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Bennacer-Theo e Lazio ko, Milan tiene viva la Champions

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Il Milan ammicca alla classifica e c’è il sole a baciare i belli nel 2-0 sulla Lazio che si gioca con 26 gradi del Meazza. Temperatura che scioglie il -6 di distacco in classifica tra le due squadre e rimescola le certezze nella volata per i posti che valgono un piazzamento per l’Europa che conta. Criticato per il turnover contro la Cremonese, Pioli sceglie la formazione tipo per giocarsi i tre punti, come se neanche ci sia – mercoledì con l’Inter – da giocarsi una semifinale di Champions. Ma la Champions, nel sabato pomeriggio di San Siro, è innanzitutto quella della stagione prossima. E per guadagnarsi un posto tra le prime quattro di A, anche la Lazio punta sui propri punti di forza: prima squadra per capitalizzazione delle azioni create, proprio dopo l’eliminazione dalla coppa era riuscita a cambiare marcia in campionato, tanto da mettere in fila 25 punti nelle ultime 11 giornate. Come nessun altro. Presupposti per fuochi pirotecnici, che non tardano a venire: all’8′ Bennacer recupera palla e innesca la prima galoppata di Leao sula sinistra, interrotta dall’uscita bassa di Provedel.

Azione dopo la quale il portoghese si ferma toccandosi l’inguine e finendo lì la propria partita. Neanche il tempo di preoccuparsi per la Champions di mercoledì, che la partita ci mette lo zampino per quella che sarà il prossimo anno: Giroud indossa i panni di uomo assist, chiudendo con una sponda la triangolazione con Bennacer, bravo a segnare in girata come lo era stato poco prima a recuperare palla sullo scambio tra Casale e Marcos Antonio. Anche sotto di una rete, la Lazio fatica a uscire in impostazione e si trova con il 50% della linea difensiva ammonita già a metà del primo tempo, visti i cartellini all’ex Romagnoli e di Marusic. È a quel punto a inventarsi a sua volta uomo assist è addirittura Maignan: sin lì spettatore, allunga di mano fuori dall’area una palla che innesca la partenza di Theo, bravo a uscire palla al piede e a resistere al ritorno di Milinkovic-Savic, fino ad arrivare dalle parti della lunetta per far partire un sinistro capace di volrea là dove traversa e palo si sposano. Nuova dedica d’amore al dio del calcio e quarto gol stagionale.

La testata di Immobile, lontanissima dalla porta a 6′ dall’intervallo, resta l’unico tentativo offensivo degli ospiti. Che rischiano invece di capitolare nuovamente al 20′ della ripresa su colpo di testa di Thiaw, dopo palla alzata dalla bandierina. Il Milan sta bene e Messias trova il corridoio per l’inserimento di Bennacer a 20′ dalla fine, quando Giroud ha già lasciato il campo per Rebic. Il croato nel finale scappa oltre la linea alta della difesa laziale e deposita in rete, quando però la bandierina si era alzata a segnalare un fuorigioco. Non succede altro, perché la Lazio non riesce a creare problemi a un Milan che può cominciare anzitempo, nella gara per la Champions, a pensare alla gara di Champions. Pioli alla vigilia aveva assicurato che “l’esito della partita con la Lazio non inciderà sul derby di coppa”. Gongola nel sapere che non sarà così. Ma la speranza è che la sua frase valga per Leao.

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Napoli, terapie per Osimhen, in dubbio per la Fiorentina

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Il Napoli si è allenato questa mattina all’SSCN Konami Training Center di Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro la Fiorentina in programma venerdì allo Stadio Franchi per la 37esima giornata di Serie A (ore 20.45). La squadra ha lavorato sul campo 1 dove ha iniziato la sessione con attivazione e torello.Successivamente il gruppo è stato impegnato in seduta tecnico tattica e partitina finale.Zielinski ha svolto lavoro personalizzato in campo. Per Mario Rui lavoro personalizzato in palestra e campo. Osimhen ha fatto terapie e lavoro personalizzato in palestra. Lindstrom si è allenato in gruppo.

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Jacobs a caccia del bis ai Giochi: voglio un altro oro

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E’ un Marcell Jacobs diverso quello rientrato a Roma dopo il trasferimento in Florida, più precisamente a Jacksonville. Più tranquillo, rilassato e sicuro delle sue capacità. “Ho stravolto la mia vita per ritrovare quelle sensazioni che mi mancavano. Avevo paura di andare dall’altra parte del mondo, ma era un passaggio necessario, dovevo rimettermi in gioco”, racconta l’oro olimpico di Tokyo dopo due ore di test e con l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI in uno Stadio dei Marmi tirato a lucido in vista degli europei di atletica che ci saranno tra meno di un mese a Roma. Saranno l’antipasto dei Giochi di Parigi dove l’obiettivo, nemmeno a dirlo, sarà quello di bissare il successo di tre anni fa in Giappone.

“Devo dire che è tanta la responsabilità di arrivare da campione in carica, ma darò il massimo di me stesso. Solo due atleti hanno vinto due ori consecutivi nei 100 e lavoro per quello, non mi nascondo”, le parole di un Marcell più consapevole. “Quando vinci un’Olimpiade hai tante aspettative, dopo l’oro avrei dovuto lavorare di più a livello mentale di quanto non facessi già prima – ha proseguito – Un po’ mi sono perso invece. Ma ora voglio riconquistare quel titolo. Mi sento bene, sono pronto”. Avversari avvisati anche se “in questo momento nessuno ha corso veramente forte, non c’è un vero numero uno per dire che a Parigi vincerà sicuramente. Tutti stanno lavorando al massimo per arrivare al top lì”, ha assicurato Jacobs, la cui stagione sta per entrare nel vivo.

Si comincia sabato a Roma con lo Sprint Festival, poi appuntamento al meeting di Ostrava e nella tappa di Diamond League di Oslo, prima di fare ritorno da campione in carica a Roma in occasione degli Europei. Un’estate che culminerà, come detto, con l’Olimpiade dove il portabandiera sarà Gimbo Tamberi. “E chi meglio di lui per quello che rappresenta come capitano e per i risultati ottenuti – ha detto Jacobs -. Io vorrà dire che mi metterò in lizza per le prossime Olimpiadi”. Nel frattempo la testa è tutta a Parigi con la preparazione di questi ultimi 72 giorni che sarà in Europa. Rientrando nella Capitale, infatti, è passato anche da Desenzano a salutare la mamma, mentre ieri e oggi ha svolto test con l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI . Andature e sprint con sovraccarico, poi esercizi di ipervelocità trainata. Tutto finalizzato per eguagliare quel 9’80” che nel 2021 è valso un oro a Tokyo. “Ma non mi accontento di quel personale, non mi sono posto limiti e voglio ancora migliorarmi, lavoro per quello”, ha assicurato Jacobs che agli avversari per ora non pensa.

“In questi mesi mi sono focalizzato solo su me stesso, può esserci chiunque in gara, ma io sono concentrato solo su di me”, ha concluso il centometrista azzurro prima di lasciare lo Stadio dei Marmi che ritroverà tra neanche 72 ore per la sua prima gara italiana della stagione.

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Gasperini carica l’Atalanta: vogliamo battere la Juve e alzare la Coppa

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La Coppa Italia, per l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, rappresenta il primo match point per rendere la stagione indimenticabile. Alla sesta partecipazione, infatti, la Dea ha l’occasione per portare a casa il trofeo nazionale per la seconda volta nella sua storia; dopo la prima, datata 1963, per i nerazzurri sono arrivate quattro sconfitte all’ultimo atto. Una maledizione che il tecnico vuole interrompere: “Ho sempre pensato che la Coppa Italia fosse l’unico trofeo possibile per l’Atalanta in quanto Champions e scudetto erano troppo distanti. E’ la terza finale in cinque anni; le altre non sono andate bene ma noi siamo testardi. Ora abbiamo tutta l’intenzione di riuscire a vincere la finale”, le parole del tecnico.

Una sfida, per l’Atalanta, per dimostrare la propria forza, frutto di un percorso iniziato da lontano e ora maturo per raccogliere i frutti del duro lavoro. Anche se Gasperini rifiuta il ruolo di favorita tanto da sottolineare come questo “ha sempre contato poco. Spero che arriveremo alla Juventus con lo stesso spirito mostrato con la Roma; se sapremo metterlo in campo avremo più chance. Ma la Juventus rimane una squadra indubbiamente forte”, prosegue il tecnico. A pesare, però, sarà l’assenza di Gianluca Scamacca, ammonito nella semifinale di ritorno e squalificato per l’atto finale: “Tatticamente l’assenza di Scamacca ci costringerà a trovare altre situazioni e mi dispiace per lui che è stato privato di una finale. Forse dovremmo pensare di adeguarci a quello che succede in Europa. Le ammonizioni, almeno nelle semifinali si azzerano perché così diventa un peccato in quanto nelle finali ci devono essere sempre i giocatori migliori”.

Gasperini, nonostante le assenze, è convinto della sua squadra perché “le partite in campo internazionale ci ha dato forza, anche la partita con la Roma ci ha aiutato. Aver giocato tanto ci ha tolto qualcosa, ma ce ne ha date altre molto positive. Merito ai giocatori che hanno dato tutto e hanno avuto la forza mentale facendo una stagione incredibile”. Il tecnico, poi, si concentra per un attimo al futuro, lasciandosi andare a una previsione sulla squadra che “è giovane e potrà diventare ancora più forte nei prossimi anni se saprà crescere e migliorarsi”. Proprio per questo mettere in bacheca il trofeo può essere il primo passo per aprire un ciclo in una stagione che ha vissuto la sua svolta con la partita di Liverpool, almeno in “Europa League. Abbiamo sempre avuto percorsi differenziati, abbiamo sempre cercato di giocare al massimo ogni competizione. La svolta di Coppa Italia, ad esempio, è stata quella contro il Milan”, sottolinea ancora.

Prima di chiudere con un pensiero sulla città di Bergamo che vive “un momento di fibrillazione sportiva, un momento fantastico. A volte si vincono coppe o scudetti che quasi non si festeggiano e invece questo rimarrà per sempre legato alla storia di Bergamo e faremo di tutto per portarla a casa”. Proprio per questo, Gasperini, schiererà la formazione migliore. Al netto dell’assenza di Scamacca, squalificato, il tecnico nerazzurro punterà sul blocco dei titolari con De Ketelaere, reduce dalla doppietta contro la Roma, al posto del romano. Servirà la migliore Atalanta per battere la Juventus, ma Gasperini è convinto che, stavolta, possa essere quella buona per alzare la Coppa Italia al cielo di Roma.

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