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Brexit, ecco come si preparano gli italiani ad affrontare un divorzio senza accordo

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Sul portale del governo del Regno Unito, ci sono tutte le informazioni, questionari e punti chiave per capire che cosa cambia con la Brexit. Sono riportati gli effetti della brexit per famiglie e individui e per aziende. Dunque qualunque cosa accada, che ci sua una Brexit concordata o una hard Brexit, chi vuole può scoprire/capire cosa accadrà  anche in caso di divorzio dall’UE il 31 ottobre senza accordo.

Boris Jonson. Il premier inglese ha detto che Brexit si farà con o senza accordo

Il primo ministro Boris Johnson ha ripetutamente sottolineato in questi giorni che senza se e senza ma il Regno Unito lascerà l’Unione Europea ad Halloween. È questa la deadline. In ogni caso ecco  alcuni dei punti tratti dal sito del Governo inglese utili per gli italiani  residenti nel Regno Unito.

Si avvisano i viaggiatori di aspettarsi ritardi per le operazioni di ingresso alla frontiera e si consiglia di controllare come fare con il proprio veterinario prima di portare animali  domestici nei Paesi dell’Unione europea poichè potrebbero non essere in grado di farlo fino al 2020. Il sito del governo inglese che vi consigliamo di visitare spesso invita inoltre a rinnovare il passaporto “il più presto possibile” e a fare tante altre cose che possono sembrare banali ma sono invece importanti.

 

Gli utenti che utilizzano telefoni cellulari nell’UE sono avvisati che “potrebbero essere addebitati dei costi per l’utilizzo del dispositivo mobile nell’UE se l’operatore telefonico dovesse reintrodurre le tariffe di roaming”. Le imprese possono  scoprire sul sito quali documenti cartacei si dovranno compilare per importare o esportare merci nell’Unione Europea dopo la Brexit. Inoltre occorre mettere in preventivo possibili aumenti dei prezzi un po in tutti i settori commerciali.

Il sito web è stato realizzato su input di Michael Gove, il ministro del governo incaricato dei preparativi per l’uscita senza accordi, il quale è pronto anche a lanciare un piano pubblicitario da 100 milioni di sterline con lo slogan “Preparati”. Il governo, quindi, installerà nelle città i primi cartelloni pubblicitari “Preparati alla Brexit”. Westminster è pronta per essere teatro di un grande dramma nelle prossime settimane.

Già ci sono state le prime importanti proteste in decine di città del Regno Unito mentre il piano Brexit di Boris Johnson affronta una crescente opposizione non solo nel Paese ma anche nel governo stesso che presiede. Ma Boris Johnson tira dritto.

Ormai lo sappiamo: una Brexit senza accordi è sempre più probabile e Barnier (Capo negoziatore dell’UE per il Regno Unito)  ha aggiunto di non essere “ottimista” nell’evitare una separazione di colpo e senza un periodo di transizione. Scrivendo sul Sunday Telegraph, il 68enne ha insistito sul fatto che le misure, volte a prevenire un confine ‘duro’ attraverso l’Irlanda, rappresentavano la “massima flessibilità” che Bruxelles potesse offrire.

La situazione si fa molto ingarbuglia e difficile. Molti italiani che vivono in Inghilterra incominciano a vivere questo periodo storico della Brexit con molto dolore, dispiacere e stanchezza. Per certi versi respirando anche un clima di terrore. La preoccupazione degli italiani che vivono Oltremanica è che per motivi  poco chiari si stia rovinando un paese che  adorano, considerano la loro seconda patria.

Sal Sparace

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L’ex miss Svizzera Kristina Joksimovic uccisa e smembrata in un frullatore dal marito

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Emergono nuovi dettagli agghiaccianti sull’omicidio di Kristina Joksimovic, ex Miss Svizzera, uccisa dal marito 41enne, che ha strangolato e smembrato il suo corpo utilizzando un frullatore industriale. La vicenda, avvenuta a Binningen, nel Canton Basilea, ha scosso profondamente l’opinione pubblica, portando alla luce una storia di violenze domestiche non denunciate e di segnali di pericolo ignorati.

Secondo quanto emerso dalla sentenza del Tribunale federale svizzero, pubblicata mercoledì scorso, Kristina aveva già subito numerosi episodi di violenza da parte del marito. La polizia era intervenuta più volte nell’abitazione della coppia, ma non era mai stata presentata una denuncia formale. Gli amici della donna avevano riferito che Kristina era decisa a separarsi dall’uomo, padre delle sue due bambine, ma non ha fatto in tempo a realizzare il suo proposito.

Una spirale di violenza taciuta

Le indagini hanno accertato che il marito aveva già agito violentemente contro Kristina in passato. In particolare, un episodio di aggressione risalente al 14 luglio 2023 aveva richiesto l’intervento della polizia, e gli agenti avevano documentato segni di strangolamento sul corpo della vittima. La donna aveva anche raccontato di essere stata investita dal marito con l’auto, durante un altro episodio di violenza domestica nella loro casa a Berna, rimanendo ferita a un piede.

Nonostante sui social la coppia si mostrasse sorridente e felice, amici e conoscenti hanno rivelato che la loro relazione era in crisi da mesi. Le violenze erano diventate sempre più frequenti dopo la nascita della seconda figlia, ma Kristina, forse per paura o vergogna, non aveva mai sporto denuncia.

Un delitto brutale e pianificato

Il marito di Kristina è stato arrestato nel febbraio scorso. Durante l’interrogatorio, ha inizialmente affermato di aver trovato la moglie morta vicino alle scale della loro casa e di aver smembrato il corpo nella lavanderia in preda al panico. Tuttavia, l’autopsia e le indagini degli inquirenti hanno smentito la sua versione, dimostrando che l’uomo aveva strangolato la moglie e successivamente smembrato il suo corpo in modo metodico, utilizzando un seghetto e delle cesoie.

Dopo aver smembrato il corpo, il marito ha sciolto i resti in una sostanza chimica, utilizzando un frullatore industriale che aveva già acquistato in precedenza e conservato nel seminterrato. Ha poi sostenuto di aver agito per legittima difesa, affermando che la moglie lo aveva minacciato con un coltello durante una lite.

Tuttavia, per gli investigatori, l’uomo ha agito con premeditazione e sangue freddo. Il Tribunale federale svizzero ha sottolineato la sua “notevole predisposizione criminale” e ha descritto i tratti del suo comportamento come “sadico-sociopatici”, evidenziando la mancanza di empatia e la capacità di mantenere una calma inquietante dopo il brutale omicidio.

La vicenda di Kristina Joksimovic è un tragico promemoria delle conseguenze devastanti della violenza domestica e della necessità di prendere sul serio ogni segnale di allarme, per proteggere le vittime prima che sia troppo tardi.

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Laura Loomer, la trumpiana che agita i repubblicani

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Donald Trump agita i repubblicani, e non per la sua performance al dibattito. Ad innervosire i conservatori sono le sue frequentazioni con Laura Loomer, l’attivista influencer di estrema destra che di recente lo accompagna in campagna elettorale. Rinomata per le sue posizione radicali e le per le teorie cospirazioniste diffuse online, Loomer si è attirata le critiche anche della trumpiana di ferro Marjorie Taylor Greene, che l’ha attaccata per i suoi commenti “razzisti” nei confronti di Kamala Harris. “Le sue parole non rappresentano i repubblicani o il movimento Make America Great Again. E non rappresentano neanche Trump”, ha detto Greene in merito alle recenti affermazioni di Loomer su una Casa Bianca che “puzzerà di curry” e assomiglierà a un “call center” se la vicepresidente dovesse vincere le elezioni, in riferimento alle sue origini indiane. “Come sapete non sono spesso d’accordo con lei, ma in questo caso Marjorie Taylor Greene ha ragione” sull’attivista-influencer, ha detto il senatore repubblicano alleato di Trump, Lindsey Graham, invitando l’ex presidente ad allontanarla.

Anche all’interno della campagna di Trump ci sarebbe preoccupazione sulla presenza di Loomer che, un giorno prima del dibattito, ha postato online la teoria degli animali domestici rapiti e mangiati in Ohio dai migranti di Haiti, cavalcata dall’ex presidente nel corso del faccia a faccia con Harris. L’influencer sui social ha pubblicizzato collari per cani con la scritta “not your lunch #MAGA” o “non mi mangiare” in creolo. Nata in Arizona nel 1993, Loomer si definisce una giornalista d’inchiesta ed è salita alle cronache negli anni scorsi per le sue controverse posizioni: ha definito l’islam un “cancro”, ha accusato al moglie di Ron De Santis di aver “esagerato” il suo tumore al seno, ha insinuato che Joe Biden fosse dietro al tentato assassinio di Trump e che gli attacchi dell’11 settembre non sono altro che una “macchinazione”. Nonostante questo Loomer è una presenza sempre più costante nell’entourage dell’ex presidente. Da lungo tempo è ospite dei suoi eventi a Mar-a-Lago e Trump l’ha anche appoggiata negli anni scorsi nei suoi tentativi di ottenere un seggio in Congresso, tutti falliti.

Le critiche che gli sono piovute addosso negli ultimi giorni per la sua presenza a comizi, ma anche nella spin-room al dibattito, non sembrano comunque scuotere Trump, che continua a lodarla pubblicamente. In gennaio l’ex presidente voleva addirittura assumerla nella sua campagna, ma poi ha desistito dopo il forte pressing del suo staff a non farlo. “Non lavoro per nessuno: sostengo Trump in modo indipendente. E lo faccio perché è veramente l’ultima speranza di questo paese”, ha chiarito Loomer.

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Media, lettera Sinwar ringrazia capo Hezbollah per il ‘sostegno’

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Il capo di Hamas, Yahya Sinwar, ricercato numero uno di Israele, ha inviato al leader dell’Hezbollah, Hassan Nasrallah, una lettera di ringraziamento e di apprezzamento per il sostegno dato dall’organizzazione filoiraniana libanese dall’inizio della guerra contro Israele. Lo si legge sui media israeliani, che citano l’emittente libanese filo-Hezbollah al-Mayadeen, la quale ha pubblicato il testo della lettera. Nel testo, Sinwar ringrazia Nasrallah per le sue condoglianze per l’uccisione in un attentato a Teheran a luglio, attribuito a Israele, del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Il capo dell’organizzazione terrorista palestinese afferma inoltre che “la beata processione dei martiri crescerà in forza e in potenza nella lotta contro l’occupazione nazi-sionista” e s’impegna a combattere il “progetto sionista” insieme al resto del cosiddetto ‘asse della resistenza’ anti-Israele, “fino a quando l’occupazione non sarà sconfitta e spazzata via dalla nostra terra e il nostro stato indipendente con piena sovranità non sarà stabilito con Gerusalemme come capitale”.

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