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Cronache

Anziana uccisa a Bari, fu una vendetta “crudele” di un operaio albanese dopo il licenziamento da parte del figlio

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“Voleva ammazzare il datore di lavoro ma non trovava l’occasione per vendicarsi del licenziamento e aveva deciso di farlo con la madre”, “sottraendola con violenza ai propri figli”, mentre lei “cercava di difendersi con terrore dal suo assassino”. E’ quanto i giudici della Corte di Assise di Bari scrivono nelle motivazioni della sentenza con cui nel marzo scorso hanno condannato alla pena dell’ergastolo, riconoscendo le aggravanti dei futili motivi e della crudelta’, il 30enne albanese Ogert Laska, processato per l’omicidio della 71enne Rosa Maria Radicci, uccisa nella sua villetta a Palese (Bari) il 13 novembre 2016. Ai familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Marilisa Lorusso, i giudici hanno riconosciuto il risarcimento dei danni. L’imputato, ex dipendente del ristorante del figlio della signora Radicci, con una dipendenza dal gioco d’azzardo – “si era giocato anche l’affitto” riferiscono gli atti giudiziari -, conosceva la donna perche’ spesso le portava la spesa a casa per conto del figlio. Qualche mese prima era stato licenziato ma pretendeva di riottenere il lavoro o avere altro denaro come liquidazione. Quel giorno, come documentato da immagini di telecamere di videosorveglianza della zona, era andato in bici, fermandosi a lungo, davanti alla villetta della vittima proprio nelle ore in cui la donna fu uccisa. Era stata lei ad aprire la porta al suo assassino, poi sorpresa alle spalle in un momento di distrazione, soffocata, strangolata e incappucciata con una busta della spazzatura fissata al collo con del nastro adesivo. Il corpo fu trovato dalla figlia, che era andata a casa della madre perche’ preoccupata dal fatto che da ore non rispondeva al telefono. Ad incastrare il 30enne ci sono non soltanto i video, ma anche tracce biologiche trovate in casa della donna, intercettazioni telefoniche in cui l’uomo si confida con alcuni familiari prima di fuggire dall’Italia probabilmente per sottrarsi all’arresto e le rivelazioni di un suo ex compagno di cella al quale l’imputato avrebbe confessato il delitto. I giudici della Corte di Assise definiscono la “capacita’ di delinquere” di Laska “di eccezionale intensita’” per un delitto “commesso nei confronti di un anziana donna sola e indifesa”.

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Cronache

Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Cronache

Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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