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Attacco aereo russo su Kiev: morti e feriti

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Questa notte, un terribile attacco aereo russo ha causato la morte di tre persone, tra cui un bambino, nella capitale ucraina di Kiev. L’amministrazione militare della città ha confermato che l’attacco si è verificato nel distretto di Desnyansky e ha lasciato altre quattro persone gravemente ferite.

Inizialmente, le autorità avevano riportato che due bambini erano tra le vittime dell’attacco, ma successivamente hanno corretto l’informazione, specificando che solo un bambino, di 11 anni, era tra le persone uccise. Questo tragico evento ha scosso profondamente la comunità, poiché rappresenta una violazione inaccettabile dei diritti umani e della sicurezza dei cittadini.

L’attacco ha causato anche il ferimento di dieci persone, inclusi un altro bambino. Inizialmente, il sindaco di Kiev, Vitalii Klitschko, aveva riportato 14 feriti, secondo quanto riportato dai media locali. La situazione rimane fluida, e le autorità stanno facendo il possibile per fornire assistenza medica e supporto alle vittime e alle loro famiglie.

L’attacco aereo russo ha suscitato indignazione a livello internazionale, con numerose condanne da parte della comunità internazionale. Gli attacchi indiscriminati contro civili sono considerati crimini di guerra e violazioni del diritto internazionale umanitario. La comunità internazionale deve unirsi nel condannare tali atti e sostenere gli sforzi per trovare una soluzione pacifica a questo conflitto.

Il conflitto tra Ucraina e Russia ha causato sofferenze e perdite umane per troppo tempo. È fondamentale che le parti coinvolte si impegnino in negoziati pacifici e mettano fine a questa violenza inaccettabile. La comunità internazionale deve intensificare gli sforzi diplomatici per favorire una soluzione negoziata e porre fine a questa tragedia che ha colpito molte vite innocenti.

L’attacco aereo russo su Kiev rappresenta un triste promemoria dell’importanza di proteggere i civili durante i conflitti armati. È necessario un impegno globale per garantire che i diritti umani e la sicurezza delle persone siano rispettati in tutte le circostanze. Solo attraverso la pace e la giustizia si può costruire un futuro migliore per tutti.

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Ft: accuse a Orban, 1 miliardo sussidi a media filogovernativi

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Due organi di informazione ungheresi, Magyar Hang e una seconda testata coperta dall’anonimato, intendono presentare oggi una denuncia alla Commissione europea, sostenendo che il governo di Viktor Orbán ha concesso più di un miliardo di euro di sovvenzioni illegali ai media filogovernativi. Lo riporta il Financial Times online. Secondo le due testate, le entrate pubblicitarie sarebbero state convogliate verso giornali, emittenti televisive e piattaforme online filo-Orbán tra il 2015 e il 2023 per per garantire il sostegno al partito al potere Fidesz e per escludere il giornalismo critico.

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Putin ringrazia i soldati nordcoreani, ‘sono eroi’

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Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ringraziato in un messaggio i soldati nordcoreani che hanno preso parte alla “liberazione della regione di Kursk” dalle truppe d’invasione ucraine, definendoli “eroi”. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino.

“Il popolo russo non dimenticherà mai l’impresa delle forze speciali coreane, onoreremo sempre gli eroi coreani che hanno dato la vita per la Russia, per la nostra comune libertà, al pari dei loro compagni d’armi russi”, si legge nel messaggio di Putin. Il presidente russo sottolinea che l’intervento è avvenuto “nel pieno rispetto della legge internazionale”, in base all’articolo 4 dell’accordo di partenriato strategico firmato nel giugno dello scorso anno tra Mosca e Pyongyang, che prevede assistenza militare reciproca in caso di aggressione a uno dei due Paesi. “Gli amici coreani – ha aggiunto Putin – hanno agito in base a un senso di solidarietà, giustizia e genuina amicizia. Lo apprezziamo molto e ringraziamo con sincerità il presidente Kim Jong-un personalmente”.

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Trump: Zelensky vuole un accordo e rinuncerebbe alla Crimea. Putin smetta di sparare e firmi

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Volodymyr Zelensky è “più calmo” e “vuole un accordo”. È quanto ha riferito Donald Trump, secondo quanto riportato dai media americani, dopo il loro incontro avvenuto nella suggestiva cornice di San Pietro, a margine dei funerali di papa Francesco.

Un incontro positivo e nuove prospettive

Trump ha descritto l’incontro con il presidente ucraino come «andato bene», sottolineando che Zelensky sta «facendo un buon lavoro» e che «vuole un accordo». Secondo il tycoon, il leader ucraino avrebbe ribadito la richiesta di ulteriori armi per difendersi dall’aggressione russa, anche se Trump ha commentato con tono scettico: «Lo dice da tre anni. Vedremo cosa succede».

La questione della Crimea

Tra i temi toccati nel colloquio, anche quello della Crimea. Alla domanda se Zelensky sarebbe disposto a cedere la Crimea nell’ambito di un eventuale accordo di pace, Trump ha risposto: «Penso di sì». Secondo il presidente americano, «la Crimea è stata ceduta anni fa, senza un colpo di arma da fuoco sparato. Chiedete a Obama». Una posizione che conferma il suo approccio pragmatico alla questione ucraina.

L’appello a Putin: “Smetta di sparare”

Trump ha ribadito di essere «molto deluso» dalla Russia e ha lanciato un nuovo appello al presidente Vladimir Putin: «Deve smettere di sparare, sedersi e firmare un accordo». Il tycoon ha anche rinnovato la convinzione che, se fosse stato lui presidente, la guerra tra Mosca e Kiev «non sarebbe mai iniziata».

Un contesto suggestivo

Riferendosi all’incontro tenutosi a San Pietro, Trump ha aggiunto: «È l’ufficio più bello che abbia mai visto. È stata una scena molto bella». Un commento che sottolinea anche la forza simbolica del luogo dove i due leader si sono parlati, all’ombra della basilica vaticana.

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