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Autonomia, Di Maio rassicura Zaia sul Veneto: a febbraio si decide

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Di fronte alle frenate e ai distinguo dei ministri 5Stelle, Luca Zaia aveva detto di ritenere Luigi Di Maio l’unica voce ufficiale dei pentastellati in tema di autonomia. E il vicepremier non l’ha deluso confermando oggi, durante la visita nelle zone del bellunese colpite dal maltempo, che febbraio “sarà il mese risolutivo per l’autonomia del Veneto”. Una conferma del cronoprogramma fissato nell’ultimo Consiglio dei ministri, quando il premier Conte aveva indicato nel 15 febbraio la scadenza per la firma con i governatori di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Dopo una settimana di tensioni a distanza, con Zaia a sottolineare che non firmerebbe “intese annacquate” se il Governo non volesse attribuire alla sua Regione tutte le 23 materie previste dall’art. 116, e Matteo Salvini a rassicurare che “con i 5 Stelle si troverà l’accordo anche su questo”, oggi in molti da Palazzo Balbi – sede della Giunta veneta – aspettavano di sentire l”interpretazione’ autentica di Di Maio. Il vicepremier ha lasciato pochi dubbi: “L’autonomia la stiamo facendo – ha detto da Alleghe – Ho preso l’impegno con i veneti e nei prossimi giorni abbiamo incontri importanti e risolutivi. Ma come ci siamo detti nel cronoprogramma, per febbraio deve essere pronto il documento con cui il presidente del Consiglio dovrà discutere con i presidenti di Regione”. “Le parole del vicepremier Di Maio sono musica per le orecchie di noi veneti. E’ una questione di coerenza, e Di Maio dimostra di essere coerente confermando l’impegno per l’autonomia e smentendo certi soloni che tentano di contrastarla”, ha commentato a stretto giro Zaia. Il vicepremier, da Alleghe (Belluno), ha inoltre spiegato che “non c’e’ nessuna volonta’ di disattendere il referendum e l’autonomia a questa regione, come della Lombardia e di tutte quelle che lo chiederanno. Pero’ l’autonomia va data in un’ottica di un’Italia che deve essere solidale”. Sulle resistenze degli esponenti pentastellati, preoccupati per il divario che sarebbe accresciuto con le Regioni del Sud, Di Maio ha risposto: “Io non credo che i veneti vogliano ‘togliere’ ad altre regioni. Vogliono soltanto l’autonomia che hanno chiesto con un referendum, e gli sara’ data perche’ gli deve essere data. Vedo che si sta giocando con i nostri ministri – ha concluso -, per cercare ‘la colpa’ del fatto che l’autonomia al Veneto non e’ ancora stata data. Ma sara’ data e stiamo lavorando al massimo della nostra forza per ottenere questo risultato il prima possibile”.

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Campania: De Luca, Meloni non può parlare di lotta alla camorra

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“Io amo molto i tanti esponenti del mondo cattolico che in questo momento per esempio stanno utilizzando le risorse stanziate alla Regione Campania per gli oratori. Ci sono decine di parroci che stanno creando cose bellissime per aggregare i giovani nelle loro parrocchie. È un lavoro prezioso di aggregazione delle giovane generazioni. E soprattutto sono convinto che la lotta alla camorra la si fa creando il lavoro, aprendo i cantieri, e quindi chi non può parlare di lotta alla camorra è il governo Meloni, che tiene bloccate le risorse da più di un anno, altro che camorra”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine della presentazione dei lavori allo stadio Collana di Napoli, rispondendo a una domanda sulle polemiche seguite alle sue parole sul parroco di Caivano don Maurizio Patriciello.

“La lotta alla camorra – ha aggiunto De Luca – si fa creando lavoro, non facendo demagogia. La lotta alla camorra si fa difendendo l’unità d’Italia, non spaccando l’Italia e calpestando le ragioni del Sud. Non solo i fondi sviluppo e coesione che sono bloccati, ma i fondi per la sanità, i fondi per il trasporto. Non c’è ancora molta gente che nel Sud ha capito bene il pericolo che corriamo. Noi dobbiamo combattere con molta serenità e soprattutto superando questo clima di subalternità, di sottomissione, di vassallaggio. Siamo di fronte ad una prova di burocratismo che sta dando questo Governo che non si è mai vista. Questi sono i problemi reali. Tutto il resto sono strumentalizzazioni, assolutamente inutili e improprie”, ha concluso De Luca.

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Graziano (Pd), grave uso foto don Patriciello in campagna Fdi

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“La lotta alla camorra non può essere né irrisa, né strumentalizzata. La seconda cosa non è meno grave della prima” così il deputato democratico, Stefano Graziano, commenta l’utilizzo dell’immagine di don Patriciello nella campagna elettorale di un candidato di Fdi. Il riferimento è alla vicenda di cui riferisce la Repubblica Napoli.

Il deputato Marco Cerreto, in lizza per le Europee, solidarizza con don Maurizio Patriciello dopo la polemica innescata dal governatore De Luca. “Non avevo intenzione di strumentalizzare nessuno – dice interpellato dal quotidiano – non c’è scritto di votare per me. E’ una manchette che uso sempre sui social e su quella faccio la mia comunicazione”.

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Burlando, ho incontrato Spinelli per dargli un’opinione

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“Questo è uno scandalo che riguarda tutta l’Italia”. Lo ha detto l’ex presidente della Liguria ed ex sindaco di Genova Claudio Burlando, intervistato dal Corriere della sera. Secondo Burlando, il suo successore Giovanni Toti “dava l’impressione di trattare per sé, non per il bene pubblico”.

Anche l’ex governatore ha incontrato di recente l’imprenditore Aldo Spinelli: “Quarant’anni che mi occupo di queste cose. Molto complesse. Non mi sono mai negato quando qualcuno mi ha chiesto un confronto. Ribadisco: oggi io non ho alcun potere decisionale. In quel momento, Spinelli stava litigando con l’uomo genovese di Psa. Ogni volta che si libera un’area, in porto c’è una zuffa. Mi ha chiesto la mia opinione.

Credo che lui abbia reso pubblico l’incontro per fare ingelosire Toti. Tutto qui”, sostiene Burlando. E sulle parole del dirigente Pd Andrea Orlando, che ha definito ‘crepuscolare’ la fine del suo mandato, replica: “L’ho trovato un giudizio ingeneroso e poco informato. Andrea afferma anche di avere indicato Ferruccio Sansa, vicino ai Cinque Stelle, alle Regionali del 2020. Dove il centrosinistra ha avuto il peggior risultato della sua storia. Non so se faccia bene a rivendicare quella scelta. E non sono sicuro che sia questa la strada per vincere”.

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