Ormai mancano solo 6 mesi dall’uscita completa del Regno Unito dall’Unione Europea. Il periodo di transizione ormai batte le sue ultime fasi e tra i tanti disaccordi che in questi giorni vengono a galla nelle negoziazioni tra UK e l’UE si incominciano anche a delineare i primi piani per il futuro del Regno Unito.
La Gran Bretagna per esempio, eliminerà tutte le tasse su 30 miliardi di sterline di importazioni quando lascerà formalmente l’UE. Una vasta gamma di elettrodomestici e alimenti diventeranno più economici ed i consumatori avranno una scelta più ampia. Tuttavia, il British Retail Consortium ha avvertito che senza un accordo commerciale con l’UE, le famiglie affronteranno un aumento dei costi alimentari dato che i prodotti agricoli importati aquisiranno nuove tasse. Il segretario al commercio internazionale Liz Truss ha invece affermato in questi giorni che il nuovo piano semplificherà il commercio e ridurrà gli oneri amministrativi per le imprese.
Intanto il progetto di legge sull’immigrazione nel Regno Unito supera la fase iniziale nella Casa Dei Comuni. Il controverso disegno di legge che si basa sul “sistema d’immigrazione basato sui punti di stile australiano”. è stato votato alla Camera dei Comuni lunedì notte 18 Maggio ed è passato con 351 voti contro 252, una maggioranza di 99, ed ora passa ad un ulteriore srutinio parlamentare. La legge abrogherà la libertà di movimento dell’UE in linea con le promesse fatte da Boris Johnson durante il referendum del 2016 e introdurrà anche un nuovo scenario, che dovra’ ancora essere dettagliato con precisione, che stabilera’ chi può venire in Gran Bretagna in futuro.
Alcuni Ministri senior dei Conservatori hanno pero’ espresso preoccupazione sul fatto che questi cambiamenti radicali in questo momento potrebbero causare caos, visto che il Covid-19 ha cambiato gli atteggiamenti e sentimenti dei cittadini nei confronti di quelli considerati “non qualificati” e che non potrebbero piu venire a vivere in UK. Il segretario del partito laburista Nick Thomas-Symonds ha dichiarato che la soglia di stipendio del governo di £ 25.600 per i futuri immigrati che potranno venire se hanno gia un offerta di lavoro con quel salario minimo invia un segnale negativo e dice alla gente che chiunque guadagna meno non è qualificato ed e’ sgradito al paese.
L’ex ministro dell’immigrazione del partito conservatore, Caroline Nokes ha chiesto ad i parlamentari un’estensione dei visti per gli operatori sanitari e ha avvertito che il disegno di legge dovrebbe essere introdotto gradualmente per non rischiare la carenza di personale in settori di lavoro cruciali per il paese.
Parlando alla Casa Dei Comuni durante il dibattito in seconda lettura, il ministro Priti Patel che sta assiduamente lavorando alla legge ha dichiarato: “Il disegno di legge che abbiamo davanti oggi svolgerà un ruolo vitale nei nostri piani di ripresa per il futuro. Porrà fine alla libera circolazione e aprirà la strada al nostro nuovo sistema di immigrazione basato sui punti. “Un sistema più solido, più equo e più semplice che attirerà le persone di cui abbiamo bisogno per far avanzare il nostro paese attraverso la fase di recupero del coronavirus ponendo le basi per un’economia produttiva ad alto salario ed alta competenza.”
Intanto Dublino non si fida piu delle manovre di Londra sulla Brexit e lo si vede dal fatto che Venerdì 22 Maggio ha battezzato una nuova nave da carico di dimensioni enormi: è ufficialmente chiamata Celine la nave ormeggiata in una banchina appositamente costruita nel cuore del porto. Può ospitare più di 600 camion ed è quasi il doppio di qualsiasi traghetto attualmente in servizio dal porto di Dublino. Se tutte le corsie di parcheggio sull’imbarcazione lunga 235 metri fossero sistemate da un capo all’altro, si estenderebbe a quasi 8 chilometri, rendendola la più grande nave a livello mondiale.
Si spera che le sue dimensioni consentano ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di merci in più da e per il continente, aggirando la Gran Bretagna, i controlli alle frontiere e le pratiche burocratiche che potrebbero essere inevitabili se una Brexit senza accordi con l’EU diventa una realtà.
Vedremo come tutto questo funzionerà. Ormai manca poco.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Roma per partecipare ai funerali di Papa Francesco. Lo ha confermato il suo portavoce, Sergei Nykyforov, spiegando che anche la First Lady Olena Zelenska prenderà parte alla cerimonia funebre.
Incertezza fino all’ultimo sulla presenza
Fino a poche ore prima dell’annuncio, Zelensky aveva espresso dubbi sulla possibilità di raggiungere la capitale italiana, affermando di non essere certo di “avere il tempo” per partecipare all’evento e per rivedere il presidente americano Donald Trump, anch’egli atteso ai funerali. Alla fine, il presidente ucraino ha scelto di essere presente per rendere omaggio a Papa Francesco.
Un momento solenne di rilievo internazionale
La partecipazione di Zelensky e della First Lady alla cerimonia sottolinea l’importanza del momento, che vede la presenza di numerosi capi di Stato e di governo provenienti da tutto il mondo.
Il consenso di Donald Trump crolla al 42%, secondo un sondaggio New York Times-Siena college condotto tra il 21 e il 24 aprile su 913 elettori registrati: il 42% approva il suo operato, mentre il 54% lo disapprova (il 5% non sa o non risponde). E solo il 36% pensa che gli Usa siano nella giusta direzione, il 53% crede il contrario (l’11% non sa o non risponde). Quanto al suo secondo mandato, il 66% del campione lo definisce caotico, il 59% preoccupante e solo il 42% eccitante.
“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.