Collegati con noi

Cronache

Educatore per passione civile in parrocchia abusava di bambini cinesi, per fortuna l’hanno arrestato grazie alle immagini delle telecamere della polizia

Pubblicato

del

Un pensionato di 67 anni, che frequentava come educatore una parrocchia nella zona nord di Milano, è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di aver abusato nella sua abitazione di tre bambini cinesi, di 10, 11 e 12 anni, che frequentavano la stessa parrocchia. L’ordinanza di custodia in carcere è stata emessa dal gip di Milano Guido Salvini, a seguito delle indagini del procuratore aggiunto Letizia Mannella e del pm Michela Bordieri, condotte dagli agenti del Commissariato Comasina.

Stando a quanto ricostruito dalle indagini, l’uomo, pensionato e in passato operaio, frequentava da tempo una parrocchia alla periferia nord di Milano dove svolgeva una sorta di attività di educatore ‘per passione’, occupandosi in particolari di bambini della comunità cinese molto presente in quella zona. In particolare, nell’ultimo periodo tre famiglie in difficoltà gli avevano affidato i loro bambini e lui si occupava anche di portarli a scuola e di andarli a riprendere. Gia’ lo scorso dicembre, pero’, la stessa comunita’ cinese, anche a seguito di alcuni riunioni di quartiere, aveva iniziato a segnalare comportamenti anomali dell’uomo ed erano scattati i primi accertamenti su di lui. Gli investigatori, quindi, hanno iniziato a fare degli appostamenti e si sono accorti che alcuni bambini uscivano dalla sua casa la mattina, dove avevano passato la notte. Inoltre, un insegnante avrebbe riferito un racconto che le aveva fatto uno dei bambini. A quel punto, sono state installate delle microcamere nella sua abitazione che hanno permesso di documentare le molestie e gli Abusi e due giorni fa e’ scattato l’arresto, poco prima che l’uomo si recasse a prendere i bambini a scuola. I piccoli sono stati portati in una comunita’ protetta. Gli investigatori nell’ambito dell’indagine ‘vox populi, vox dei’ stanno anche facendo accertamenti per verificare se l’uomo, che avrebbe giustificato le sue condotte come “affetto” per i bambini, in passato possa aver abusato anche di altri minori. Il pensionato e’ stato interrogato oggi dal gip, alla presenza anche del pm.

Advertisement

Cronache

Ucciso a colpi di pistola in auto mentre fa benzina

Pubblicato

del

Omicidio questa mattina in una stazione di benzina di Mondragone, comune del litorale casertano. Un commerciante, L.M., è stato ucciso a colpi di pistola da un uomo, un imprenditore, che ha fatto fuoco mentre la vittima era in auto, per poi allontanarsi sotto gli sguardi terrorizzati del gestore del distributore, situato sulla statale Domiziana, e di altri avventori. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini.

Continua a leggere

Cronache

Ucciso con una fiocina, l’omicidio in assenza di una minaccia

Pubblicato

del

In assenza di una minaccia diretta, per sé e per la propria compagna, uccise un 23enne con un colpo di fiocina sparata da un fucile subacqueo in via Cilea a Sirolo (Ancona) il 27 agosto del 2023: un omicidio che non sarebbe scaturito dall’iniziale “diverbio stradale” ma dal successivo intervento dei fratelli della vittima, uno dei quali lo colpì con un pugno per il quale l’omicida intese “vendicarsi”.

Lo scrive la Corte d’Assise di Ancona nella motivazione della sentenza con la quale, il 21 gennaio scorso, ha condannato a 18 anni di carcere Melloul Fatah, 28 anni, per l’omicidio volontario, senza l’aggravante dei futili motivi, di Klajdi Bitri, albanese 23enne. Il delitto avvenne di primo pomeriggio a seguito di un litigio per motivi stradali, all’altezza di una rotatoria. Si era creato un ingorgo di auto e dopo vari insulti, che avevano coinvolto anche parenti e amici della vittima, Fatah era tornato al proprio veicolo per prendere la fiocina e puntarla al petto del giovane poi deceduto. Subito dopo era risalito a bordo dell’auto, dove si trovava anche la fidanzata, e se ne era andato.

Era stato arrestato prima di cena, a Falconara, dai carabinieri. L’imputato, difeso dall’avvocato Davide Mengarelli, ha sostenuto di non essersi accorto del colpo mortale e di aver preso il fucile solo per spaventare il gruppetto che gli dava addosso. Secondo i giudici, però, la sua versione non è plausibile. “Ha scelto in totale autonomia di inseguire, in assenza di qualsivoglia minaccia, per sé e per la propria compagna, – scrive la Corte a proposito dell’imputato – di prelevare il fucile elastico con fiocina a tre punte, che utilizzava per la pesca subacquea, di imbracciarlo e di puntarlo alla vittima che in piedi, dietro la Mercedes, dopo pochi attimi decedeva nell’impotenza e nello sconforto generale”. Secondo la Corte, il 28enne agì per vendicare il pugno che aveva subito nella lite: “compreso di non poter prevalere e attesa l’inferiorità numerica – osserva nella sentenza il presidente della Corte Roberto Evangelisti – non reagiva e si dirigeva verso la propria auto dando l’impressione di desistere e di voler riprendere la marcia, apparenza però ingannevole poiché il fine che muoveva Melloul era antitetico”. La fidanzata “non aveva eccepito alcun pericolo, per nulla allarmata si chinava a recuperare gli occhiali caduti in precedenza al fidanzato nel corso dello scontro con la vittima e i suoi amici”.

La Corte ripercorre i drammatici attimi dell’omicidio: Fatah “ha premuto a distanza di circa due metri e mezzo il grilletto del suo fucile subacqueo munito di tridente contro Klajdi, facile bersaglio in quanto in posizione eretta, disarmato e impossibilitato a opporre qualsivoglia difesa se non tentare di disporsi in posizione di chiusura alzando il ginocchio sinistro in funzione di scudo”. I familiari della vittima erano parte civile nel processo con gli avvocati Marina Magistrelli e Giulia Percivalle.

Continua a leggere

Cronache

Indossa un passamontagna al porto di Ischia ed evade dai domiciliari: arrestato un 21enne

A Ischia, un 21enne evade dai domiciliari e tenta di imbarcarsi per Napoli con un passamontagna: riconosciuto e arrestato dai Carabinieri.

Pubblicato

del

Iniziamo questa storia dalla fine, da un epilogo inaspettato, frutto di una scelta maldestra di un 21enne di Barano d’Ischia. Il giovane si trovava in fila al porto, pronto a imbarcarsi su uno degli ultimi traghetti della giornata con destinazione Napoli. Nulla di strano, se non fosse per un dettaglio singolare: indossava un passamontagna.

Alcune persone presenti hanno manifestato curiosità, altre preoccupazione. A porsi domande sono stati anche i Carabinieri del nucleo radiomobile di Ischia, impegnati nei controlli serali. Avvicinatisi al giovane, gli hanno chiesto di mostrare il volto. A quel punto, come in un colpo di scena da film, il ragazzo ha tolto il passamontagna e si è dato alla fuga verso una pineta.

Riconosciuto e arrestato dopo l’inseguimento

I militari lo hanno inseguito, bloccato e immediatamente riconosciuto: era lo stesso giovane che poche ore prima aveva rubato uno scooter, fuggendo tra le strade di Ischia e venendo arrestato dai Carabinieri. Dopo il primo arresto, era stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Questa volta, in manette per la seconda volta nel giro di poche ore, il 21enne dovrà rispondere anche dei reati di evasione e resistenza a pubblico ufficiale. In attesa dell’udienza in Tribunale, resterà in camera di sicurezza.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto