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Cronache

Preso Bozzoli, era nascosto nel cassettone del suo letto

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Né in Spagna, né altrove: Giacomo Bozzoli, latitante dopo la condanna definitiva all’ergastolo per l’omicidio dello zio, era a casa. I carabinieri lo hanno trovato nel cassettone del letto matrimoniale, nella sua villa di Soiano del Garda, nel Bresciano. Finisce così, dopo undici giorni, la caccia all’uomo cominciata il primo luglio scorso e partita da quella stessa villa in cui i carabinieri si erano presentati per notificargli la sentenza della Cassazione e arrestarlo. Senza trovarlo. A chiarire in una conferenza stampa i dettagli dell’arresto, avvenuto intorno alle 17.45 di oggi, è stato il procuratore di Brescia Francesco Prete.

“Abbiamo capito – ha detto il magistrato – che era nella villa di Soiano e lo abbiamo trovato nascosto in un cassettone del letto matrimoniale. In un borsello aveva 50mila euro. Sappiamo che si è recato con compagna e figlio in Spagna, poi ha fatto rientro in Italia con mezzi di fortuna”. “Riteniamo – ha aggiunto Prete – che non avesse intenzione di costituirsi. Lo dimostra il ritrovamento nel cassettone del letto matrimoniale. Sì è proclamato innocente e ha detto che vorrà dimostrarlo”. Quando è stato arrestato, Giacomo Bozzoli indossava una t-shirt, aveva capelli spettinati, barba e baffi. Probabilmente non immaginava che la villa fosse costantemente monitorata. E invece, quando i militari hanno visto dei movimenti sospetti, sono entrati nell’abitazione, tra l’altro imbottita di cimici, lo hanno cercato e alla fine arrestato. “La magistratura requirente e la polizia giudiziaria daranno la caccia” a Giacomo Bozzoli “senza allentamenti di tensione”, aveva promesso attraverso un’intervista il procuratore generale Guido Rispoli, parlando della fuga del 39enne.

“Non avrà vita facile – aveva aggiunto il pg di Brescia – Se gli interessa veramente il bene del figlio dovrebbe costituirsi. Solo così la vicenda non sarà più una notizia e la sua famiglia potrà ritrovare un po’ di tranquillità”. Proprio con il figlio di 9 anni e la compagna Antonella Colossi era stato video ripreso l’ultima volta, dalle telecamere di un hotel a Marbella, prima di svanire di nuovo nel nulla. La donna e il bambino erano rientrati in Italia il 5 luglio scorso, e si pensava che potesse essere vicina una svolta ma anche dai loro interrogatori, pieni di ‘non ricordo’ non si era cavato nulla. E invece Giacomo Bozzoli e la sua Maserati Levante sembravano svaniti nel nulla. Una fuga durata probabilmente troppo per non godere di qualche appoggio. E infatti proprio oggi si è saputo che la procura di Brescia ha aperto un’inchiesta contro ignoti “per procurata inosservanza della pena” in merito alla latitanza dell’uomo. L’obiettivo degli inquirenti è trovare eventuali complici che possono aver aiutato Bozzoli a progettare e realizzare la fuga. E a tornare a casa sua nel Bresciano.

La Cassazione aveva confermato, il primo luglio scorso, la condanna all’ergastolo per Giacomo Bozzoli, ritenuto l’omicida dello zio Mario, l’imprenditore di Marcheno svanito nel nulla l’8 ottobre 2015. La Corte aveva in pratica confermato la doppia condanna che il 39enne aveva già incassato in primo grado e in appello a Brescia. Per i giudici l’uomo gettò lo zio, il cui corpo non è mai stato ritrovato, nel forno della fonderia di famiglia. Giacomo Bozzoli, che in questi nove anni è sempre rimasto in libertà, non aveva seguito l’udienza a Roma, dove invece era presente il padre Adelio. Si pensava fosse a casa ad attendere il verdetto, invece era già partito per tentare una fuga disperata. Finita oggi, nella sua villa sul lago.

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Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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It-alert spaventa cittadini, messaggio impazza sui social

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L’It-Alert inviato sui telefonini di tutta Roma ha spaventato i cittadini che alle 13:10 hanno ricevuto il messaggio da parte della Protezione Civile Nazionale. Sui social impazza la protesta con molti utenti che ritengono eccessivo l’utilizzo del sistema – previsto per gravi emergenze o catastrofi imminenti – per annunciare gli orari di chiusura di piazza San Pietro. “Ma vi pare un uso corretto di questo strumento?”, si chiede un utente. Nessun commento dalla Protezione Civile, che ha ritenuto opportuno l’invio del messaggio per aggiornare la popolazione riguardo orari e modalità dell’ultimo saluto al Papa.

È la seconda volta che la Protezione Civile utilizza lo strumento dell’It-Alert, il sistema di allarme pubblico ufficialmente operativo dal 13 febbraio 2024. Al termine dei test effettuati in tutta Italia, It-Alert ha debuttato ufficialmente il 9 dicembre 2024 in occasione del disastro nello stabilimento Eni di Calenzano, in provincia di Firenze, nel quale persero la vita cinque persone.

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