Collegati con noi

Esteri

Attacco terroristico nel cuore di Tel Aviv

Pubblicato

del

Il terrorismo torna a Tel Aviv. In un attacco a colpi d’arma da fuoco in pieno centro della città, un attentatore ha ferito 3 persone, di cui almeno due gravemente, e poi è stato ucciso dalla reazione di agenti di sicurezza sul posto. La città è rimpiombata nella tensione e nell’allarme mentre in cielo volteggiavano gli elicotteri della polizia. Una giornata che era stata caratterizzata già dalle proteste contro la riforma giudiziaria del governo di Benyamin Netanyahu con cortei, sit in, blocchi stradali e scontri. Tutto è avvenuto sulla centralissima via Dizengoff – in passato già luogo di altri attentati mortali – all’altezza della via Ben Gurion. Un attentatore – ha spiegato il capo della polizia proprio oggi licenziato dal ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir per le proteste in città – ha cominciato a sparare verso le persone ferme davanti ad un bar: tre di queste, tutte intorno ai 20 anni, si sono accasciate al suolo. In vari video diffusi sui social si sente distintamente il crepitio degli spari e la gente fuggire in preda al panico. Poi si possono vedere altra gente accorrere sul luogo.

Due agenti di sicurezza che si trovavano sul luogo – ha raccontato il capo della polizia – hanno intercettato il terrorista e l’hanno eliminato”. Si tratta – riferiscono i media – di un 23enne palestinese affiliato ad Hamas. Tutti i feriti sono stati condotti in ospedale dove quella più grave – hanno detto i medici – è stata stabilizzata e dovrà essere sottoposta a intervento chirurgico. Il sindaco di Tel Aviv Ron Huldai ha fatto un appello alla popolazione di chiudersi in casa per lasciar lavorare la polizia in cerca di possibili eventuali complici. L’attacco terroristico è avvenuto in una situazione prolungata di crescente tensione in Cisgiordania. Hamas da Gaza ha parlato di “operazione eroica: una reazione naturale e molto rapida al crimine di oggi a Jaba”, il villaggio della Cisgiordania dove in mattinata tre miliziani della Jihad islamica sono stati uccisi da una unità militare israeliana mentre sembravano in procinto di compiere un attacco. “Sono terminati i tempi in cui gli occupanti potevano ucciderci impunemente” ha detto ancora Kassem. In diverse città della Cisgiordania vengono intanto distribuiti dolciumi ai passanti in segno di gioia per l’attentato di Tel Aviv.

Advertisement

Esteri

Trump affida il dialogo con Mosca al suo uomo di fiducia Witkoff, uno che fa affari con oligarchi russi

Pubblicato

del

Donald Trump ha estromesso Keith Kellogg dai contatti sulla guerra in Ucraina. Il generale, pur essendo l’inviato ufficiale della Casa Bianca, è stato considerato in conflitto d’interessi per via del lavoro della figlia, che collabora con un’agenzia impegnata a fornire farmaci a Kiev. La notizia, rilanciata dalla stampa russa e dai servizi d’intelligence di Mosca, ha spinto Trump a escluderlo dalle trattative.

Witkoff entra in scena senza incarichi ufficiali

Al suo posto, Trump ha affidato i contatti con il Cremlino a Steve Witkoff, immobiliarista newyorkese e suo collaboratore personale. Witkoff non ha alcuna esperienza diplomatica né una posizione formale all’interno delle istituzioni americane. Tuttavia, gode della fiducia diretta dell’ex presidente e sembra avere piena libertà d’azione nei rapporti con la Russia.

L’ombra dell’oligarca Blavatnik nei suoi affari

A rendere controversa la scelta di Witkoff è il suo socio d’affari, Leonard Blavatnik, miliardario nato a Odessa, naturalizzato americano e britannico, considerato uno degli oligarchi più influenti. Blavatnik è finito nella lista delle sanzioni dell’Ucraina per i suoi rapporti con l’economia russa. Con Witkoff ha gestito operazioni immobiliari per oltre un miliardo di dollari.

Gli affari miliardari costruiti nell’era post-sovietica

Blavatnik ha fatto fortuna negli anni delle privatizzazioni in Russia. Con Mikhail Fridman e Viktor Vekselberg ha acquisito la compagnia petrolifera TNK e, nel 2003, ha siglato una partnership con British Petroleum. L’operazione si è conclusa nel 2013 con la vendita a Rosneft per 56 miliardi di dollari, con l’appoggio politico del Cremlino.

Trump ignora i rischi e tira dritto

Nonostante la posizione ambigua di Blavatnik — che ha definito la guerra “inimmaginabile” senza mai accusare Putin — Trump continua a considerare valido il canale con Mosca tramite Witkoff. Le attività comuni tra i due sono proseguite anche dopo l’inizio della guerra in Ucraina, con un recente investimento da 85 milioni di dollari. Per Trump, nessun problema. O forse, proprio per questo, un vantaggio.

Continua a leggere

Esteri

Il deputato Chiquinho Brazão accusato dell’omicidio di Marielle perde il mandato

Pubblicato

del

La Camera dei deputati del Brasile ha dichiarato giovedì 24 aprile la perdita del mandato del deputato federale Chiquinho Brazão, uno dei rinviati a giudizio accusati di aver agito come mandante dell’omicidio della consigliera comunale Marielle Franco e del suo autista Anderson Gomes, nel 2018. Lo rende noto Agência Brasil. La decisione è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Camera ed è stata giustificata sulla base dell’articolo della Costituzione che determina la perdita del mandato del parlamentare che “non si presenti in ogni sessione legislativa a un terzo delle sessioni ordinarie della Camera”.

Brazão è stato arrestato nel marzo dello scorso anno ma ha lasciato il carcere all’inizio di aprile di quest’anno dopo che il giudice della Corte suprema brasiliana, Alexandre de Moraes, ha concesso gli arresti domiciliari all’oramai ex deputato. Nella sua decisione, Moraes ha concordato con il bollettino medico presentato dal carcere di Campo Grande dove era recluso secondo il quale, Brazão ha una “delicata condizione di salute” con “alta possibilità di soffrire un malore improvviso con elevato rischio di morte”.

Continua a leggere

Esteri

Lavrov, Trump ha ragione su direzione Russia-Usa su Ucraina

Pubblicato

del

“Donald Trump ha ragione ad affermare che Stati Uniti e Russia si stanno muovendo nella giusta direzione per quanto riguarda la risoluzione del conflitto ucraino”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov in un’intervista alla Cbs, riporta la Tass. “Il presidente degli Stati Uniti crede, e ritengo a ragione, che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. Le forze armate russe – ha detto ancora Lavrov – stanno conducendo attacchi in Ucraina solo contro obiettivi militari o siti utilizzati dall’esercito ucraino. Il presidente russo Vladimir Putin lo ha già ribadito in più occasioni”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto