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Beatrice Luzzi: “Sono divisiva ma sincera. E di dire bugie non sono mai stata capace”

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L’attrice si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera: dal suo ruolo al Grande Fratello ai dolori del passato, dalle passioni ai figli, dall’amore alla libertà. Beatrice Luzzi (foto Imagoeconomica in evidenza) non è mai stata una donna che conta fino a dieci prima di parlare. E non vuole esserlo. In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’attrice e regista 54enne racconta il suo carattere schietto, la partecipazione all’ultimo Grande Fratello, la visione delle relazioni, il difficile equilibrio tra lavoro, maternità e indipendenza.

«Non è una mia priorità essere compiacente, antica virtù femminile da cui mi sono emancipata», dichiara Luzzi. E poi aggiunge: «Sono una persona con un pensiero critico e indipendente, per questo mi hanno messo lì».

Un’anima divisiva, ma coerente

Non si nasconde dietro una maschera: «Il mio compito era avere un’opinione e suscitarne altre, l’ho svolto a dovere». Non a caso è stata la più temuta in studio al Grande Fratello, dove le sue parole facevano discutere. Anche Cesara Buonamici, racconta, non l’ha mai sostenuta, e con Alfonso Signorini il rapporto è altalenante: «Dipende da come gli gira».

I social, le critiche e il coraggio

«Divisiva lo sono sempre stata», ammette, «ma ho una schiera di sostenitori in crescita». Sui social legge, osserva, e risponde solo quando necessario. La sua forza sta nel non tirarsi mai indietro: «Parlo subito chiaro». Anche quando è costretta a convivere con lo sfregio alla fronte causato da un vecchio incidente al ginocchio: «Mi provoca disagio e imbarazzo».

Famiglia, fragilità e passioni

Beatrice si definisce una donna strutturata, forgiata da studi, esperienze e lavoro fin da giovanissima. Le sue vere debolezze? I figli e le pizzette. Racconta del flirt con Gerard Butler, di una pubblicità con Schumacher, di un set con Madonna e di una carriera fatta anche di scelte difficili: come quando lasciò la soap Vivere, rinunciando a fama e soldi pur di «riprendersi la libertà».

L’amore: assoluto e totalizzante

«Quando amo cerco la congiunzione totale di due vite», dice. Per ora, però, l’amore è in pausa: «Ho due figli adolescenti, richiedono presenza e attenzione». Nella Casa del Grande Fratello ha vissuto una relazione intensa con Giuseppe Garibaldi, ma «la magia non si è integrata nella realtà».

Contro le “predatrici” e le donne prepotenti

Uno dei punti più forti dell’intervista è la sua critica a certi modelli femminili, oggi celebrati come espressione di forza: «L’aggressività femminile non è una conquista, è identica a quella maschile. Le donne prepotenti sono pericolose quanto gli uomini prepotenti».

Tra quiz, intelligenza e onestà

Luzzi racconta anche la sua esperienza dietro le quinte de L’Eredità, dove per tre anni ha scritto le domande del quiz di Raiuno: «Un lavoro di fino, dodici ore al giorno tra ricerche e verifiche». E chiude con una riflessione che è un manifesto: «A disegnare sono negata. E a dire bugie pure».

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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