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Politica

Attuazione Pnrr una delle priorita’ agenda Draghi

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Dopo il meeting di Rimini , l’Assemblea generale dell’Onu a New York, tra il 19 e il 21 settembre. L’ agenda di Mario Draghi, in attesa del voto del 25 settembre e dell’arrivo, nelle settimane successive, del nuovo governo, e’ ancora piena: con l’attuazione dei 55 obiettivi del Pnrr in prima fila per un Esecutivo pronto a intervenire se si dovesse manifestare qualche nuova emergenza, a partire dal Covid e dall’evoluzione della guerra in Ucraina. Varato il decreto aiuti bis, per continuare a proteggere famiglie e imprese anche in vista dell’autunno, per i ministeri il lavoro non sara’ dunque finito. Gli obiettivi del Pnrr, 55 fino alla fine dell’anno, devono essere monitorati con grande attenzione – come ricorda il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli – anche per incassare la terza rata da 19 miliardi di fondi Ue. Correre quindi per anticipare piu’ risultati possibile. E non lasciare al governo che verra’ anche l’incombenza di decine di obiettivi del Pnrr da portare a casa entro dicembre, per non mettere a rischio la prossima tranche di fondi. Mario Draghi lo ha detto e ripetuto, sul piano per ammodernare l’Italia l’attivita’ del governo non si ferma, anzi. Mentre i partiti si concentrano sulla campagna elettorale ,sulle ipotesi di revisione del Piano e sui fondi per il Sud, i ministeri hanno gia’ un appuntamento, martedi’ a Palazzo Chigi, per aggiornare il cronoprogramma. Alla riunione, convocata da Garofoli, i capi di gabinetto e i tecnici dei ministeri dovranno arrivare con l’elenco dei propri target e dei tempi in cui si immagina siano conseguiti. Tutti insieme si cerchera’ poi di chiudere in anticipo tutto quello che si riesce. E se ci sara’ bisogno di qualche norma per raggiungere un target, si fara’ per decreto, come gia’ accaduto in passato. I decreti legislativi che attuano la riforma della giustizia civile e penale sono stati approvati nei due Consigli dei ministri prima della pausa di Ferragosto. Ma alla ripresa, mentre il Parlamento a inizio settembre sara’ impegnato a convertire gli aiuti per 14 miliardi, gli uffici dei ministeri avranno da preparare in particolare i decreti attuativi della legge sulla Concorrenza, questione che rimane delicata per le diverse sensibilita’ dei partiti soprattutto su balneari e taxi. Nel frattempo il Mef dovrebbe mettere a punto la Nota di aggiornamento al Def – la scadenza e’ il 27 settembre – mentre la stesura della legge di Bilancio, almeno nelle intenzioni, sara’ demandata al prossimo governo. Con la Nadef saranno riviste le previsioni di crescita – nei primi sei mesi dell’anno superiore alle stime – ma e’ possibile che venga aggiornato il solo quadro tendenziale, a legislazione vigente, e non quello programmatico che fotografa l’impatto delle nuove politiche che i governi mettono in campo con la manovra.

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Politica

La Rai annulla il confronto televisivo tra Meloni e Schlein per le Europee

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La Rai ha annullato il previsto confronto televisivo tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in programma per il 23 maggio. Questa decisione arriva dopo la comunicazione dell’Agcom che ha sottolineato come un confronto del genere potesse avvenire solamente con il consenso di tutti i gruppi parlamentari rappresentati, condizione non soddisfatta dato che solo quattro degli otto gruppi hanno dato il loro assenso.

Il dibattito, che avrebbe avuto luogo nel contesto delle imminenti elezioni europee e che sarebbe stato moderato dal noto giornalista Bruno Vespa, è stato cancellato per mancanza della maggioranza richiesta dall’Agcom. La decisione di annullare l’evento è stata annunciata dalla Rai attraverso una nota ufficiale in cui si spiega che “nessun confronto è possibile in assenza della maggioranza richiesta”.

La Rai ha inoltre precisato che continuerà a garantire il rispetto della par condicio nei suoi notiziari e programmi di approfondimento, seguendo le linee guida dell’Autorità di regolamentazione. Con questa mossa, il servizio pubblico italiano si impegna a mantenere un equilibrio e una correttezza nella copertura delle campagne elettorali, riconosciute e sostenute dall’Agcom.

Questo annullamento segna un momento significativo nel dibattito politico italiano, influenzando non solo la visibilità dei candidati ma anche la dinamica dell’informazione politica in vista delle elezioni europee.

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Politica

Ultima stretta sul Superbonus e tutte le nuove norme finanziarie: l’esame approfondito

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Nell’arena politica italiana, la giornata di oggi segna un passaggio cruciale con la conclusione della prima fase di esame parlamentare del decreto legge sul Superbonus al Senato. Il dibattito è stato particolarmente acceso, evidenziando le fratture interne alla maggioranza, con Forza Italia che si è distinta in opposizione a specifiche misure proposte dal governo.

Il decreto, che introduce significative modifiche normative, è stato al centro di aspre discussioni, specialmente per quanto riguarda l’introduzione della misura dello spalma-crediti su 10 anni e la retroattività di tale provvedimento per le spese del Superbonus del 2024. Inoltre, Forza Italia ha combattuto, con successo parziale, la proroga della sugar tax, supportata dal resto della maggioranza e posticipata al 1° luglio 2025.

Durante i lavori della 6a Commissione, si sono verificati momenti di tensione significativa. In particolare, Forza Italia si è astenuta durante il voto su un emendamento cruciale, che è passato solo con il sostegno del presidente della commissione, Massimo Garavaglia (Lega), e di Italia Viva, che ha giocato un ruolo decisivo. La fiducia posta dal governo sul testo è stata approvata senza sorprese con 101 voti a favore, dimostrando una solida tenuta della maggioranza nonostante le divergenze interne.

Tra le novità più rilevanti approvate, si evidenzia il fondo di 35 milioni di euro istituito per il 2025, destinato al sostegno di interventi su edifici danneggiati da sismi, non coperti da precedenti decreti. Questo si aggiunge alle modifiche alla ripartizione dei crediti di imposta e alle diverse proroghe, come quella della Plastic tax al 1° luglio 2026 e varie nuove disposizioni per le banche e le assicurazioni riguardo la gestione dei crediti del Superbonus.

Importanti anche le risorse aggiuntive destinate a migliorare la gestione delle emergenze e del demanio, con significativi aumenti di fondi destinati a vari aspetti della gestione pubblica e infrastrutturale.

Il decreto ora passerà alla Camera per l’approvazione definitiva, prevista entro il 28 maggio, in una fase in cui il governo spera di consolidare ulteriormente le misure introdotte senza ulteriori ostacoli.

In sintesi, il cammino del decreto Superbonus si dimostra emblematico delle dinamiche politiche e delle priorità economiche attuali, rappresentando un tassello fondamentale nel più ampio quadro delle politiche di incentivazione e regolamentazione fiscale italiane.

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Politica

Accolto ricorso, Ilaria Salis va ai domiciliari a Budapest

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E’ stato accolto dal tribunale di seconda istanza ungherese il ricorso presentato dai legali di Ilaria Salis che può quindi uscire dal carcere e andare ai domiciliari a Budapest. Il ricorso era stato presentato dai legali di Ilaria Salis contro la decisione del giudice Jozsef Sós che nell’ultima udienza del 28 marzo le aveva negato i domiciliari sia in Italia che in Ungheria. In appello, la richiesta è stata invece accolta e quindi la 39enne attivista milanese, candidata con Avs alle prossime Europee, potrà lasciare il carcere a Budapest dove si trova da oltre 15 mesi con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Il provvedimento, che prevede il braccialetto elettronico, diventerà esecutivo non appena verrà pagata la cauzione prevista dal tribunale.

“Ilaria è entusiasta di poter finalmente uscire dal carcere e noi siamo felicissimi di poterla finalmente riabbracciare”: così Roberto Salis ha commentato la decisione del tribunale ungherese di concedere i domiciliari a sua figlia Ilaria che, dopo oltre 15 mesi, potrà lasciare il carcere dove è detenuta con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. “Non è ancora fuori dal pozzo – ha aggiunto ma sarà sicuramente molto bello poterla riabbracciare dopo 15 mesi, anche se finché è in Ungheria io non mi sento del tutto tranquillo”.

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