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Cronache

Bilancio provvisorio di sangue a Casamicciola: 8 morti. E torna l’allarme maltempo

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Non c’è tempo per elaborare il dolore a Casamicciola, dove il fango oggi ha restituito l’ottava salma, quella del giovane Michele Monti, 15 anni. Per i soccorritori impegnati nell’opera di scavo l’imperativo è fare presto, prima che una nuova ondata di maltempo, annunciata tra domani e mercoledì sulle regioni del Sud, renda impossibile il ritrovamento dei quattro dispersi di cui ancora non si hanno tracce. I vigili del fuoco, 160 quelli in azione ormai da oltre 48 ore sull’isola, hanno concentrato la loro attività su via Celario, la strada che non c’è più, cancellata dalla colata di fango che si è staccata dal monte Epomeo nella notte tra venerdì e sabato. Lì, alle prime ore del giorno è stata rinvenuta la salma di Michele, che con i fratellini Maria Teresa e Francesco, trovati ieri, formava una delle due famiglie cancellate dalla tragedia. Trovato senza vita anche il cagnolino di famiglia. All’appello mancano ancora i genitori, papà Gianluca, tassista, e mamma Valentina.

Con loro presumibilmente, si apprende dalla prefettura, anche il compagno di Eleonora Sirabella e un’altra giovane donna. Nessuno si fa illusioni: col passare del tempo trovarli vivi farebbe gridare al miracolo. Si cerca a via Celario, l’epicentro di questa tragedia, da dove anche oggi sono emersi brandelli di vita spezzata: un peluche, un tegame e altri oggetti che raccontano di una quotidianità che non sarà mai più come prima. Ma oggi i sommozzatori hanno cominciato a scandagliare con i sonar anche i fondali del tratto di mare più vicino al porto. Trovare i dispersi e perimetrare la zona rossa, per capire quanti edifici siano stati coinvolti dalla frana, e se e quando gli abitanti potranno rientrare nelle loro abitazioni, queste le priorità dei soccorritori. Sullo sfondo restano le polemiche.

Fa pensare l’uscita dell’ex sindaco di Casamicciola, Giuseppe Conte. Quattro giorni prima della frana avrebbe segnalato a Prefettura e Protezione Civile i rischi per la popolazione di Casamicciola legati al dissesto idrogeologico senza ricevere risposta. Così come tiene banco il tema degli abusi. Fa discutere l’uscita del ministro dell’Ambiente Pichetto che vorrebbe “mettere in galera i sindaci e tutti quelli che lasciano fare”. Sortita che ha creato imbarazzi all’interno dello stesso governo. “La Campania è la regione dove il 64,3% degli immobili è abusivo, almeno risparmiamoci le lacrime di coccodrillo” l’intervento a gamba tesa del procuratore generale di Napoli Luigi Riello. Parla di tragedia annunciata e di lacrime ipocrite anche il Wwf.

“Prima diamo dignitosa sepoltura alle, purtroppo, ulteriori vittime, e poi parliamo di responsabilità – replica a distanza il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci – e anche di correttivi perché la normativa attuale ha bisogno di interventi concreti e qualche volta anche radicali”. Un dossier di Legambiente ricorda come l’Italia si divida anche quando si tratta di abbattere le case abusive: bene il Nord, dove viene demolito in media dal 40 al 60% delle costruzioni illegali, male il Sud dove le percentuali crollano al 10-20%.

La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo: andrà in prima battuta accertato se le abitazioni travolte dall’alluvione fossero abusive o soggette a demolizione. In continua crescita gli sfollati, 230 quelli ufficiali, numero destinato a crescere. Per loro la Croce Rossa ha avviato una raccolta di aiuti, ma è tutta la macchina della solidarietà che si è messa in moto. Solidarietà espressa oggi anche da una ischitana d’eccezione, l’ex cancelliera tedesca Angela Merkel. Dopo gli aiuti annunciati dal Governo, oggi è stata la volta della Regione Campania a stanziare 4 milioni per le esigenze primarie. Domani la riunione del Centro Coordinamento Soccorsi si trasferirà a Ischia “per rendere ‘estremamente operativa’ l’attività”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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