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Cronache

“Donne di calcio”, in un ebook di Tiziana Pikler un mondo inesplorato raccontato con 13 storie al femminile

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Donne che lavorano nel mondo del calcio, manager e dirigenti, allenatrici e calciatrici. Un mondo tutto da scoprire e che è il tema portante dell’ebook di Tiziana Pikler dal titolo ‘Donne di Calcio’, realizzato da Alley Oop – Il Sole 24 Ore con il patrocinio di Figc e con il contributo dell’Istituto per il credito sportivo. Il libro è stato presentato oggi alla sede dell’Ics a Roma, alla presenza di numerosi personaggi legati al mondo del calcio. Dal presidente Andrea Abodi al vicepresidente esecutivo della Roma Mauro Baldissoni, e dal vicepresidente della Uefa Michele Uva, autore della prefazione del testo. In apertura, il saluto del presidente Abodi, il cui primo pensiero “va a donne e uomini che in questi anni hanno supportato il calcio femminile. Alcuni, dei veri pionieri il cui merito e’ stato quello di aver creduto in una disciplina che inizialmente era quasi clandestina”. Il libro, scaricabile gratuitamente sul sito del Sole 24 Ore, e’ un percorso attraverso tredici interviste realizzate da Pikler a donne di calcio in occasione della qualificazione dell’Italia al Campionato del Mondo Francia 2019, dopo vent’anni di assenza.

A fare il punto sulle strategie internazionale e’ stata Evelina Christillin, membro europeo del consiglio Fifa:: “Nell’agenda della Fifa uno dei punti all’ordine del giorno e’ il calcio femminile. Sono stati aumentati i contributi, sia Fifa che Uefa stanno portando avanti un sostegno sportivo, di comunicazione e finanziario al calcio femminile”. Il vicepresidente della Uefa, Michele Uva, ha sottolineato: “Vedo nell’esecutivo Uefa una grandissima attenzione sul tema: bisogna investire, la Uefa ha tante risorse e ha trovato, grazie al presidente Ceferin, un filone di crescita culturale e sportivo”. A vivere il percorso inverso e’ stata Patrizia Panico, che oggi siede sulla panchina della Nazionale under 16 maschile, prima donna ad averlo fatto: “Fa parte della sinergia – ha spiegato l’ex campionessa azzurra – e’ importante avere i due aspetti insieme, maschile e femminile”. A sottolineare l’importanza dei centri federali territoriali per lavorare sui giovani e’ stata Josefa Idem, area psicologica settore giovanile Figc: “La cosa bella dei centri federali territoriali – ha osservato – e’ che le ragazze e i ragazzi hanno voglia di stare li’ e mettersi in gioco, sperimentando una metodologia nuova”. Un mondo che in Italia sta vivendo una grande fase di rilancio a seguito del coinvolgimento dei maggiori club di serie A. Su questo punto arriva l’appello della Roma: “Abbiamo necessita’ di sapere quali sono i programmi che la Federazione intende portare avanti sul calcio femminile – ha precisato Baldissoni – per investire con chiarezza. Cosa che noi gia’ stiamo facendo”.

Un movimento comunque “in crescita, anche se c’e’ ancora tanto da fare e per arrivare a vedere i primi risultati in campo ci vorra’ ancora del tempo”, ha avvertito la responsabile Divisione calcio femminile Francesca Sanzone, mentre per la ct delle azzurre, Milena Bertolini “la scuola e’ sicuramente un contenitore importante per il calcio femminile, ma non solo: e’ stato importante anche il vertice con gli investimenti fatti dalle squadre di massima serie. Purtroppo ci sono ancora tanti paletti fisici e psicologici nelle squadre di quartiere. Serve quindi anche un approccio diverso dei dirigenti delle societa’ dilettantistiche”. L’olimpionica ed ex deputata Manuela Di Centa pensa gia’ a Tokyo 2020: “Guardare la nazionale di calcio femminile alle Olimpiadi e’ un sogno immenso. Cosi’ come la medaglia d’oro, altrimenti neanche l’argento arrivera’ mai”.

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Quattro ergastoli, tutta la famiglia ha ucciso Saman

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Nessuno ha mai confessato l’omicidio, si sono accusati a vicenda, ma per i giudici di appello tutta la famiglia è responsabile di aver ucciso Saman Abbas. Quattro anni dopo la morte della ragazza pachistana di Novellara, ribaltando in buona parte la sentenza di primo grado e accogliendo l’impostazione dell’accusa, la Corte di Bologna ha confermato l’ergastolo per i genitori, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, ha inflitto l’ergastolo anche ai due cugini, Noman Ulhak e Ikram Ijaz, che erano stati assolti e scarcerati dopo la prima decisione, e ha alzato a 22 anni la condanna per lo zio Danish Hasnain, che ha fatto trovare il cadavere.

Sono state riconosciute anche le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, escluse dalla sentenza di Reggio Emilia. Dopo circa tre ore di camera di consiglio il collegio dell’assise di appello ha letto il dispositivo in un’aula gremita di giornalisti, fotografi e cameraman, una lettura accolta in silenzio. Poco prima, una decina di donne, avvocatesse di parte civile, semplici cittadine, l’ex sindaca di Novellara Elena Carletti, avevano esposto un cartello scritto in lingua urdu: “Se domani tocca a me voglio essere l’ultima”. È un segnale con cui la società civile tenta di farsi in qualche modo famiglia per una ragazza abbandonata da tutti i suoi. Da viva e da morta. La storia di Saman inizia a Mandi Bahauddin, in Pakistan, il 18 dicembre 2022.

Arrivata nel 2016 a Novellara, ha trovato la sua fine vicino alla casa dove viveva la famiglia e da cui voleva fuggire. Si faceva chiamare Italiangirl sui social, non accettava le regole e le tradizioni delle sue origini, voleva farsi una vita sua, vivere liberamente, non sposare un parente in patria in un matrimonio combinato. È diventata un simbolo, suo malgrado. Ribelle inconsapevole, l’ha definita il procuratore di Reggio Emilia Gaetano Paci, nella requisitoria di primo grado. Voleva girare senza velo, senza restrizioni, frequentare chi desiderava. Sogni interrotti per sempre in una notte di primavera, tra il 30 aprile e il primo maggio 2021, quando è stata assassinata, probabilmente strozzata, nel vialetto davanti a casa e sepolta in una buca profonda tre metri, dentro un casolare diroccato, a poche centinaia di metri dall’abitazione familiare. Qui è stata trovata, dopo essere stata cercata in lungo e in largo, in un giorno grigio di autunno inoltrato, a novembre di un anno dopo.

A dire dove era stata deposta, è stato lo zio Danish Hasnain, l’uomo indicato dal fratello di Saman come l’esecutore materiale del delitto, ma che a più riprese ha affermato la propria innocenza per l’omicidio. Danish era stato fermato in Francia, dove era fuggito, a settembre 2021. Prima di lui era stato preso il cugino Ikram Ijaz, sempre nel paese transalpino, mentre l’ultimo dei tre ad essere preso era stato Noman Ulhaq, il secondo cugino della vittima, in Spagna. Poco prima del ritrovamento del cadavere è stato arrestato in Pakistan il padre, Shabbar Abbas, l’ultima è stata la madre, a maggio 2024. Entrambi sono stati estradati, con provvedimenti storici: mai era successo che il Paese asiatico consegnasse i propri cittadini accusati dall’autorità giudiziaria italiana.

Shabbar è arrivato nel corso del processo di primo grado, Nazia alla fine di agosto 2024, quando era già stata condannata all’ergastolo. In aula hanno pianto, hanno negato in tutti i modi di aver ucciso la figlia. Hanno accusato gli altri, hanno smentito le dichiarazioni del loro altro figlio, il fratello minore di Saman che per l’accusa era un testimone chiave. Anche se la sostituta pg Silvia Marzocchi ha sostenuto che il quadro indiziario era già sufficientemente forte, pure senza le sue parole. Il giovane ha preferito non assistere alle ultime udienze. Nazia, la madre di Saman, è invece rimasta a lungo seduta a capo chino, ascoltando la traduzione dell’interprete. Poche reazioni dagli altri due imputati detenuti, padre e zio. I due cugini sono usciti rapidamente dall’aula Bachelet e poi sono rimasti fuori dal palazzo, insieme ai loro avvocati. Sono e rimangono, per il momento, a piede libero.

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Il Generale Marco Minicucci nominato Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

La nomina ufficiale arriva dal Consiglio dei Ministri: guiderà l’Arma accanto al Comandante Teo Luzi.

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Il Consiglio dei Ministri ha ufficializzato la nomina del Generale di Corpo d’Armata Marco Minicucci a nuovo Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. Una scelta di altissimo profilo che premia una carriera lunga e prestigiosa nelle fila dell’Arma.

Minicucci, attualmente Comandante Interregionale Carabinieri “Ogaden”, subentra in una posizione chiave, destinata a supportare direttamente il Comandante Generale Salvatore Luongo nella gestione dell’organizzazione e delle strategie operative dell’Arma.

La nomina arriva in un momento delicato per il Paese, in cui la sicurezza interna, la lotta alla criminalità organizzata e la tutela del territorio richiedono una guida autorevole e di comprovata esperienza. Il Generale Minicucci, con un curriculum di incarichi operativi e direzionali di alto livello, rappresenta una figura di assoluta garanzia istituzionale.

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Sciolto per camorra il Comune di Caserta, scontro politico e ricorso annunciato: tutto così ‘semplice’?

Il Consiglio dei ministri accerta condizionamenti mafiosi. Il sindaco Carlo Marino annuncia il ricorso al TAR: “Atto abnorme e politicamente mirato”.

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Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha deliberato lo scioglimento del Comune di Caserta per condizionamenti da parte della criminalità organizzata. Una misura durissima, che colpisce uno dei capoluoghi di provincia più significativi della Campania. La stessa decisione è stata adottata per i comuni di Aprilia (Lazio), Badolato e Casabona (Calabria), tutti coinvolti in analoghe indagini per infiltrazioni mafiose.

Il commento di Fratelli d’Italia: “Ferita gravissima, serve una svolta”

Il primo commento arriva da Marco Cerreto, deputato campano di Fratelli d’Italia, che ha definito la notizia “una ferita gravissima per la città, la politica e il tessuto produttivo di Caserta”.
Cerreto ha criticato l’amministrazione a guida PD, accusandola di non aver preso provvedimenti per tempo:
“Mi chiedo come sia possibile che nessuno si sia accorto di nulla. Ora il centrodestra ha il dovere di costruire una proposta credibile per garantire un buon governo”.
Fratelli d’Italia, ha aggiunto, garantirà massimo supporto al commissario prefettizio che sarà nominato per gestire la transizione.

La replica del sindaco Marino: “Atto abnorme e lesivo della città”

Durissima la reazione del sindaco di Caserta, Carlo Marino, che ha parlato di un “atto politico e amministrativamente abnorme”, annunciando l’intenzione di presentare ricorso al TAR del Lazio.
“Faremo immediatamente accesso agli atti. È un atto contro la città, con una tempistica particolare che una città capoluogo non merita”, ha dichiarato.
Il primo cittadino ha sottolineato come il provvedimento sia “istituzionalmente non rispettoso” e che sarà contrastato nelle sedi legali competenti.

Attesa per la nomina del commissario e il futuro della città

Ora si attende la nomina del commissario straordinario che guiderà il Comune di Caserta in questa fase delicata. Lo scioglimento, infatti, comporta la sospensione dell’amministrazione eletta e l’insediamento di una gestione commissariale per un periodo di 18 mesi, eventualmente prorogabile.
Si apre una fase politica e istituzionale complessa, con risvolti giudiziari e un forte impatto sull’immagine e sulla vita amministrativa della città.

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