi”, con una sola regia e diverse mani coinvolte. Le lettere anonime hanno gettato un’ombra di sospetto su alcuni collaboratori del vescovo e sollevato dubbi sulla gestione di alcune questioni interne alla Chiesa partenopea.

Solidarietà e divisioni nel clero

Molti sacerdoti della diocesi hanno espresso solidarietà nei confronti di Battaglia, rifiutando le accuse come “insulti senza valore”. Tuttavia, all’interno della comunità ecclesiastica, emergono divisioni sul modo in cui affrontare la situazione. Alcuni ritengono che convocare una riunione così ampia abbia dato troppa importanza a questioni interne, mentre altri invitano a guardare oltre queste polemiche per concentrarsi su questioni più rilevanti, come la crescita della Chiesa e la cura delle anime.

Nonostante le divergenze, tutti sembrano concordare su un punto: il desiderio di una Chiesa che non si lasci intimidire da chi cerca solo di gettare fango.

La risposta del vescovo

Durante l’incontro, Battaglia ha chiarito che queste lettere non fanno altro che creare divisioni inutili e dannose. Ha esortato i presenti a non farsi intimidire da accuse generiche e infondate, ribadendo la necessità di guardare avanti e non lasciarsi coinvolgere in pettegolezzi che danneggiano la Chiesa.

Un caso che scuote il clero napoletano

Il caso ha avuto inizio il 7 ottobre, quando sul sito della Chiesa di Napoli è apparsa una nota che annunciava la chiusura degli uffici della Curia il 14 ottobre per una riunione straordinaria. La convocazione ha alimentato molte speculazioni tra il clero e i dipendenti della Curia, che si sono interrogati sulle ragioni di una riunione così insolita.

Durante l’incontro, Battaglia ha chiarito che l’obiettivo delle lettere anonime è quello di creare divisioni e screditare il suo operato, ma ha sottolineato che queste accuse sono prive di fondamento e non dovrebbero distogliere la Chiesa dai suoi obiettivi.

Il caso del “corvo” di Largo Donnaregina ha sollevato un polverone all’interno della Chiesa napoletana, mettendo in discussione l’unità e la serenità della diocesi. Nonostante le accuse anonime, la Curia si è schierata a difesa del vescovo Battaglia, con l’intento di superare questa fase di incertezza e continuare a lavorare per il bene della comunità ecclesiastica.

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Cronache

Domani i funerali della bimba di 4 anni morta nel Napoletano

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Si svolgeranno domani, alle ore 16 nella parrocchia di San Nicola di Castelvenere (Benevento) i funerali di Alessandra, la bambina di 4 anni morta in circostanze ancora da chiarire in un’abitazione di Tufino, in provincia di Napoli, nella notte tra il 14 e 15 dicembre dello scorso anno, dopo una caduta da una scala a chiocciola. Lo rende noto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, dove la bimba risiedeva ufficialmente. Sulle cause, non del tutto chiare, della morte di Alessandra indaga la Procura di Nola.

Due zii della bambina sono stati iscritti nel registro degli indagati. A carico della coppia di coniugi, presso cui la piccola era stata collocata dai servizi sociali, si ipotizzerebbero i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La morte della bambina risale alla sera del 13 dicembre scorso e sarebbe stata provocata dalle ferite conseguenti a quella che si ipotizza sia stata una caduta accidentale dalla scala interna dell’abitazione. Sembra che in un primo momento le condizioni della piccola non fossero state considerate così gravi, ma quando sul posto sono giunti i medici del 118, per la bambina non c’è stato più nulla da fare. Due le telefonate fatte al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, nell’altra si citava invece la caduta dalle scale. “La nostra comunità – aggiunge il primo cittadino – si unisce commossa ai genitori e ai nonni della piccola Alessandra per la sua tragica scomparsa”.

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Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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