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Cronache

Assurda sfida su TikTok, bimba di 10 anni muore soffocata

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E’ morta per un tragico e folle gioco, una sfida sul social network TikTok, molto in voga tra i ragazzi. Hanging challenge, cosi’ si chiama la competizione che prevede una assurda prova in cui vince chi resiste piu’ a lungo dopo essersi stretto una cintura attorno al collo. Una gara senza senso costata la vita a una bambina di 10 anni che viveva in una delle vecchie case della Kalsa, quartiere popolare nel centro storico di Palermo. La ragazzina aveva tre profili su Facebook e almeno due su TikTok: gli inquirenti stanno cercando di capire se sia stata lei a creare le identita’ virtuali o se ci abbia pensato un adulto. “E’ da mesi che lanciamo l’allarme sui pericoli a cui sono esposti gli adolescenti, ma restiamo inascoltati”, spiega il professore di Psichiatria dell’universita’ di Palermo Daniele La Barbera. “Il mondo virtuale aumenta in modo esponenziale i bisogni degli adolescenti come l’emulazione, la ricerca del rischio e la spettacolarizzazione”, dice. E gli adulti, troppo spesso distratti, si accorgono dell’emergenza quando e’ troppo tardi e la tragedia e’ compiuta. Ieri Antonella si e’ chiusa in bagno e si e’ legata al collo una cintura che ha fissato al termosifone. Non si e’ resa conto che stava partecipando ad un gioco mortale. Il padre l’ha trovata cianotica e l’ha portata all’ospedale. Una drammatica corsa che non e’ servita a salvarla. Per troppo tempo l’ossigeno non e’ arrivato al cervello provocando danni irreversibili. Quando i medici hanno dichiarato la morte cerebrale i genitori della bambina, due operai che hanno un’altra figlia e un terza in arrivo, hanno acconsentito all’espianto degli organi. Le prime indagini sono state condotte dalla squadra mobile di Palermo che ha subito ipotizzato che l’adolescente avesse preso parte al ‘black out challenge’. Sulla vicenda sono state aperte due inchieste. Una coordinata dal procuratore dei minori Massimo Russo e dal sostituto Paola Caltabellotta e l’altra dal procuratore aggiunto della Procura presso il Tribunale Laura Vaccaro, che coordina le indagini sui reati di cui restano vittime le cosiddette fasce deboli. Se fosse dimostrato davvero che la bambina ha partecipato alla challenge, potrebbe essere configurata l’ipotesi dell’istigazione al suicidio. Sarebbe tutta da accertare, pero’, l’identita’ del responsabile del reato. Il telefonino di Antonella e’ stato sequestrato e sara’ analizzato nelle prossime ore. Dalle prime testimonianze della famiglia, ancora sotto choc, e’ emerso che la piccola ha partecipato anche ad altre sfide sui social. “Siamo davanti ad un evento tragico e rivolgiamo le nostre piu’ sincere condoglianze e pensieri di vicinanza alla famiglia e agli amici di questa bambina. La sicurezza della community TikTok e’ la nostra priorita’ assoluta, siamo a disposizione delle autorita’ competenti per collaborare alle loro indagini”: fa sapere un portavoce del social. “Nonostante il nostro dipartimento dedicato alla sicurezza non abbia riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano aver incoraggiato un simile accadimento, continuiamo a monitorare attentamente la piattaforma come parte del nostro continuo impegno per mantenere la nostra community al sicuro. – aggiunge – Non consentiamo alcun contenuto che incoraggi, promuova o esalti comportamenti che possano risultare dannosi. Utilizziamo diversi strumenti per identificare e rimuovere ogni contenuto che possa violare le nostre policy”. Il 22 dicembre il Garante Privacy ha aperto un procedimento a carico di TikTok, proprio in merito alla protezione dei minori. La piattaforma, pochi giorni dopo, ha messo una stretta sui profili degli ‘under 16’.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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