Aria di spending review in casa Rai sui palinsesti per la prossima stagione autunnale. Nel mirino ci sono programmi del weekend o della seconda o terza serata che, secondo i dati aziendali, non portano guadagni sufficienti rispetto ai costi di produzione. Le linee guida approvate in cda lo scorso febbraio prevedono la razionalizzazione e la riduzione della frammentazione dell’offerta ed è evidente che qualcosa verrà tagliato. L’obiettivo è, però, anche lanciare qualche novità per rafforzare l’identità delle reti con particolare riferimento a Rai2 e Rai3. Vale sul fronte dell’approfondimento, dove il direttore Paolo Corsini ha già fornito qualche indicazione anche al cdr spiegando che i buchi di palinsesto derivanti dalle chiusure saranno occupati dagli altri generi, così come sul fronte dell’intrattenimento, genere in cui il nuovo direttore Williams Di Liberatore ha già annunciato di voler affiancare ai programmi consolidati della Rai nuove proposte per tentare di rinnovare l’offerta.
I dettagli si sapranno giovedì 19 giugno, quando le bozze saranno presentate ai consiglieri di amministrazione in una riunione informale. Poi il 26 giugno a Napoli, il giorno prima della presentazione ufficiale sempre nella città partenopea, è atteso il via libera formale da parte del cda. Verso la chiusura va, ad esempio, Agorà Weekend, il programma condotto da Sara Mariani che dal 2021 va in onda il sabato e la domenica mattina sulla terza rete. Sorte inversa, invece, per Mi manda Rai 3, la storica trasmissione di denuncia ora condotta da Federico Ruffo, che dovrebbe raddoppiare la durata e andare in onda per due ore sia il sabato che la domenica mattina. Conferma in vista anche per Indovina chi viene a cena, la trasmissione di approfondimento di Sabrina Giannini in onda in prima serata. Il possibile stop di Agorà Weekend ha già provocato polemiche, perché il programma ha comunque migliorato la propria performance di ascolti nella stagione appena trascorsa rispetto alla precedente, chiudendo con una media del 4%. “Se fosse confermata, la chiusura di Agorà weekend sarebbe un fatto grave.
Vorrebbe dire cancellare un altro spazio di informazione e confronto dalla Rai, proprio in un momento in cui il pluralismo dovrebbe essere tutelato, non ridotto”, afferma l’esponente M5s in commissione di Vigilanza Dolores Bevilacqua. “Grillini e sinistra sono allergici al pluralismo, fosse per loro la Rai continuerebbe ad ospitare i soliti tromboni per fare da megafono al pensiero unico ed alla loro propaganda”, replica Francesco Filini, capogruppo di Fdi in Vigilanza. Voci di stop, non confermate in realtà, girano anche per Petrolio di Duilio Gianmaria e Il Fattore umano, programma d’inchiesta ideato da Riccardo Iacona, mentre appaiono più alte le chance di stop di Rebus di Giorgio Zanchini in onda la domenica pomeriggio sempre sulla terza rete. Anche su Rai 2, rete tradizionalmente votata alla sperimentazione, si attendono novità.
A partire dal possibile taglio di Generazione Z, il programma di Monica Setta in onda in terza serata. La stessa sorte è attesa per L’altra Italia, il programma condotto dall’ex Iena Antonino Monteleone che, lanciato come una delle principali novità della passata stagione, non ha ottenuto i risultati sperati. In bilico viene dato anche Tango condotto da Luisella Costamagna nella seconda serata, anche se sono arrivate smentite. Altra novità, anticipata in questo caso da La Stampa e Dagospia, sarebbe un programma nel preserale nel sabato di Rai3 condotto dal direttore de Il Tempo Tommaso Cerno.
L’ipotesi ha fatto infuriare i parlamentari di M5s in Vigilanza. “Sarebbe l’ultimo schiaffo all’identità di Rai 3, ormai svuotata e trasformata in terreno di conquista – scrivono -. Altro che pluralismo: è solo fedeltà ben ricompensata”. Cerno ha però smentito: “Non ho nessuna proposta della Rai in questo momento. Vedo molti bravissimi colleghi che ci lavorano. Da ex colleghi dell’Espresso a grandi nomi del giornalismo di ogni parte a cui faccio i miei auguri di migliore risultato possibile e confermo la mia stima totale”. Rumors, infine, su un possibile ridimensionamento dei programmi di Gigi Marzullo, storico intrattenitore della notte targata Rai.